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Le Mans ’66 – La grande sfida, con Matt Damon e Christian Bale, mette in campo la rivalità tra Ford e Ferrari sul circuito più famoso del mondo. Ma la vera sfida è quella del film contro gli altri titoli che hanno reso grande questo genere. Ecco chi arriva primo al traguardo.
Il film è dimenticabile, ma è passato agli annali per due motivi: il compianto Tony Scott (fratello di Ridley) alla regia; e la coppia Tom Cruise-Nicole Kidman. Più ruggente dei motori in gara.
Approvato dagli stessi team di Formula 1, è uno dei riferimenti del genere. Merito soprattutto del maestro John Frankenheimer, che applica lo split-screen alle corse (e che tornerà sul “campo” trent’anni dopo con Ronin).
Dietro c’è la Cannonball Baker, corsa autarchica e clandestina. Praticamente un Fast & Furious ante-litteram, ma con l’acceleratore sulla commedia.
Saetta McQueen omaggia il mito del genere. E diventa una pietra miliare dell’animazione a sua volta. Con le corse delle macchinine di quando eravamo piccoli, la Pixar diventa grande.
Il caposaldo delle infanzie millennial non è invecchiato. Anzi, sembra più datato il remake con Lindsay Lohan del 2005, sempre “made in Disney”.
Il primo della serie non si scorda mai, ma il settimo è il più strappacuore. La morte di Paul Walker lo fa diventare un cult quasi sentimentale: anche Dominic Toretto (Vin Diesel) piange. E i motoristi incalliti con lui.
ll senso degli italiani per i motori. E quello di Matteo Rovere per il cinema. È il titolo che ci fa scoprire entrambi. E che rilancia Stefano Accorsi, splendido ex pilota tossico. Matilda De Angelis, invece, è una scoperta assoluta, a tutta velocità nello star-system nostrano.
Ford vs Ferrari, ma anche Matt Damon vs Christian Bale: nel film sono complici, ma per recitazione e carisma opposti. Ricostruzione impeccabile, ma più dell’impresa automobilistica qua importa il lato umano.
Il regista televisivo di Missione impossibile (all’anagrafe si chiama Lee H. Katzin: ma chi se lo ricorda?) si misura con la corsa più famosa del mondo. E vince. Ma il film è di Steve McQueen: e lui se lo ricordano tutti.
Un filmone classicone sulle corse automobilistiche negli anni Duemila? Ron Howard dimostra che si può fare ancora. E firma un instant classic di esecuzione perfetta. Steve McQueen l’avrebbe approvato.
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