Biopic punk sulla sfortunata regina di Francia, che i Francesi chiamavano con disprezzo “l’austriaca”, e seconda collaborazione dell’attrice con Sofia Coppola, mai davvero compresa di critici. E invece il clash destabilizzante tra il delizioso décor tardo barocco del periodo e le musiche New Wave ha fatto scuola. E Dunst è una meraviglia tra cofane che sfidano la legge di gravità, pizzi, merletti e macarons: leggera, appassionata, malinconica, devastante. Da qui in poi è impossibile pensare a Maria Antonietta senza pensare a Kirsten.