Captain Marvel con Brie Larson, Samuel L. Jackson, Jude Law – 6 marzo
In principio fu Wonder Woman nel DC Universe, ora anche la Marvel ha la prima supereroina con un film tutto suo: ci sono voluti 10 anni ed esattamente 20 uscite, ma finalmente Captain Marvel è qui e ha il volto del premio Oscar Brie Larson. In seguito a un’esplosione in cui il suo DNA si mescola con quello alieno, la pilota dell’aeronautica Carol Danvers diventa uno dei supereroi più potenti dell’universo, prendendo il posto della precedente incarnazione che nel film è interpretata da Jude Law. Il tutto mentre la Terra è nel mezzo di un conflitto galattico tra due razze aliene: da un lato ci sono i nobili guerrieri Kree, dall’altra i sinistri Skrulls. Indovinate da che parte sta. Il film è anche l’origin story del Nick Fury di Samuel L. Jackson, ringiovanito digitalmente per coerenza con l’ambientazione anni Novanta.
Cocaine – La vera storia di White Boy Rick con Matthew McConaughey, Richie Merritt – 7 marzo
Prendi la Detroit degli anni ’80, al culmine dell’epidemia di crack, Matthew McConaughey baffuto e in costante overacting nei panni di un piccolo contrabbandiere di armi e la storia vera del più giovane informatore sotto copertura della storia dell’FBI (Richie Merritt), poi diventato trafficante di droga, beccato con 17kg di cocaina e condannato all’ergastolo, il tutto prima dei 17 anni. Aggiungici una turbolenta e complicata relazione padre-figlio, Jennifer Jason Leigh che interpreta l’agente federale e Bruce Dern che impersona il nonno. Niente male sulla carta.
Gloria Bell con Julianne Moore, John Turturro – 7 marzo
Sebastián Lelio è uno di quegli autori che ha portato alla ribalta il cinema cileno insieme a Pablo Larraín. Per intenderci, è quello che ha vinto l’Oscar nel 2018 con Una donna fantastica, lo stesso che ha girato Disobedience. Nel 2013 aveva diretto un film, Gloria, che aveva portato a casa l’Orso d’argento per la migliore attrice (Paulina García) alla Berlinale. Julianne Moore si era innamorata di quel film al punto di volerne fare un (riuscito) remake americano. Sì, ovviamente Gloria di Umberto Tozzi c’è nella colonna sonora, nella cover in inglese di Laura Branigan. E pure Ring my bell di Anita Ward.
Triple Frontier con Ben Affleck, Oscar Isaac, Charlie Hunnam – 13 marzo
La lavorazione di questo film che vedremo su Netflix è durata 8 anni ed è stata parecchio tormentata, con più di un recasting dei protagonisti – Tom Hanks, Johnny Depp, Will Smith, Channing Tatum, Tom Hardy. Alla fine i “magnifici cinque” veterani che, una volta tornati dalla guerra, sono costretti a rapinare un boss sudamericano hanno il volto di Ben Affleck, Oscar Isaac, Charlie Hunnam, Pedro Pascal e Garrett Hedlund. Spoiler: hanno soprannomi da soldati super cool. (Non indovinerete mai chi è “Ironhead”).
Il coraggio della verità (The Hate U Give) con Amandla Stenberg, Regina Hall – 14 marzo
Basato sul bestseller omonimo del New York Times, The Hate U Give racconta la storia di Starr Carter, che vive tra due mondi: il quartiere povero e nero in cui abita e la prestigiosa scuola bianca che frequenta per volere della madre. L’equilibrio si spezza quando assiste all’uccisione del suo migliore amico da parte di un poliziotto. Un potente e fiero guanto di sfida lanciato ai pregiudizi di un’America divisa. Si parla molto della performance di Amandla Stenberg, già vista in Hunger Games e protetta di Beyoncé.
La conseguenza con Keira Knightley, Jason Clarke, Alexander Skårsgard – 21 marzo
Dopo Allied – Un’ombra nascosta di Robert Zemeckis, arriva una nuova storia d’amore in tempo di guerra, con bonus di passione e tradimento. Siamo nella Germania del secondo Dopoguerra, lei è Keira Knightley, una donna che arriva nella gelida Amburgo semidistrutta per riunirsi al marito. Lui è Jason Clarke, colonnello britannico incaricato di ricostruire la città. L’altro è Alexander Skårsgard, statuario vedovo tedesco e proprietario della sontuosa villa confiscata in cui va a vivere la coppia. Triangolo assicurato. Il regista è lo stesso di Testament of Youth.
Il professore e il pazzo con Mel Gibson, Sean Penn – 21 marzo
Mel Gibson aveva lavorato all’adattamento del libro L’assassino più colto del mondo di Simon Winchester già negli anni ’90. Nel 2016, quando inizia la produzione, si scatena una battaglia legale lunga due anni per i permessi di girare e i diritti di distribuzione. Ora finalmente potremo vedere Gibson e Sean Penn per la prima volta insieme sul grande schermo. Gibson sarà Sir James Murray, anima dell’Oxford English Dictionary, che, dopo anni di lavoro, si accorge di come parte consistente delle voci – che qualsiasi «letterato» poteva redigere su base volontaria – arrivi dallo stesso luogo in Inghilterra, il manicomio di Broadmoor, e rechi in calce sempre la stessa firma: quella di “W.C. Minor” (Sean Penn), un medico militare reduce dalla Guerra di Secessione e vittima di una gravissima sindrome paranoide.
Ricordi? con Luca Marinelli, Linda Caridi – 21 marzo
Una storia d’amore vissuta negli anni attraverso i ricordi di lui e di lei, starring Luca Marinelli, uno dei più grandi attori italiani contemporanei, e Linda Caridi, vincitrice del NUOVOIMAIE Talent Award come emergente a Venezia 75, dove il film è stato premiato dal pubblico alle Giornate degli Autori. La memoria è il fil rouge del secondo film di Valerio Mieli, già regista di Dieci inverni. Il viaggio di due persone attraverso episodi di vita più o meno falsati dagli stati d’animo, dal tempo, dai punti di vista dei protagonisti: insieme e divisi, felici e infelici.
Dumbo di Tim Burton – 28 marzo
Dopo Alice in Wonderland, Tim Burton dirige un altro remake live-action dei classici Disney e mette il suo timbro goth sull’elefantino che sognava di volare. Ovviamente qui Dumbo è realizzato in computer graphic e cede le sue battute ai personaggi umani. La nuova versione, come quella originale, celebra le differenze: il piccolo elefante passa dall’essere lo zimbello del circo di Max Medici (Danny DeVito) a diventarne la star appena si scopre il suo talento. Ma quando l’avido imprenditore V.A. Vandevere (Michael Keaton) compra la baracca, inizia lo sfruttamento. La battaglia tra lo spietato affarismo e la meraviglia dell’infanzia assume sfumature più oscure in questa attesissima versione dark del cult animato. Non vediamo l’ora.
Una giusta causa (On the basis of sex) con Felicity Jones, Kathy Bates, Armie Hammer – 28 marzo
Ruth Bader Ginsburg è la seconda donna a essere stata nominata Giudice della Corte Costituzionale, nonché un’icona femminista per le sue battaglie sui diritti. E, in tempi di #TimesUp, inevitabilmente la sua storia ha attirato l’attenzione di registi e produttori cinematografici: la vicenda di Ruth già stata al centro del documentario nominato all’Oscar RGB e ha ispirato anche questo film, con Felicity Jones nei panni della protagonista. Nel 1956 Ruth è una delle nove donne che viene accettata alla facoltà di Legge di Harvard ma, nonostante il suo talento, viene rifiutata da tutti gli studi legali proprio perché donna. Sostenuta dall’avvocato progressista Dorothy Kenyon (Kathy Bates), accetta un controverso caso di discriminazione di genere. E lo vince.