Stanlio e Ollio con John C. Reilly e Steve Coogan — 1 maggio
Stan Laurel e Oliver Hardy sono il più grande duo comico della storia del cinema, ma il regista Jon S. Baird ha scelto di raccontarli attraverso un capitolo poco conosciuto della loro carriera: la tournée teatrale nel Regno Unito all’inizio degli anni ’50, quando erano vicini al loro canto del cigno e si esibivano in teatri minuscoli, alloggiando in piccole pensioni. “Non si rendevano conto che il motivo per cui hanno sfondato è che si sono voluti bene”, ha detto lo sceneggiatore del film Jeff Pope, “Alla fine è una storia d’amore tra due uomini”. John C. Reilly è Stanlio mentre Steve Coogan intepreta Ollio. E sì, c’è l’intramontabile balletto At The Ball, That’s All davanti al fondale del saloon.
I fratelli Sisters con Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Jake Gyllenhaal — 2 maggio
Jacques Audiard, il regista francese di film come Il Profeta, Un sapore di ruggine ed ossa e Deephan, gira il suo primo lungometraggio in lingua inglese e vince il Leone d’argento per la regia alla Mostra di Venezia. Con un western. Sì, un western. Ovviamente Audiard è un outsider del genere, e la cosa depone decisamente a suo favore perché, oltre ad essere pieno di dark humor (a partire dal titolo), il film esplora i personaggi con una profondità rara, senza comunque farsi mai mancare la violenza o l’avventura nell’America della corsa all’oro, ma piegando i codici del western alla storia. A interpretare Charlie ed Eli Sisters Sisters, i fratelli assassini che, durante un viaggio nei territori del Nord Ovest, mettono a durissima prova il loro legame, ci sono Joaquin Phoenix e John C. Reilly. E nel cast troviamo anche Jake Gyllenhaal, Riz Ahmed e Rutger Hauer.
Che fare quando il mondo è in fiamme? di Roberto Minervini — 9 maggio
Se nei suoi lavori precedenti il regista di Lousiana (The Other Side) e Stop the Pounding Heart aveva compreso in anticipo la rabbia reazionaria dell’America del Sud che avrebbe spianato la strada alla vittoria di Trump, qui Roberto Minervini ha deciso di scavare più a fondo, «nel sottosuolo», come precisa lui, per concentrarsi sulla disuguaglianza sociale. What You Gonna Do When the World’s on Fire? è uno spiritual di un paio di secoli fa che Minervini ha scelto come titolo per il suo nuovo documentario in bianco e nero, con cui è entrato nella comunità nera di New Orleans per riflettere sul concetto di razza in America.
Pet Sematary con Jason Clarke, John Lithgow — 9 maggio
Gli adattamenti di Stephen King per lo schermo spesso purtroppo hanno avuto poca fortuna in termini di qualità. Ma, proprio come un felino inquieto che si rifiuta di restare morto, il romanzo horror cult — una famiglia, una tragedia e una terra di sepoltura sacra — torna a vivere per una seconda possibilità cinematografica, dopo il film del 1983. I registi Dennis Widmeyer e Kevin Kölsch scelgono Jason Clarke e Amy Seimetz per interpretare i coniugi Creed, mentre John Lithgow è il vicino bizzarro, a cui il padre si rivolge dopo il dramma, scatenando una pericolosa reazione a catena. Non guarderete mai più quei graziosi gattini allo stesso modo.
Ted Bundy — Fascino Criminale con Zac Efron, Lily Collins — 9 maggio
Ted Bundy è uno dei serial killer più feroci e insospettabili della storia degli Stati Uniti: il titolo originale del film è Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile, il modo in cui il giudice Edward Cowart, interpretato da John Malkovich, definì gli orribili crimini di cui era accusato e di cui poi fu riconosciuto colpevole Bundy. E Zac Efron (nel ruolo più complesso della sua carriera) ha detto di aver sfiorato il crollo nervoso per vestire i panni del mostro in questo biopic, raccontato attraverso la prospettiva della sua fidanzata Liz Kloepfer (Lily Collins), all’oscuro della sua vera identità.
John Wick 3: Parabellum con Keanu Reeves, Asia Kate Dillon — 16 maggio
John Wick è il miglior personaggio che Keanu Reeves abbia interpretato dai tempi di Matrix (e forse di sempre… scusa, Theodore Logan). Per il terzo capitolo della saga d’azione, il micidiale sicario ha rotto una delle due regole sacre della società degli assassini: ha ucciso nella zona franca dell’hotel Continental. Ora ha una taglia da 14 milioni di dollari sulla testa e tutti i killer del mondo a dargli la caccia, ma sempre Winston (il grandissimo Ian McShane) dalla sua parte. Halle Berry (che poi si è rotta tre costole durante la lavorazione) aveva contattato il regista Chad Stahelski per essere nel film quando non era stata nemmeno scritta la sceneggiatura. Non vediamo l’ora.
Dolor Y Gloria di Pedro Almodóvar, con Antonio Banderas, Penélope Cruz — 17 maggio
A tre anni da Julieta, Almodóvar torna al cinema con quello che potrebbe essere il suo film più autobiografico, Dolor Y Gloria, una sorta di 8½ almodovariano, con Mina – amatissima dal cineasta – nella colonna sonora. Il protagonista è Antonio Banderas, che esordì proprio con il maestro manchego nel 1982 in Labirinto di passioni e che qui interpreta Salvador Mallo, regista ormai sul viale del tramonto intento a ripensare alla propria vita. Dall’infanzia al grande amore (con tanto di dolorosa rottura) fino al successo, con il cinema che gli salva la vita. Nel cast c’è anche un’altra fedelissima di Almodóvar, Penélope Cruz, alla sua sesta collaborazione con il regista di Volver. In concorso al Festival di Cannes.
Aladdin di Guy Ritchie, con Will Smith, Mena Massoud — 22 maggio
Dopo Dumbo di Tim Burton, nel mega progetto della Disney di riproporre i successi animati in versione live-action è il momento di Aladdin reimmaginato da Guy Ritchie. C’è Mena Massoud nel ruolo del protagonista e Naomi Scott in quelli di Jasmine, la figlia del sultano di cui è innamorato. Ma tutti gli occhi sono puntati su Will Smith nei panni del Genio, reso immortale nell’originale dalla voce di Robin Williams Smith dice che il suo sogno è creare una sua personale versione del Genio. Potrebbero servire tre desideri per riuscirci, e sono già usciti meme in gran quantità.
Asbury Park: lotta, redenzione, rock and roll con Bruce Springsteen, Steven Van Zandt, Southside Johnny Lyon — 22 maggio
“C’è stato un momento in cui qui è successo qualcosa che non stava accadendo da nessun’altra parte. Ed era importante” racconta Bruce Springsteen in persona. ‘Qui’ è Asbury Park, fucina del rock e del soul dove nacquero le carriere del Boss e di altri giganti della musica: nell’estate del 1970, la città, rinomata stazione balneare, fu travolta dalle rivolte razziali che la ridussero in uno stato di totale degrado per quasi 50 anni. La leggendaria scena jazz e blues del westside fu distrutta, ma dalle ceneri emerse l’iconico suono del Jersey. Il doc racconta infatti dell’UPSTAGE, il club psichedelico famoso per gli ‘after hours’, dove iniziarono a suonare Steven Van Zandt, Southside Johnny Lyon, David Sancious e Bruce Springsteen.
Il Traditore di Marco Bellocchio, con Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio — 23 maggio
Il nuovo film di Marco Bellocchio, unico italiano in concorso a Cannes, racconta il primo grande pentito di mafia, che ha cambiato le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Pierfrancesco Favino interpreta Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi, secondo una prospettiva inedita e mai studiata prima: quella del “Traditore”. Dall’arresto in Brasile e l’estradizione in Italia, passando per l’amicizia con il giudice Falcone e il Maxiprocesso e la bomba a Capaci.
Godzilla II: King of the Monsters con Kyle Chandler, Vera Farmiga, Millie Bobby Brown — 30 maggio
È tornato! Nel sequel del reboot del 2014 — e 35esimo film in cui compare il re del kaiju — Vera Farmiga interpreta una paleobiologa che viene rapita insieme alla figlia quattordicenne (la Millie Bobby Brown di Stranger Things) da villain che vogliono rubare la sua invenzione: una macchina in grado di controllare le menti dei mostri. E non solo quella di Godzilla — ma pure quelle di Mothra, Rodan e King Ghidorah. Magari questa versione del lucertolone che sputa fuoco non sarà migliore dell’originale giapponese del 1954, ma sicuramente non avrà rivali in quanto a imponenza.
Rocketman con Taron Egerton, Bryce Dallas Howard — 30 maggio
Dopo l’incredibile successo di Bohemian Rhapsody e la vittoria agli Oscar di Rami Malek per la sua interpretazione di Freddie Mercury, le aspettative sono piuttosto alte per questo film biografico su Elton John, con Taron Egerton (Kingsmen) che interpreta la star durante gli anni della svolta (e canta pure). Sul piatto ci sono anche la sua lotta con la droga, la depressione e l’ omosessualità, così come la collaborazione con il paroliere Bernie Taupin (Jamie Bell). Dexter Fletcher, colui che ha sostituito Bryan Singer alla regia di Bohemian Rhapsody, dirige il film che Egerton definisce più “un musical fantasy” che un biopic standard.