11Ponyo sulla scogliera (2008)
Ponyo è una prospettiva originale sulla fiaba della Sirenetta. Miyazaki abbandona cielo e voli per raccontare una storia che si svolge prevalentemente sott’acqua, quella di una pesciolina con la faccia da bambina che sogna di diventare umana a tutti gli effetti. Tratto da un racconto per i più piccoli, nelle mani del maestro assume parecchi livelli di lettura: l’accettazione della diversità, il rapporto padre-figlia la natura che si ribella all’uomo. Ed è il film più psichedelico di Miyazaki.
10Kiki – Consegne a domicilio (1989)
Dopo il boom di Totoro, Miyazaki porta sullo schermo una giovane strega ben prima che l’immaginazione di J.K Rowling partorisse Hogwarts e Harry Potter. La storia di Kiki, una tredicenne che deve vivere un anno da sola per completare il suo training magico e nel frattempo cade in depressione, è un racconto di formazione dolcissimo, un film certamente minore per il maestro. Ma Kiki è un’altra delle amatissime eroine uscite dalla sua matita.
10Nausicaä della Valle del vento (1984)
Le protagonista di Miyazaki sono spesso giovani donne dalla personalità forte, che rifiutano di piegarsi alle aspettative della società. E Nausicaa rappresenta l’eroina per eccellenza del maestro giapponese, perché ne incarna tutti gli ideali: l’amore per la natura, l’ecologismo, il pacifismo e persino la passione per il volo (ci sono alcune sequenze bellissime). Forse non sarà uno dei lavori più sontuosi di Miyazaki, ma è solo il suo secondo lungometraggio… quindi, chapeau.
8Laputa – Castello nel cielo (1986)
Primo film di Miyazaki prodotto dallo Studio Ghibli, che potrà non essere il suo migliore dal punto di vista visivo o artistico, ma la storia dei due ragazzini alla ricerca della misteriosa città di Laputa, che se la devono vedere con pirati spaziali e terribili agenzie governative, è senz’altro la trama migliore e più divertente mai creata da Miyazaki.
7Lupin III – Il castello di Cagliostro (1979)
È il film d’esordio di Miyazaki, uno dei pochi non targato Studio Ghibli e mescola la mitologia di Lupin (Miyazaki aveva diretto parecchie puntate della serie) alla visionarietà del maestro giapponese, con strizzatine d’occhio a Tintin e pure a Bond. Un po’ cartoonesco, ma resta l’unione tra due leggende.
6Si alza il vento (2013)
Il film della terza nomination all’Oscar per Miyazaki sulla carta può sembrare una deviazione dal suo percorso: storie di fantasia ambientate in mondi immaginari, con sottotesti spesso ambientalisti e pacifisti. Ma la biografia di Jiro Horikoshi, il progettista dell’aereo usato dai giapponesi nell’attacco a Pearl Harbor, racconta di un uomo che non voleva costruire armi, ma semplicemente progettare macchine belle e complesse che volassero nel cielo. La sequenza del terremoto di Kanto (1923) è una delle migliori e più devastanti nella storia dell’animazione. E ormai è certo: non sarà l’ultimo lavoro di Miyazaki.
5Il mio vicino Totoro (1988)
È il film più iconico di Miyazaki, anche perché Totoro, la creatura gigante con cui fanno amicizia Mei e Satsuki, è diventato la mascotte dello Studio Ghibli. E, sotto l’apparenza del cartone per bambini, è forse la più evidente dichiarazione della poetica del maestro giapponese: la natura è qualcosa di meraviglioso e incantato perché il mondo reale e quello magico coesistono, basta avere il cuore per vedere davvero. Toccante, senza mai diventare sentimentale.
4Porco Rosso (1992)
Meno allegorico e più diretto, con tanto di identificazione del periodo storico (tra le due guerre mondiali) e di alcuni elementi politico-geografici (come l’Italia fascista). Porco è una sorta di antieroe maledetto (qui, letteralmente) da film noir, una specie di hardboiled character alla Bogart. Miyazaki è cresciuto in una cultura giapponese in evoluzione, ossessionata dagli aeroplani: per questo li disegna con attenzione e dà loro lo stesso sullo schermo rispetto all’eroe misantropo del film.
3Il castello errante di Howl (2004)
Miyazaki filtra l’estetica europea attraverso la lente orientale, con una storia d’amore visivamente incredibile che è anche un’accusa pungente contro la guerra. Ed è uno dei film più visivamente inventivi dello Studio Ghibli, vedi il castello steampunk mobile alimentato da un demone e dominato da un mago bellicoso. Howl è pieno di porte e ognuna si apre su un nuovo mondo. Altro giro, altra nomination all’Oscar, ma vincono Wallace & Gromit. Vabbè.
2La città incantata (2001)
Fantasia, avventura, sogno, metafora; o tutte queste cose insieme? Una coming of age story uscita direttamente dal subconscio di Miyazaki e travestita da favola, che non si fa soffocare, ma potenziare dagli elementi magici e dalle creature mitiche della sua trama. E che non ha mai paura di esplorare le parti più oscure. Il trionfo del maestro giapponese come storyteller e animatore, che gli ha fatto (finalmente) portare a casa l’Oscar. Avrebbe potuto essere tranquillamente essere al primo posto, ma – si sa – ogni classifica è in qualche modo soggettiva…
1Principessa Mononoke (1997)
È con questo film che il pubblico occidentale ha scoperto davvero Miyazaki. E l’ha fatto con la sua incarnazione più pura: una favola ecologica pacifista con una splendida eroina guerriera, in cui la poesia fa da contraltare alla violenza, una storia sbalorditiva nella sua complessità morale: non ci sono veri cattivi qui, solo personalità forti le cui buone intenzioni sono sempre in contrasto diretto. L’espressione più raffinata e completa dell’inventiva visiva, dei temi e della narrazione di Miyazaki.