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Buon compleanno, Cameron Diaz! È da sette anni che non la vediamo sullo schermo (sigh), ma resta una delle stelle più amate di Hollywood. Forse anche grazie al suo prematuro (ma serenissimo) ritiro dalle scene. Se lei si dedica alla prima figlia (avuta col chitarrista dei Good Charlotte Benji Madden e nata a dicembre 2019) e a una nuova linea di vini (nome: Avaline), noi aspettiamo il suo ritorno. E, nel frattempo, ripassiamo la sua Top 10.
Tra le commedie sciocchine dell’ultima tornata di film prima di andare in pensione anticipata (vedi anche Che cosa aspettarsi quando si aspetta, Tutte contro lui e Sex Tape), questa è di gran lunga la migliore. Nei panni (e nelle Louboutin) della prof delle medie che fuma canne e dice le parolacce, Cameron è praticamente perfetta sotto ogni aspetto. Il resto lo fa la chimica col goofy-collega Justin Timberlake. E non parliamo della materia scolastica.
Dopo il piccolo ma delizioso In Her Shoes di Curtis Hanson, la star continua a battere la strada della sophisticated comedy . E si affida alla (nuova) specialista del genere: Nancy Meyers. Che, tra interni come sempre impeccabili e spalle di Serie A (Kate Winslet e Jack Black), la mette nelle braccia di Jude Law. Che coppia.
La faccia di Cameron non era forse la più giusta, per fare la borseggiatrice nella rising New York di metà ’800. Ma il piglio è quello capace di tenere testa a due superstar Daniel Day-Lewis e Leonardo DiCaprio (al primo film col futuro amico Marty). Capelli rossi, corpetti, ombrellini cinesi. E una notevole tensione erotica con Leo: chi se lo scorda più, quel bacio là.
Ormai definita da hit come Il matrimonio del mio migliore amico e Tutti pazzi per Mary (vedi più avanti), Diaz passa al cinema indie d’autore. E prova (difficilmente) a scomparire dentro il disordine e i ricci di Lotte Schwartz, la moglie dell’uomo (interpretato da John Cusack) che riuscirà a entrare nella mente di John Malkovich. Dopo aver conquistato il grande pubblico, ora è il definitivo turno della critica. Un’altra Cameron è possibile.
Chi ingaggiare per vestire (si fa per dire) i panni di un’orchessa dalla pelle verde? Una bellissima di Hollywood. Che, da campionessa di autoironia qual è, si lancia in una delle sue performance più divertenti e debordanti. Complici i compagni di viaggio Mike Myers e Eddie Murphy, la sua Fiona diventa uno dei personaggi più memorabili nella storia dei cine-cartoon. E ancora oggi, più che un semplice doppiaggio, una delle vette della sua carriera.
… e Dio creò Cameron Diaz. Al debutto sullo schermo, nasce già una stella. La “maschera” Jim Carrey fa il lavoro sporco, ma la sconosciuta co-protagonista è assolutamente alla sua altezza. E, tra un’esibizione al night club e un vestito rosso subito cult, la sua Tina Carlyle fa innamorare le platee internazionali. Anche perché una bomba sexy così piena di sense of humour non si era forse mai vista. Da zero a mito: per davvero.
Arrivederci Farrah Fawcett & C., le Charlie’s Angels dei millenial sono Cameron, Lucy Liu e Drew Barrymore. Che fra travestimenti pro, umorismo cazzeggione e sequenze d’azione super, parlano di girl power prima che parlare di girl power fosse “in”. E le nuove eroine action del cinema hanno pure una colonna sonora cult scritta su misura da Beyoncé e dalle Destiny’s Child. Sul sequel sorvoliamo, tranne che per la scena in cui la nostra e Demi Moore si danno battaglia a colpi di bikini.
In uno dei football movie per eccellenza by Oliver Stone, Cameron è praticamente l’unica quota rosa. E già il nome è tutto un programma: Christina Pagniacci, la proprietaria della squadra che il Tony D'Amato di Al Pacino si trova a dirigere e con la quale si scontra sistematicamente. Non era facile tenere testa al mito, e Diaz riesce a brillare anche in un film “maschissimo”.
Ok, qui la star era ovviamente la Roberts, ma Cameron mette a punto la sua amica/nemica perfetta: nonostante stia per sposare l’uomo della vita della Pretty Woman nazionale, a odiarla proprio non ce la fai. Impossibile resistere alla sua versione al karaoke di I Just Don't Know What to Do With Myself. La commedia al femminile adorabile e un po’ stramba ha trovato un nuovo volto. Con la benedizione di Julia.
Dopo l’incontro di Cameron con Ben Stiller, non avete più guardato il “gel per capelli” allo stesso modo. E anche Hollywood ha dovuto cambiare prospettiva sulla Diaz, non più incantevole promessa ma star del cinema in ascesa. È il suo breakout moment, che le ha pure fatto guadagnare una nomination ai Golden Globe. La nostra tiene tutto perfettamente in equilibrio tra la commedia volgarotta e la rom-com, dimostrando di avere un tempismo comico in grado di competere con alcuni degli attori più esilaranti sulla scena.
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