«Avete vinto tutti» esordisce il super ospite Gianni Morandi e ci azzecca in pieno. Perché, come abbiamo raccontato nell’incontro con i finalisti (qui la nostra cover story), non c’era nessuna traccia di rivalità fra loro. Un atteggiamento mantenuto anche durante la finalissima di ieri, dove i quattro concorrenti in gara si sono esibiti su tre manche: il best of del loro percorso, i duetti e l’inedito. Il cumulo dei voti del pubblico nelle varie prove ha decretato la vincitrice: Sarafine. Nessun dubbio che fosse la più completa. Secondi gli Stunt Pilots, terzo Il Solito Dandy e quarta Maria Tomba. Ma la vera notizia è stata annunciata a sorpresa: «Sono aperte le iscrizioni per il 2024». Quindi un altro X Factor si farà e sarà l’edizione numero 18. Intanto Fedez si è portato a casa la seconda vittoria come giudice, Ambra non è riuscita a valorizzare la favorita e Dargen ha stuzzicato ancora una volta il giudice licenziato anzitempo, dedicando un pensiero al «convitato di pietra Morgan (che era alla Prima della Scala e ha tuonato contro il talent, nda), che ha reso scoppiettante questa edizione e volevamo fosse qui». La Michielin ha presentato l’inedito Solite chiacchiere (più che mare mare, male male) e M¥SS KETA, Gabbani, gli Ofenbach e Omar Pedrini hanno rappresentato i momenti musicali migliori della serata grazie ai duetti. Ci vediamo il prossimo anno, ma prima leggetevi le ultime pagelle del 2023. Per elogi e critiche mi trovate sui social.
Sarafine
10 e lode
Dall’Habanera di Bizet in chiave techno all’eterea Tutto il resto è noia di Franco Califano, passando a Get Up, Stand Up di Bob Marley & The Wailers sintetizzata per la Gen Z, fino ad arrivare all’inedito Malati di gioia, dove riscatta la sfigatissima Gen Y (a cui appartengo anch’io), caricata di aspettative e poi sprofondata in un abisso di delusioni, Sara Sorrenti ha avuto un percorso a X Factor da dieci e lode. Mai una sbavatura, nessun cedimento alla pressione, zero compromessi con il format televisivo. Come è entrata ne è uscita: una producer fatta e finita. A 34 anni, dopo aver vissuto l’esperienza frustrante di expat tra Lussemburgo e Belgio, nell’espressione artistica di Sarafine ha trovato in Italia la sua rivincita in musica. Duetta con gli Ofenbach (voto 7), non sulla scontata Be Mine, ma su Overdrive, segno di grande personalità. Vince e là fuori c’è già la fila per lavorare con lei.
Stunt Pilots
9
Restituiscono spensieratezza (sparita nel primo live) a How Will I Know di Whitney Houston, il tempo in levare a Englishman In New York di Sting e su Ain’t No Sunshine di Bill Withers confermano la loro versione stoner (più rock che blues) che aveva funzionato al quinto live. Sono un signor gruppo che suona compatto, preciso e con energia. L’inedito Imma Stunt per ora è la loro cifra: fin troppe buone intenzioni. Ma per arrivare al cuore bisogna togliere, sfrondare e asciugare. Ce la possono fare, perché hanno tutto: un frontman con una voce notevole, carisma e che sa scrivere, Zo Vivaldi – e dovrebbe emerge di più –, oltre a un batterista (Farina) con le palle e un bassista (Moonet) virtuoso. Si esibiscono con Omar Pedrini (voto 8) che può avergli dato i consigli migliori su come costruirsi una carriera lunga e di qualità. Sole spento, una canzone generazionale, la eseguono con rispetto, aggiungendo un pizzico di “funky stunt”, ed è probabilmente la versione più empatica della serata. Ancora un po’ di esperienza sui palchi fuori da X Factor e passeranno dall’Arci Biko ai palasport e perché non oltre. Come ha detto Omar: «Sono una rock and roll band fatta e finita».
Il Solito Dandy
8
Non poteva chiudere l’esperienza a X Factor senza quello che appare un padre spirituale, oltre che artistico, e cioè Gianni Togni con Giulia, per poi riproporre La canzone dei vecchi amanti, dove più che Jacques Brel o Franco Battiato sembra passeggiare per i vicoli di Roma mano nella mano con Gabriella Ferri, mentre insieme finiscono sull’autopista a cantare una discotecara Un’emozione da poco di Anna Oxa. Tutto giusto, tutto nel suo stile, tutto contenuto nel collage di citazioni dell’inedito Solo tu, che è un bel tuffo nel passato, rinfrescato con intelligenza, ma che non potrà bastare a garantirsi un futuro radioso. Per questo, quando duetta con Francesco Gabbani (voto 8), probabilmente si specchia in quella che un giorno potrebbe diventare la sua evoluzione mainstream. Con Viceversa, dove l’interpretazione è fondamentale per spremere i sentimenti che contiene il testo, riesce a entrare in un mood più stiloso senza perdere credibilità. Oltre che dandy anche flâneur.
Maria Tomba
7
Freak Antoni sarebbe fiero della sua versione di Sono un ribelle mamma (anche solo per far incazzare i puristi del rock), gli AC/DC si divertirebbero a un party in piscina con lei che canta You Shook Me All Night Long in versione zucchero filato, mentre Bon Jovi scoprirebbe che Always conteneva un intimismo che nei ruggenti anni ‘90 era stata messo da parte a favore di passioni più testosteroniche. Tutto ciò per dire che la 21enne Maria Tomba da San Bonifacio, nel veronese, è quello che Mara Maionchi avrebbe definito «un bel prodottino». Persino con l’inedito Crush, storia di un colpo di fulmine adolescenziale, fa battere il cuoricino a forma di caramella gommosa. In M¥SS KETA (voto 7.5) trova una sorella maggiore, per intenzioni e ammiccamenti, e con PAZZESKA raggiunge l’orgasmo in musica dopo quello classico che le ha spiegato la zia (vogliamo conoscerla!). Arriva quarta e meritava di più, ma è la dimostrazione che il pubblico di X Factor è un po’ invecchiato.
Gianni Morandi
10
Ha esordito nella discografia nel ‘62 (Andavo a cento all’ora), ha inciso più di 500 canzoni, partecipato a sette Sanremo (ne ha vinto uno e condotti tre) e dopo oltre 60 anni di carriera arriva a X Factor ed è ancora il più entusiasta di tutti; apre il Live con Un mondo d’amore, prima degli inediti torna sul palco con Una vita che ti sogno, Se perdo anche te e In ginocchio da te, solo che si prende così bene che continua a cantare nonostante il tempo a sua disposizione sia finito. Così, incitato dal pubblico, intona anche Apri tutte le porte, Fatti mandare dalla mamma, C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, Scende la pioggia e chiude con Bella signora. Contagiato dagli Astromare, per sempre Go Gianni Go!
Fedez
8
Parte per i live, non dimentichiamolo, solo grazie al certificato medico a seguito di due ulcere e inizia, comprensibilmente, un po’ sottotono. Ma subito dopo il pandemonio scatenato da Morgan si accende e nella semifinale risponde a tono riuscendo a portare due sue concorrenti alla finalissima. C’è da dire che erano tra le favorite, quindi lo sforzo è stato di non fare grossi danni. Ogni tanto gli è scappata l’assegnazione nostalgia (tutta sua) che con le artiste in gara c’entrava poco. Per fortuna Maria e Sarafine avevano le idee chiarissime, quindi ha saputo tornare sui suoi passi e assecondarle. Di riffa o di raffa, oltre a una tenuta mentale da vero robot, quando c’è da raggiungere un obiettivo lui ci arriva, cascasse il mondo. Come urlava Guido Meda a ogni vittoria di Valentino Rossi: “Fedez c’è… Fedez c’è!” e porta a casa la sua seconda vittoria come giudice di X Factor. Un Terminator!
Ambra
6-
Sembrava rappresentare il punto di armonia descritto dai pitagorici, capace di tenere insieme, tra una lacrima e un rimbrotto, il caos morganiano e la spregiudicatezza fedezziana. Peccato che abbia sottovalutato il quarto incomodo: l’imperscrutabilità dargeniana. In mezzo a due forze uguali e contrarie ha tenuto botta i primi Live, finché è stata sopraffatta dagli interventi scomposti del collega con gli occhiali che ha scardinato il Terzo principio della dinamica. Ma quest’anno ha soprattutto sulla coscienza il non essere riuscita a valorizzare abbastanza Angelica, che almeno alla finale meritava di arrivare. Troppo preoccupata dalla profondità, che si è trasformata in gravosità, ha perso di vista la leggerezza di base del fare musica. Olistica.
Dargen
7
“Un po’ ironico, garbato/Misterioso, interessato/imbroglione, subdolo, matto/Maledetto di un gatto/Riuscirai a mangiarmi nel piatto”, cantava Battisti (in Maledetto gatto) e descrive bene il giudice Dargen D’Amico all’ultimo X Factor: approfittando delle baruffe, degli egocentrismi e degli svarioni altrui, con assegnazioni “citofonate” ma su misura per suoi concorrenti, ne ha portati due in finale e se l’è giocata fino all’ultimo. Oltre quegli occhiali c’è uno stratega che d’ora in poi sarà meglio non sottovalutare. Ci ha persino abituato alle battute al limite della gaffe, tra un invito alle scommesse e la fascinazione per il nazi-pop. Machiavellico.
Morgan
43, il caos
Nessuno lo ha compreso, ma oltre all’ottima musica (Duran Duran e Genesis) e aver alimentato un nuovo e pericoloso virus denominato Astromare, è riuscito a dimostrare plasticamente in televisione la teoria del caos. Non esiste una definizione matematica universalmente accettata, però una comunemente utilizzata afferma che un sistema dinamico deve avere le seguenti caratteristiche per essere classificato come caotico: deve essere sensibile alle condizioni iniziali (la sua presenza in tv come giudice); deve esibire la transitività topologica (la proprietà di un fenomeno che si ripete in modo identico quando si verificano le stesse condizioni dell’ambiente circostante, cioè un talent); deve avere un insieme denso di orbite periodiche (non esistono altre orbite periodiche nelle vicinanze e tutte le traiettorie compiute dal sistema che sono sufficientemente vicine convergono ad essa, cioè lui). Lo rivedremo ancora tv in questa veste? Sì, ma solo dove x(t)=Utx−t0(t0) (nel caso di sistemi a tempo continuo la somma è rimpiazzata, ovviamente, da una polemica).
Francesca Michielin
5.5
Dicono che da X Factor non escano fenomeni in grado di confrontarsi con il mercato internazionale, invece, sulla scia dei Måneskin, Francesca Michielin spacca le classifiche mondiali perché in soli sette Live ha superato nelle condivisioni due icone come Hasbulla e András Arató e, d’ora in poi, nel settore dei meme è lei la donna da battere. A parte gli scherzi, sembra aver imparato da Fedez che l’importante è portare a casa il risultato e, come il suo mentore, incassa e contrattacca senza mollare mai. Un po’ meglio in musica che alla conduzione, quando rende orgogliosa nonna Lucia (che la seguiva su Tv8) duettando con Gianni Morandi o sull’inedito Solite chiacchiere (bruttino). #lamichielinvispiaancora
Gianluca Gazzoli
6
Dopo le scorse pagelle mi ha scritto questo messaggio su Instagram: “Muche Love”. Non ho capito se fosse un refuso oppure no. Che mi abbia voluto svelare il suo amore recondito per i simpatici bovini? O ringraziarmi perché l’ho candidato a prossimo conduttore di X Factor? Visto che si farà, rimarrò col dubbio un anno. Nel frattempo “Muchas gracias” Gianluca!