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6 cose che abbiamo imparato da ‘Child Star’, il nuovo documentario di Demi Lovato

La cantante e attrice, accompagnata da altre enfant prodige come Drew Barrymore e Christina Ricci, debutta da regista con un film che racconta cosa vuole dire avere successo da bambine. E che non nasconde le dipendenze, i disturbi alimentari e i problemi di salute mentale che tutto ciò ha provocato

Foto: John Castillo/OBB Media/Hulu

Una generazione di bambini (me compreso) è cresciuta con Demi Lovato in Tv. Abbiamo visto una Lovato di otto anni dipingere forme e contare gattini nel suo primo lavoro da attrice, nella serie PBS Barney. Qualche anno dopo, abbiamo cantato i versi This Is Me durante gli speciali canori di Camp Rock della Disney e abbiamo riso di pancia alle scenette comiche So Random di Sonny tra le stelle. Per Lovato, crescere sotto gli occhi del pubblico era tutto ciò che conosceva. All’età di 16 anni, ha interrotto le riprese per portare in tour i suoi album Don’t Forget e Here We Go Again prima di lanciarsi in un altro progetto Disney. Demi Lovato sembrava vivere il sogno di ogni adolescente, eppure si stava sgretolando sotto la pressione di un rapido successo.

Sedici anni dopo, Lovato ripercorre l’ascesa esponenziale alla celebrità – e i suoi lati negativi – nel documentario Child Star (da noi prossimamente su Disney+, ndt). Nel film di 90 minuti, che segna il debutto alla regia di Lovato, l’attrice parla con altre ex baby star, tra cui Drew Barrymore, Christina Ricci, Raven-Symoné, Kenan Thompson, JoJo Siwa e Alyson Stoner, degli effetti disorientanti della fama in giovane età e di come tutto questo li abbia portati al disagio psicologico ed emotivo, all’abuso di alcol e droga e all’instabilità.

Come racconta Lovato nel film, “Perché sto vivendo il mio sogno, sto facendo ciò che amo e sto avendo queste opportunità davanti a me, ma sono così fottutamente infelice?”.

Child Star segue il successo di Investigation Discovery in cinque parti Quiet on Set: The Dark Side of Kids TV, uscita a marzo, che ha denunciato abusi sessuali, discriminazioni di genere e umiliazioni pubbliche dietro le quinte di Nickelodeon. Il film di Lovato, co-diretto con Nicola Marsh, dipinge il tutto con un pennello più ampio, concentrandosi sulle esperienze dei giovani attori attraverso le reti via cavo e il cinema, e alla fine tocca una corda più speranzosa, spiegando come le ex baby star sono state in grado di sopravvivere al rifiuto, al tradimento e all’alienazione che hanno sperimentato in gioventù per trovare stabilità e sicurezza. Per Lovato, a quanto pare, il film offre un potente promemoria del fatto che You’ll be OK, kid, come proclama il suo ultimo singolo omonimo.

Demi Lovato è stata vittima di un feroce bullismo a scuola
Mentre Lovato faceva i provini per i concerti post-Barney nei primi anni 2000, racconta di essere stata tormentata da altri ragazzi a scuola. Nel filmato, Lovato racconta che qualcuno ha scritto “Demi è una puttana” in bagno e ricorda di essere andata a pranzo e di aver sentito l’intera scuola che la fissava. “Avevano firmato una petizione per il suicidio in cui si diceva che avrei dovuto uccidermi. Era stata fatta girare e la gente l’aveva firmata”, racconta Lovato. “È stato estremamente offensivo. Ed è stata una spinta ulteriore a seguire i miei sogni”.

Le colleghe di Demi Lovato temevano il suo temperamento esplosivo
Lovato dice di avere solo ricordi fugaci delle riprese di Sonny tra le stelle e Camp Rock 2, cosa che attribuisce a “parte della mia dissociazione” dai progetti. Ma conferma le voci a lungo circolate secondo cui era difficile lavorare con lei. Raven-Symoné, che ha partecipato come guest star alla seconda stagione di Sonny, alza la voce fino a strillare quando dice a Lovato nel film: “Non eri esattamente la persona più gentile sul set!”.

“Sono nell’industria da tanto tempo quanto te e capisco che tutto questo oggi ti dispiaccia”, dice Raven-Symoné. “Non te l’ho mai rinfacciato, ma ho pensato: ‘Sta succedendo qualcosa di brutto…’”.

Alyson Stoner, che ha interpretato il ruolo della confidente di Lovato in Camp Rock del 2008 e nel sequel del 2010, fa eco a questo sentimento. Unica co-protagonista di Camp Rock a partecipare al documentario, Stoner racconta con franchezza come il comportamento irregolare di Lovato le abbia fatto perdere un “filo di fiducia” e di “vicinanza” con lei.

“Gli ultimi anni di lavoro insieme sono stati davvero impegnativi”, racconta Stoner nel film. “Il trattamento era drasticamente diverso. Ricordo la sensazione di camminare costantemente sulle uova. C’era sempre paura che lei potesse esplodere da un momento all’altro”.

Uno dei famigerati scatti d’ira di Lovato risale al 2010, quando l’attrice allora diciottenne prese a pugni uno dei suoi ballerini durante la tappa colombiana del tour di Camp Rock 2. Nel documentario Simply Complicated del 2017, Lovato ha dichiarato che un ballerino di riserva ha detto a Kevin Jonas, padre dei fratelli Jonas, che lei stava abusando di Adderall, spingendola a sfogarsi. Nel documentario Lovato affronta il tema dell’alterco e si scusa con Stoner per il danno causato.

Alyson Stoner e Demi Lovato hanno lottato contro problemi di salute mentale e disturbi alimentari
Sia Stoner che Lovato hanno lottato con il loro fisico. Ogni volta che Stoner (che oggi usa i pronomi “they” o “them”) vedeva la propria immagine in una rivista per adolescenti, diceva che questo esacerbava i problemi legati alla sua autostima. Prima e durante il tour promozionale di Camp Rock in Europa, Stoner ricorda di essersi sentita terrorizzata dal suo aspetto e di aver sviluppato comportamenti “ossessivi”. La pressione per raggiungere la perfezione ha portato Stoner a disturbi alimentari come l’anoressia nervosa e la bulimia. Lovato, nel frattempo, vomitava nei bagni del set di Camp Rock, come racconta nel documento.

Lovato dice anche di aver sofferto di depressione e di avere un disturbo bipolare non diagnosticato. Durante uno dei suoi tour ha fatto 70 concerti in 90 giorni, dice, e non capiva che poteva prendersi una pausa. “Mi viene molta ansia quando penso a quanto sono stata vicina a non essere più qui”, dice.

Demi Lovato, Christina Ricci e Drew Barrymore hanno abusato di alcool e droghe da bambine
Christina Ricci, che all’età di 10 anni ha recitato nella Famiglia Addams, Drew Barrymore, che ha recitato nel suo primo spot pubblicitario a 11 mesi ed è diventata famosa a 9 anni in E.T. l’extra-terrestre, e Demi Lovato parlano dell’instabilità della loro infanzia e delle esperienze precoci con droghe e alcol.

Per Ricci, il cui padre era il leader fallito di una setta dal carattere violento, il tempo trascorso su un set hollywoodiano ha rappresentato un “rifugio per la sicurezza emotiva”, dice nel documento. Ricci racconta poi a Lovato di essersi data alle droghe e all’alcol durante l’adolescenza perché “non ricordo di aver sentito che c’era un altro modo per essere felice”.

Barrymore ha chiamato Steven Spielberg “papà” durante le riprese di E.T., e da adolescente è stata mandata in un istituto di salute mentale dalla madre (l’attrice ha ottenuto l’emancipazione dai genitori all’età di 14 anni). A 10 anni, come racconta nel film, un amico di famiglia le dava dell’erba.

Ricci e Lovato hanno imparato a nascondere l’uso di sostanze illecite. Lovato nascondeva gli alcolici in una tazza da caffè, mentre Ricci chiedeva alla sua assistente una “Diet Coke riscaldante” o una Diet Coke con l’aggiunta di alcol.

JoJo Siwa dice di essere stata messa nella lista nera di Nickelodeon
JoJo Siwa, nota per i suoi fiocchi e per i suoi abiti sfarzosi, ha firmato un contratto con Nickelodeon all’età di 13 anni. Siwa ha anche recitato in progetti di Nickelodeon confezionati su di lei come JoJo Siwa: My World (2017), JoJo’s Follow Your D.R.E.A.M (2019) e JoJo’s Dream Birthday (2019). Quando Siwa ha postato un video di coming out su Instagram nel 2021, come afferma in Child Star, il presidente di Nickelodeon Brian Robbins l’ha chiamata e le ha ordinato di chiamare tutti gli inserzionisti per “dire loro che non stai impazzendo”. Siwa ha quindi chiamato Target, Walmart, JCPenney, Toys “R” Us, Claire’s e altri sponsor, come racconta nel film. In seguito al suo video di coming out, Siwa afferma di non essere stata invitata ai Kids Choice Awards di Nickelodeon, aggiungendo di essere stata “bandita dall’azienda” (secondo Variety, una fonte vicina ai Kids Choice Awards ha dichiarato che si è trattato di un “sincero errore”).

Demi Lovato non cambierebbe nulla della sua carriera
Poco prima della fine del documentario, Lovato si siede con un gruppo di giovani fan per rispondere alle domande sulla sua carriera. Quando uno di loro le chiede se cambierebbe qualcosa della sua carriera, Lovato risponde che preferisce vivere senza rimpianti: “Ho fatto delle scelte davvero discutibili nella mia vita, ma non sarei finita dove sono oggi se non avessi fatto tutte le scelte che ho fatto nella mia vita fino ad ora”.

Da Rolling Stone US

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