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Bridesmaids-mania, le damigelle più punk del cinema

Da Julia Roberts al definitivo 'buddy movie' al femminile 'Le amiche della sposa': per l'uscita del sequel di 'Addio al nubilato' abbiamo messo insieme il meglio dei film "in bianco"

Foto: Suzanne Hanover/Universal

Il matrimonio del mio migliore amico
P.J. Hogan1997

La queen della rom-com Julia Roberts nei panni della damigella. Che però, a dispetto del sorrisone d’ordinanza, ha intenzioni tutt’altro che buone. E cioè impedire il matrimonio del suo miglior amico (Dermot Mulroney) con una ragazza aristocratica (Cameron Diaz), “supportata” dal suo riluttante capo gay (Rupert Everett) che costringe a fingersi suo fidanzato. Nulla andrà (intelligentemente) come previsto. Un twist sovversivo del genere che ha inaugurato un intero filone. E rilanciato in classifica I Say a Little Prayer (nella versione di Diana King).

La damigella d’onore
Claude Chabrol2004

Tra gli ultimi film di uno dei padri fondatori della Nouvelle Vague c’è questa variazione thriller sul tema più comedy di tutti. Tratto dal romanzo del 1989 di Ruth Rendell, La demoiselle d’honneur, questo il titolo originale, segue Philippe (Benoît Magimel), che al matrimonio di una delle sue sorelle si innamora perdutamente della bellissima damigella d’onore, Senta (Laura Smet, figlia di Johnny Hallyday e Nathalie Baye). Peccato che la passione di lei lo consumi al punto da sentirsi proporre una scioccante prova d’amore: uccidere un’altra persona. Bridesmaid d’auteur.

The Wedding Date – L’amore ha il suo prezzo
Clare Kilner2005

Debra Messing (aka la Grace di Will & Grace) è una single trapiantata a NY che torna a Londra per fare da damigella al matrimonio della sorella. Una volta scoperto che il testimone dello sposo è il suo ex, ingaggia un gigolò (Dermot Mulroney, again) per fingere di avere un fidanzato e farlo ingelosire. Un po’ Pretty Woman, un po’ Il matrimonio del mio migliore amico (qualcuno ha detto Julia Roberts?!), funziona più che altro grazie ai suoi protagonisti.

27 volte in bianco
Anne Fletcher2008

Katherine Heigl (parlandone da “viva” e cioè nel 2008, subito dopo il suo Emmy per Grey’s Anatomy) è l’eterna damigella pronta a tutto pur di rendere indimenticabile il grande giorno delle amiche. Lo farà per ben 27 volte, finché la sorella non deciderà di sposare l’uomo di cui la nostra è innamorata. Ma per fortuna all’orizzonte c’è un James Marsden d’annata nei panni del giornalista belloccio. La regista è quella di Step Up e Ricatto d’amore, la sceneggiatrice la stessa del Diavolo veste Prada. Colonna sonora niente male.

Un amore di testimone
Paul Weiland2008

Variazione sul tema del Matrimonio del mio migliore amico (con un pizzico di Harry, ti presento Sally…): Made of Honor, e cioè letteralmente “damigella d’onore al maschile” nella versione originale, da noi invece convertito nel più virile “testimone”. Ma in realtà il personaggio di Patrick Dempsey, playboy incallito, fa proprio le veci della bridesmaid per la sua BFF storica (Michelle Monaghan), della quale si scopre innamorato troppo tardi. Da ricordare per l’ultima interpretazione di Sydney Pollack nei panni del padre del protagonista.

Rachel sta per sposarsi
Jonathan Demme2008

Entry festivaliera (in concorso a Venezia 65) e nomination all’Oscar come miglior attrice per Anne Hathaway nei panni di Kym, che va al matrimonio della sorella appena uscita dall’ennesimo periodo in rehab. Le nozze stesse diventano un drammone familiare nelle sapienti mani di Jonathan Demme, con dolorose questioni personali e ferite inguaribili in agguato. Arrabbiatissimo.

Bride Wars – La mia migliore nemica
Gary Winick2009

Altro giro, altra Hathaway, questa volta vs Kate Hudson. Amiche da sempre, vogliono sposarsi entrambe al Plaza Hotel di New York e le loro nozze vengono erroneamente prenotate lo stesso giorno alla stessa ora. Questo significa anche che nessuna delle due potrà essere la damigella dell’altra. Ne uscirà una guerra senza quartiere che aiutateci a dire Bridezilla. Una variazione sul tema un po’ basica, ma Anne e Kate si divertono. Con tanto di candidatura a “miglior combattimento” agli MTV Movie Awards.

Le amiche della sposa
Paul Feig2011

Il film definitivo sulle damigelle e non solo. Dalla premiata ditta Judd Apatow-Paul Feig più Kristen Wiig, una commedia punkissima, sboccatissima, autenticissima. Mentre la vita di Annie (Wiig) cade a pezzi, la sua migliore amica si è fidanzata. Nonostante sia al verde e distrutta, cercherà di fare tutto il possibile per realizzare i sogni della sposa. Anche distruggerli. Tra performance intelligenti e gag disgustose (le conseguenze di un’intossicazione alimentare nel lussuoso negozio di abiti da sposa), Bridesmaids prende il buddy movie e ne fa un’intelligente riflessione sull’amicizia al femminile. Una piccola rivoluzione nel cinema male-driven americano, con un paio di nomination all’Oscar (sceneggiatura originale e Melissa McCarthy come non protagonista) e 300 milioni di dollari al botteghino a suggellarne il successo.

The Wedding Party
Leslye Headland2012

Le amiche della sposa meets Mean Girls: dopo aver rovinato l’abito della loro amica (Rebel Wilson) nonché futura moglie di un ricco newyorkese e averla offesa mortalmente, tre damigelle d’onore (Kirsten Dunst, Isla Fisher e Lizzy Caplan) cercano di fare ammenda e di sostituire il vestito, ma la loro missione degenera in una notte di alcol, droga e balli sfrenati. Anarchico e amaro. And the award for worst bridesmaids ever goes to…

Addio al nubilato 1 e 2
Francesco Apolloni2021 e 2023

Una notte da leoni al femminile. E all’italiana. Inseparabili fin dal liceo, Laura Chiatti, Antonia Liskova, Chiara Francini e Jun Ichikawa si ritrovano per festeggiare l’addio al nubilato di una loro amica (Antonia Fotaras), che ha organizzato una sorta di caccia al tesoro. Il tono è volutamente sboccato e scorretto, ma c’è un fondo di malinconia e di riflessione sul tempo che intenerisce. Ed è appena arrivato su Prime Video anche il sequel con le nostre eroine, che questa volta si ritrovano per celebrare il matrimonio del personaggio di Liskova. Non prima però di partire per un altro viaggio on the road. Francini rules.

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