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.Diciamolo una volta per tutti: Eva Green è una grande attrice. Sì, direte voi, lo sappiamo. Eppure, non tutti sembrano essersene accorti. Confinata spesso a ruoli “cartooneschi” o di femme fatale (ultima la Milady del nuovo I tre moschettieri – D’Artagnan, nelle sale dal 6 aprile: scorrete fino in fondo), spesso ha fatto dimenticare a molti (soprattutto alle varie Accademie che assegnano i premi) di essere un’interprete sopraffina. Questa galleria di ruoli cultissimi o “nascosti” è qui per riscattarla.
Il debutto non si scorda mai. Soprattutto se è questo debutto. Bernardo Bertolucci scommette su di lei – e sul sexy-intellò threesome con Michael Pitt e Louis Garrel – per questa fantasia sessantottina subito cult tra i cinéphile. Eva è eroina godardiana e venere (di Milo) capace di offrire una prova generosissima, senza pudore ma con un’eleganza comune a pochissime. È nata (subito) una stella.
Foto: MFE/Media For Europe
La Bond girl che riscrive il ruolo della Bond girl: da presenza decorativa, qui diventa una co-protagonista a tutti gli effetti, capace di rubare la scena all’agente segreto più famoso (e, fino a quel momento, machista) dello schermo. Se Daniel Craig è uno 007 all’esordio insieme più ruvido e fragile, la Vesper Lynd di Green è la controparte femminile che unisce eros, iconicità e ferite. Dritta nelle antologie del Cinema, con la maiuscola.
Foto: MGM/Columbia Pictures
Anche il primo incontro con uno degli autori più cult degli ultimi quarant’anni non si scorda. Con quel pallore gotico e quei “big eyes”, Eva era destinata a finire nella filmografia del regista. Si comincia con l’adattamento (sfortunato ma sottovalutato) della horror-soap 60s in cui la nostra è Angelique, la domestica sedotta e abbandonata dal vampiro Barnabas Collins/Johnny Depp. Seguono altre due collaborazioni: Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali (2016) e Dumbo (2019). E, dicono alcuni, un flirt con lo stesso Tim…
Foto: Warner Bros.
Se (cine)fumetto dev’essere, meglio farlo con uno dei re del genere: Frank Miller. Per il quale diventa una regina Artemisia I perfetta. Nel peplum/pastiche action campione di incassi, Green mette un’autoironia spesso assente in questi progetti; e dimostra di essere la prima a divertirsi, senza snobismo alcuno. Nello stesso anno, ancora un incontro fortunato tra l’attrice e Miller: è fatalissima (ma dai) in Sin City – Una donna per cui uccidere. Altro giro, altro cult.
Foto: Warner Bros.
Nello stesso annus mirabilis, Eva è la protagonista femminile di una delle serie period che conta più cultori negli ultimi anni. Il circo, l’orrore, la letteratura (ci sono pure Dorian Gray, Frankenstein e Shakespeare), ma anche il divertissement puro e semplice: in un progetto del genere, chi chiamare se non Green? Che, nei meravigliosi costumi del premio Oscar Gabriella Pescucci, veste letteralmente un’altra eroina fin de siècle impareggiabile.
Foto: Jonathan Hession/Showtime
Manipolatrice, seduttrice, stalker… semplicemente: “Lei”. Questo è il personaggio di Eva Green in uno dei thriller psicologici più divertenti (e, anche in questo caso, incompresi) degli ultimi anni. Un progetto, ispirato al romanzo di Delphine de Vigan, che non poteva che finire nelle mani dello specialista Roman Polański. E in quelle della magnetica e intrigante Eva, in un perfetto gioco a due con la collega Emmanuelle Seigner. Uno dei suoi ruoli migliori.
Foto: 01 Distribution
Abbiamo già detto che le interpretazioni – e spesso anche le pellicole – di Eva Green sono state spesso e volentieri sottovalutate? Ecco un altro caso esemplare: un film pressoché invisibile (certamente da noi) in cui la nostra rivela tutto il suo mestiere d’attrice raffinatissima, nei panni di un’astronauta che tenta di trovare un equilibrio fra la sua difficile professione e l’essere madre di una bambina di otto anni. Da premio (che, ovviamente, non è arrivato), al pari del bellissimo score di Ryūichi Sakamoto: RIP.
Foto: Pathé
La villain classica per eccellenza. In questo sontuoso riadattamento che guarda all’opera di Dumas come fosse la saga degli Avengers e che sfrutta alcune delle maggiori star francesi su piazza (Vincent Cassel, Romain Duris, François Civil e Pio Marmaï sono i quattro guasconi, Louis Garrel e Vicky Krieps il re e la regina di Francia), il ruolo della manipolatrice Milady sembra scritto apposta per Green. Che sarà protagonista del sequel dedicato proprio al suo personaggio, nelle sale a Natale. Non vediamo l’ora.
Foto: Notorious Pictures
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