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I 25 sequel più brutti di sempre

Dai secondi capitoli di ‘Zoolander’ e ‘Sex and the City’ ai seguiti (a che numero siamo?) di ‘Terminator’ e ‘Die Hard’. Ma anche horror, commedie, leggende del basket, eroi immortali… non manca nessuno

Foto nell’illustrazione: Everett Collection, 5; Adobe Stock, 4

25

Il principe cerca figlio

Craig Brewer

2021

Eddie Murphy ha resistito per decenni alle richieste di realizzare un sequel del Principe cerca moglie (1988), prima di arrendersi finalmente nel 2021. È stato un errore. Il film cerca così disperatamente di evocare la nostalgia riportando in scena i personaggi, le scene e le gag dell’originale che non riesce a raccontare una storia convincente. Sì, c’è un’esile trama sul ritorno di Murphy nel Queens, a New York, alla ricerca del figlio perduto, ma è solo una scusa per Murphy per spalmarsi di trucco e lattice per interpretare i vecchi clienti del barbiere di quartiere che, non si sa come, sono ancora vivi. Le scene nella finta nazione africana di Zamunda sono ancora meno efficaci. È divertente, anche se per poco, rivedere Murphy, Arsenio Hall e la vecchia banda insieme, ma quanti di voi l’hanno guardato anche una sola volta dopo la prima visione? Siate onesti.

24

Wonder Woman 1984

Patty Jenkins

2020

Il problema di Wonder Woman 1984 non è il cast e nemmeno il regista. Patty Jenkins, Gal Gadot, Chris Prine, Kristen Wiig, Pedro Pascal e Robin Wright sono tutti degli ottimi professionisti. E il primo film di Wonder Woman (2017) è uno dei grandi film di supereroi dell’ultimo decennio. Il problema non è nemmeno la decisione di spostare l’azione dalla Prima guerra mondiale al decennio reaganiano. È stata una scelta intelligente, poiché ha aperto molte possibilità creative per la narrazione. Il problema è la sceneggiatura, che vede Wonder Woman lavorare allo Smithsonian, dove si imbatte in un antico manufatto che esaudisce i desideri. Questo fa sì che la sua collega si trasformi in un ghepardo malvagio e conceda un immenso potere a un uomo d’affari perverso. Ma è tutto molto peggio di quanto sembri. Il film è uscito poco prima dell’esplosione del Covid, e la maggior parte delle persone lo ha visto in streaming invece che sul grande schermo. La reazione non è stata gentile, per usare un eufemismo. “Tre anni fa, il personaggio di Wonder Woman è emerso nel mezzo di una riflessione sull’abuso maschile e sul potere; il tempismo è stato casuale, ma ha anche reso quella figura altamente significativa”, ha scritto Manohla Dargis sul New York Times. “Nel 2017, quando Wonder Woman aveva finito di salvare il mondo, i suoi orizzonti sembravano illimitati. Non mi aspettavo che la sua prossima grande battaglia da adulta sarebbe stata al centro commerciale”.

23

Zoolander 2

Ben Stiller

2016

La tentazione di Ben Stiller di girare un sequel di Zoolander deve essere stata fortissima. La parodia del 2001 sul mondo della moda non è stata un grande successo commerciale o di critica, ma soprattutto perché ha avuto la sfortuna di arrivare nelle sale poche settimane dopo l’11 settembre. All’epoca non eravamo esattamente in vena di ridere. Negli anni successivi, però, è nato un gigantesco culto di Zoolander: i fan lo guardavano in continuazione, citavano le battute del film nelle loro conversazioni quotidiane e partecipavano alle occasionali proiezioni di mezzanotte. Non volevano un secondo film pieno di camei di celebrità più che di battute vere e proprie, né infiniti richiami all’originale. “Ci sono alcune parti intelligenti e la satira è a volte pungente”, ha scritto il critico cinematografico James Berardinelli, “ma, nel complesso, i momenti di comicità sono come oasi in un deserto di noia”.

22

Star Trek – L’insurrezione

Jonathan Frakes

1998

Dopo anni di film di Star Trek molto scadenti, i fan speravano in un nuovo corso una volta che l’equipaggio di The Next Generation fosse subentrato a metà degli anni Novanta. Le loro speranze crebbero con l’uscita di Primo contatto (1996), uno dei più grandi film di fantascienza degli anni Novanta. Ma poi arrivò la cocente delusione di Star Trek – L’insurrezione (1998). Il Capitano Picard e la banda erano di nuovo insieme e Jonathan Frakes era di nuovo alla regia, ma il film fu un enorme passo indietro. La storia è incentrata sul tentativo della Federazione di rimuovere la popolazione di un pianeta pacifico che ha scoperto un modo per vivere per sempre. Sarebbe stato un interessante episodio in due parti di Star Trek: The Next Generation, ma semplicemente non sembrava un film. “Star Trek – L’insurrezione è un pasticcio confuso e zoppicante, pieno di cliché della peggior specie e di battute fuori contesto”, ha scritto Marc Salvov sull’Austin Chronicle. “Inoltre, il film potrebbe essere stato montato dal signor Scott nel bel mezzo di una sbornia romulana: certi snodi della trama spuntano dal nulla, e i numerosi retroscena vengono persi per strada. È Star Trek o Friends in Space?”.

21

Scappo dalla città 2

Paul Weiland

1994

Babaloo Mandel e Lowell Ganz sono un brillante duo di sceneggiatori che ha dato al mondo Ragazze vincenti, Parenthood, Splash – Una sirena a Manhattan, Spie come noi e Mr. sabato sera. “Abbiamo fatto un solo sequel in tutta la nostra carriera”, ha detto Ganz a Rolling Stone nel 2022. “È Scappo dalla città 2. E il motivo per cui non ne facciamo di più è che non vogliamo mettere i nostri personaggi in certe situazioni”. Mandel ha affrontato la questione in modo più conciso: “La storia è finita. È finita”. La storia di Scappo dalla città era decisamente finita dopo gli eventi del primo film, ma è stato un successo così grande che i due sono stati spinti a scrivere un sequel. Billy Crystal e Daniel Stern tornano a cavallo nel West per una missione alla ricerca dell’oro perduto (Bruno Kirby ha avuto il buonsenso di evitare questo film, ed è stato di fatto sostituito da Jon Lovitz). E anche se il personaggio di Jack Palance, Curly, muore nel primo capitolo, torna in questo film nel ruolo del fratello di Curly, Duke. “Quello che mi mancava era l’umorismo e la commedia umana del film originale, dove ciò che contava erano le persone, non la trama”, ha scritto Roger Ebert. “Alla fine del film, quando si mettono a citare persino Indiana Jones, ero sopraffatto dal déjà vu e dall’indifferenza”.

20

Blues Brothers – Il mito continua

John Landis

1998

Blues Brothers – Il mito continua ha molti problemi, a cominciare dal fatto che John Belushi è morto 16 anni prima dell’uscita del film. Si tratta di un problema insormontabile che avrebbe dovuto porre fine a qualsiasi discorso su un sequel. Ma Dan Aykroyd non si è mai imbattuto in un franchise che non fosse disposto a far affondare. E se era disposto a partecipare a Il mio primo bacio (sequel di Papà, ho trovato un amico, ndt), a cinque film di Ghostbusters (e non solo) e persino a (rabbrividire) Due palle in buca (seguito di Palla da golf, ndt), era certamente disposto a provare a far rivivere The Blues Brothers nel 1998 con l’aiuto di John Goodman, Joe Morton e il piccolo J. Evan Bonifant. A loro si unì una schiera davvero impressionante di icone musicali, tra cui Aretha Franklin, James Brown, Wilson Pickett, Bo Diddley, Isaac Hayes, Eric Clapton, Dr. John e molti altri. Potrebbe essere il più grande assemblaggio di talenti musicali mai apparso su pellicola. Ma questo non basta a rendere Blues Brothers – Il mito continua un film guardabile. C’è Elwood Blues che esce di prigione e rimette insieme la band, ma è tutto triste e inutile senza Jake al suo fianco.

19

Independence Day – Rigenerazione

Roland Emmerich

2016

Independence Day è stato il film di maggior incasso del 1996, con oltre 800 milioni di dollari. È stato anche un blockbuster incredibilmente divertente, a patto che non si rifletta troppo sul fatto che l’umanità sventi un’invasione aliena caricando un virus nel mainframe della loro nave da un laptop dell’epoca di Windows 95 (gli alieni erano campioni di viaggi interstellari, ma non avevano nemmeno una protezione antivirus rudimentale?). Le voci di un sequel si sono rincorse per anni, ma Will Smith voleva un compenso così alto che alla fine si è andati avanti senza di lui per Independence Day – Rigenerazione del 2011. Sono riusciti a riportare Jeff Goldblum, Bill Pullman, Judd Hirsch, Brent Spiner e Vivica A. Fox, ma non hanno avuto un’idea originale. Gli alieni tornano. Il mondo si unisce contro di loro. Pullman fa un altro discorso motivazionale con un megafono. Noia. Se questo film fosse uscito nel 1999 o giù di lì, sarebbe stato probabilmente un grande successo. Ma abbiamo dovuto aspettare 15 anni. A quel punto, il Marvel Cinematic Universe era in pieno svolgimento. Questo ha fatto sì che questa zoppicante riedizione di Independence Day sembrasse molto stanca e decisamente non necessaria.

18

Cars 2

John Lasseter

2011

Il primo Cars era fondamentalmente Doc Hollywood, ma ambientato in un bizzarro mondo post-umano in cui le auto sono esseri autonomi e parlanti. Avrebbero dovuto prendere spunto da un altro grande film per il sequel, che manda Saetta McQueen e la sua squadra in Europa per partecipare al Grand Prix. Lungo la strada, si ritrovano invischiati in un intrigo di spie britanniche. L’intera vicenda puzza di progetto fatto solo per vendere automobili giocattolo. È uno dei pochi film Pixar ad avere un rating “marcio” su Rotten Tomatoes. “I vostri figli si divertiranno?”, chiede Logan Hill nella sua recensione su Vulture. “Certo, anche se la sottotrama sull’energia ecosostenibile è troppo intricata. Per quanto riguarda i genitori, dal punto di vista politico quelli di sinistra saranno felici per gli ideali ambientalisti delle auto; i conservatori esulteranno quando si scoprirà che l’energia green non funziona. Non preoccupatevi, azionisti Disney: non è stata rischiata alcuna opportunità di cross-branding automobilistico”. Il film non spiega mai cosa sia successo agli umani nell’universo di Cars. È chiaro che le auto sono diventate Terminator e li hanno uccisi tutti quando hanno preso coscienza di sé, giusto?

17

Terminator Salvation

McG

2009

C’è qualcosa in Terminator che continua a riportare la gente nei cinema, nonostante il fatto evidente che la serie non può funzionare senza James Cameron. E per quanto Terminator 3 – Le macchine ribelli abbia deluso i fan più fedeli di Terminator, almeno aveva Arnold Schwarzenegger e un finale potente che dava alla serie un nuovo punto di partenza. L’olocausto nucleare era arrivato, e ora John Connor doveva guidare la resistenza. Questa è la premessa per un filmone. Ma Terminator Salvation non è stato nulla di neanche lontanamente grandioso, nonostante l’ingaggio di Christian Bale come nuovo John Connor. Arnold era impegnato a ricoprire il ruolo di governatore della California in quel periodo, e non c’è un solo attore dei film precedenti. Si tratta dei primi giorni di leadership di Connor durante la guerra contro Skynet. Molte cose saltano in aria. Ci sono vari inseguimenti. È tutto un infinito green screen. Una famigerata fuga di notizie dal set ha rivelato che Bale a un certo punto ha avuto un crollo totale e ha rimproverato il regista McG e i membri della troupe quando una ripresa è stata interrotta. “Devo forse andare in giro e smontare le vostre cazzo di luci, nel bel mezzo di una scena?”, avrebbe urlato. “Che cazzo di problema hai? Dammi una cazzo di risposta!”. Questo audio è stato cento volte più divertente di qualsiasi momento di Salvation.

16

Superman IV

Sidney J. Furie

1987

La tentazione di inserire Superman III in questa lista è forte, visto che si tratta di un film molto strano nella storia del franchise, ma quel capitolo ha un suo certo fascino. Gettare Richard Pryor nel mondo di Metropolis come genio dell’informatica ci fa ancora ridere. Ma non c’è nulla di nemmeno lontanamente divertente in Superman IV. È un film incredibilmente scarso dove Superman cerca di liberare il mondo dalle armi atomiche e combatte contro il nemico Nuclear Man. Il film è stato girato con un budget risicatissimo, e ciò è evidente in ogni singolo fotogramma. È difficile credere che il film originale sia uscito meno di dieci anni prima. “La sceneggiatura di Lawrence Konner e Mark Rosenthal non contiene né mordente né brio, e il film non ha ritmo”, ha scritto Michael Wilmington del Los Angles Times. “Alla fine, il montaggio ha una furia da carneficina, mentre [un personaggio] scompare misteriosamente e le questioni in sospeso vengono risolte all’ultimo secondo e malamente. L’effetto complessivo è quello di una storia che muore davanti ai nostri occhi, ridotta in cenere di kryptonite”. Il film fu un tale disastro che solo nel 2006 arrivò nelle sale un altro film su Superman. Si trattava di un sequel diretto dei due film originali e faceva finta che Superman IV non esistesse. Purtroppo per noi, invece, esiste eccome.

15

Sex and the City 2

Michael Patrick King

2010

La tentazione dei sequel è spesso quella di spostare l’azione in una località esotica, poiché ciò apre ogni nuova strada narrativa possibile. Una notte da leoni 2 (Bangkok), Ocean’s Twelve (Amsterdam, Parigi, Roma), Cars 2 (Francia, Italia, Inghilterra), Karate Kid II – La storia continua… (Okinawa) e Ma guarda un po’ ’sti americani (Europa) sono solo alcuni esempi. E nel secondo film di Sex and the City, Carrie Bradshaw e le sue amiche fanno un lungo viaggio ad Abu Dhabi, anche se in realtà il film è stato girato in Marocco. Per due ore e mezza (una durata assurda), le quattro donne affrontano dilemmi professionali e personali, scoprono per la seicentesima volta il potere dell’amicizia e indossano abiti firmati che devono essere costati complessivamente circa 18 milioni di dollari. Il tutto è così noioso che persino i fan più accaniti della serie raramente lo difendono. Il film mandato il franchise in apnea prima di tornare nel 2022 con And Just Like That… nel 2022, Kim Cattrall-free al 99,9%.

14

Space Jam – New Legends

Malcolm D. Lee

2021

È Michael Jordan o LeBron James il “greatest of all time” dell’NBA? È un dibattito che probabilmente infurierà per l’eternità. Entrambe le parti hanno argomenti molto forti da far valere in termini di punti totali segnati o di numero di anelli del campionato che indossano. Quando si parla dei loro rispettivi Space Jam, tuttavia, non è una vera e propria gara. Jordan ha realizzato un divertentissimo film metà animazione e metà live-action per la Warner Bros. nel 1996. E James ha realizzato un sequel nel 2021, in cui il grande dei Lakers e il suo figlio immaginario Dominic si ritrovano intrappolati nel Serververse della Warner Bros. Entrano in contatto con ogni sorta di intellectual property dello Studio, tra cui Rick and Morty, Il mago di Oz, Harry Potter, Il Signore degli Anelli e King Kong, ma il tutto sembra più una presentazione degli azionisti della Warner Bros. che un film. Quando arriva il momento della grande partita di basket, è difficile persino interessarsene. “È un film che non ha motivo di esistere”, ha scritto Alex Shepherd su The New Republic, “se non come veicolo per ricordare alla gente che vari contenuti, tutti commerciabili, sono disponibili per lo streaming istantaneo”.

13

Rocky V

John G. Avildsen

1990

I primi quattro film di Rocky seguivano una formula semplice ed efficae. Un potente avversario sfida Rocky Balboa a un incontro di boxe; la sua devota moglie, Adriana, esprime qualche dubbio (“Non puoi vincere, Rocky!”); lui si allena furiosamente e il film culmina con l’incontro. In Rocky V, tuttavia, la formula viene completamente stravolta. Il film inizia con la famiglia Balboa che perde tutti i suoi soldi dopo che a Rocky viene diagnosticato un disturbo cerebrale che gli impedisce di combattere. Si trasferiscono a Philadelphia e Rocky si mette ad allenare un giovane pugile di nome Tommy Gunn. Il film si conclude con un breve combattimento in strada tra Rocky e Gunn, ma il pubblico non ne è uscito entusiasta. Il film non ha catturato il cuore del Rocky originale o l’allegria smielata dei sequel. “Gli sviluppi drammatici sono così triti e ritriti”, scrisse Jonathan Rosenbaum del Chicago Reader, “che nemmeno le espressioni da cane bastonato della star riescono a riscattarle”. Ci sarebbero voluti altri 16 anni prima che Stallone ricevesse il via libera per un altro film su Rocky. Il film si conclude con Balboa di nuovo sul ring, anche se Stallone aveva ormai 60 anni. Ma era un sequel infinitamente migliore di Rocky V.

12

La rivincita dei nerds II

Joe Roth

1987

L’incredibile successo di Animal House ha ispirato un centinaio di film analoghi su campus universitari scatenatissimi. Il migliore è di gran lunga La rivincita dei nerds (1984). Quel film stravolgeva la formula classica, facendo dei nerd gli eroi e dei ragazzi fighi della confraternita i cattivi. Lo si può rivedere all’infinito (anche se sì, c’è una scena atroce verso la fine in cui uno dei nerd si veste da atleta e inganna la sua ragazza per farle fare sesso). Il sequel non è riuscito a riportare Anthony Edwards per qualcosa di più di un cameo (l’anno precedente aveva girato un “piccolo” film intitolato Top Gun), ma il resto del cast è tornato per finire in Florida a una convention di confraternite dove ancora una volta combattono contro gli atleti cattivi. Ma le battute sono molto più morbide e le risate non arrivano mai. L’unica cosa positiva che possiamo dire di questo film è che i sequel successivi, realizzati per la televisione, sono ancora peggiori.

11

Batman & Robin

Joel Schumacher

1997

Il franchise di Batman era già in grave declino quando nel 1997 arrivò Batman & Robin. Michael Keaton ha ceduto la tuta di Batman a Val Kilmer per Batman Forever (1995) e Tim Burton ha passato la sedia da regista a Joel Schumacher. Il risultato fu un film non proprio eccellente, soprattutto se paragonato all’oscuro splendore di Batman – Il ritorno, ma l’energia maniacale di Jim Carrey nei panni dell’Enigmista (insieme alle belle canzoni degli U2 e di Seal) evitarono che fosse un disastro totale. Nulla avrebbe potuto prepararci, tuttavia, agli orrori di Batman & Robin. George Clooney è il Cavaliere Oscuro e combatte contro Arnold Schwarzenegger nel ruolo di Mr. Freeze e Uma Thurman nel ruolo di Poison Ivy. A lui si uniscono non solo Chris O’Donnell nel ruolo di Robin, ma anche Alicia Silverstone in quello di Batgirl. Si tratta di un pasticcio di personaggi, incoerenza della trama e dialoghi smielati e pieni di giochi di parole. Quasi tutte le persone coinvolte nel film lo hanno condannato negli anni successivi, soprattutto Clooney. “È una sceneggiatura terribile”, disse a Howard Stern nel 2020. “Io sono terribile in questo film. Joel Schumacher, che è appena morto, diceva: ‘Sì, non ha funzionato’. Abbiamo fatto tutti fiasco”.

10

L’esorcista II – L’eretico

John Boorman

1977

È solo dagli anni Settanta che i film di successo iniziano a generare dei sequel. Ecco perché abbiamo Il padrino – Parte II, Lo squalo 2, Rocky II, L’impero colpisce ancora, L’altra faccia del pianeta delle scimmie e molti altri. Il successo astronomico dell’Esorcista nel 1973 ha garantito un capitolo successivo. Ma lo scrittore del libro originale (William Peter Blatty) e il regista del primo film (William Friedkin) non vollero essere coinvolti nell’Esorcista II – L’eretico, poiché erano nel bel mezzo di una causa con lo Studio per i profitti del primo film. Lo Studio riuscì a far tornare Linda Blair e Max von Sydow, ma ciò non bastò a salvare questo film low-budget che vede la povera Regan, ormai adolescente, alle prese con le conseguenze della possessione demoniaca del primo film. “Doveva esserci un sequel”, ha scritto Vinceny Canby sul New York Times, “ma doveva proprio essere questo pasticcio il cui punto focale è che l’esorcismo originale non era poi così scontato?”.

9

Terminator – Destino oscuro

Tim Miller

2019

Dopo l’incredibile inconsistenza di Terminator Salvation, il franchise è tornato ad essere in qualche modo guardabile con Terminator Genisys (2015). La critica non è d’accordo con noi e non è che Genisys sia un capolavoro, ma almeno è stato un po’ divertente; anche se nemmeno lontanamente godibile come la sottovalutatissima serie Fox del 2008-2009 Terminator: The Sarah Connor Chronicles. E quando si è saputo che Linda Hamilton sarebbe finalmente tornata a interpretare Sarah Connor in Terminator – Destino oscuro, è stato difficile non provare una genuina eccitazione. James Cameron ha firmato come produttore. La speranza era nell’aria. Poi abbiamo visto il film vero e proprio. Nei primi minuti, una Hamilton invecchiata assiste all’uccisione di un John Connor adolescente da parte di un Terminator poco dopo gli eventi di T2, vanificando in pratica l’intero film. Facciamo un salto in avanti di diversi anni e Skynet è di nuovo alle prese con i suoi vecchi trucchi. Ha inviato un altro robot indietro nel tempo. Un Connor inarrestabile deve proteggere persone che saranno fondamentali per il futuro. Incontrano un anziano Arnold, che ancora una volta li aiuta a sopravvivere. L’abbiamo già visto molte volte. Una volta che il brivido di vedere Hamilton nella sua modalità di Sarah Connor cazzuta si esaurisce, questo diventa solo un altro film d’azione come mille altri. Si è parlato di un altro reboot di Terminator, ma speriamo che non accada. Non abbiamo già sofferto abbastanza?

8

Una notte da leoni 3

Todd Phillips

2013

Il terzo capitolo di Una notte da leoni abbandona la premessa dei primi due film, in cui quattro amici passano una notte dissoluta in città, si svegliano senza alcun ricordo e cercano di ripercorrere i loro passi per trovare qualcuno che hanno perso lungo la strada. Era già abbastanza folle che questo accadesse una seconda volta, ma spostare l’azione da Las Vegas a Bangkok nel sequel è stato intelligente e, qua e là, abbastanza divertente. Nel terzo film, i due tornano a Sin City per un’avventura ricca di trama e azione, ma molto poco divertente. Il fatto di riportare tutto a Las Vegas ci ha ricordato la superiorità del primo film. “Il secondo non doveva essere divertente, e non lo è stato, ma almeno esisteva da qualche parte di quel Paese senza confini conosciuto come commedia”, ha scritto Rick Groen sul Globe and Mail. “La terza parte non lo fa, nemmeno lontanamente, il che la rende non solo brutta, ma stranamente brutta. Che cos’è esattamente? Sicuramente una vacca da mungere per fare soldi. Comunque sia, non una commedia”.

7

Die Hard – Un buon giorno per morire

John Moore

2013

Die Hard – Vivere o morire (2007) non è un buon film per nessuno standard. Ma è praticamente I predatori dell’arca perduta, se paragonato al mucchio di merda che è Die Hard – Un buon giorno per morire, uscito nel 2013. In questo film non c’è il pretesto che John McClane sia un essere umano normale. È un supereroe che non può essere ucciso da armi convenzionali o addirittura non convenzionali. La trama ha poca importanza, ma ruota attorno a un viaggio sfortunato in Russia, dove McClane fa squadra con il figlio, interpretato da Jai Courtney, e combatte contro ogni sorta di malvagi. Visitano Chernobyl, sparano circa diecimila munizioni e un elicottero si schianta contro un edificio. Bruce Willis dice: “Yippee-ki-yay, figlio di puttana!”, e tutti ridono perché ricorda i migliori film di Die Hard. Per anni si è parlato di un sesto capitolo, ma ora che Willis si è ritirato dalla recitazione è impossibile. Il franchise si è tragicamente concluso con Un buon giorno per morire. La cosa migliore che possiamo fare ora è fingere che gli ultimi due film di Die Hard siano stati solo dei brutti sogni di McClane negli ultimi anni della sua vita.

6

Speed 2 – Senza limiti

Jan de Bont

1997

Keanu Reeves non è contrario ai sequel. Ha girato quattro film di Matrix, quattro di John Wick e tre di Bill & Ted. Ma quando i produttori di Speed 2 – Senza limiti lo hanno contattato, ha avuto qualche dubbio. “Solo una volta nella mia vita ho ricevuto una sceneggiatura, l’ho letta e mi sono detto: ‘Ugh…'”, ha ricordato Reeves a Jimmy Kimmel nel 2015. “C’era questa nave da crociera e io pensavo: ‘Prima un autobus e ora una nave da crociera… dov’è la velocità? Già l’autobus, ma una nave da crociera è ancora più lenta. Perciò gli ho detto: ‘Vi voglio bene, ragazzi, ma non posso proprio farlo'”. Hanno perciò scritturato Jason Patric, essenzialmente nel ruolo di Reeves, ma è stato un errore. Reeves aveva ragione al 100%: una nave da crociera in corsa non fa proprio paura. Il film è stato un flop di critica, ha ucciso per sempre il franchise ed è stato nominato a otto Razzie. È stata una lezione. Se Keanu Reeves pensa che il tuo film sia stupido, non farlo. Lui sa di cosa sta parlando.

5

Star Trek – La nemesi

Stuart Baird

2002

Le aspettative iniziali per Star Trek – La nemesi erano molto alte. I fan desideravano ardentemente rivedere il cast di The Next Generation dopo una pausa di quattro anni, e il loro ritorno era previsto in un film di numero pari. La regola ferrea fino a quel momento era che i film di Star Trek di numero pari erano tutti fantastici. Tragicamente, la linea si è conclusa in modo spettacolare con Star Trek – La nemesi. Questa volta il nemico è Shinzon, un giovane clone di Picard (interpretato da Tom Hardy) che ha preso il controllo dell’impero romulano (non fate caso al fatto che Hardy non assomiglia per niente a Patrick Stewart a qualsiasi età). Al culmine del film, Data si sacrifica per salvare Picard. Questo è probabilmente l’unico momento che chiunque abbia visto La nemesi al cinema può ricordare. Il resto è una noiosa accozzaglia di effetti speciali scadenti e dialoghi che sembrano scritti da ChatGPT. Cosa è andato storto? “Il regista era un idiota”, ha detto l’attrice che interpreta il Consigliere Troi, Marina Sirtis. Il film fu un tale flop che The Next Generation non apparve mai più sul grande schermo. Per fortuna, nel 2020 sono tornati per la serie Paramount+ Star Trek: Picard. In un chiaro riconoscimento del fatto che Star Trek – La nemesi era un disastro completo, hanno dato a Data un’altra scena in cui morire.

4

Scemo & + scemo 2

Peter Farrelly, Bobby Farrelly

2014

I sequel delle commedie sono notoriamente difficili da realizzare. Per ogni tentativo riuscito come Bill & Ted – Un mitico viaggio o La famiglia Addams 2, ci sono 50 fiaschi come Scuola di polizia 2 – Prima missione o Mi presenti i tuoi?. Non inseriremo nessuno di questi film in questa lista perché nessuna persona ragionevole si aspettava che fossero buoni. Non è questo il caso di Scemo & + scemo 2, che riunisce Jim Carrey e Jeff Daniels con i registi Peter e Bobby Farrell vent’anni dopo l’originale. La coppia di idioti formata da Lloyd Christmas e Harry Dunne viaggia di nuovo attraverso gli States, ma questa volta alla ricerca della figlia perduta di Dunne. Dopo che l’emozione iniziale di vedere Carey e Daniels di nuovo insieme è svanita, diventa chiaro che un sequel di Scemo & + scemo è molto meglio come idea che come film vero e proprio. Inoltre, è così poco divertente da far dubitare del valore del primo film. Ma non fatelo. Il primo è uno dei film più divertenti degli anni Novanta, con Jim Carrey al suo apice assoluto. Scemo & + scemo 2 è solo una triste riproposizione.

3

Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

Steven Spielberg

2008

Forse ora è un po’ difficile da ricordare, ma nel 2008 c’era un’enorme eccitazione intorno a Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Avevamo aspettato 19 lunghissimi anni senza Indy e finalmente Harrison Ford tornava a indossare il suo borsalino con Steven Spielberg alla regia. Hanno persino coinvolto Karen Allen per riprendere il suo ruolo di Marion Ravenwood da I predatori dell’arca perduta. Hanno anche ingaggiato Shia LaBeouf nel ruolo del figlio di Indy, Mutt, Cate Blanchett in quello di una malvagia sovietica, una trama confusa su agenti del KGB e vita extraterrestre e sequenze in cui Mutt si dondola dalle liane come Tarzan e Indy sopravvive a un’esplosione nucleare in un frigorifero. Ma Spielberg non riesce a creare un film divertente che possa lontanamente essere paragonato ai primi tre. “Il coraggio è ciò che manca al Regno del teschio di cristallo“, ha scritto David Denby sul New Yorker. “Il film lascia una debole aura di depressione, perché non si vuole pensare al coraggio come proprietà esclusiva dei giovani. Ci dev’essere un modo per gli uomini di mezza età di saltare oltre gli abissi, ma non è questo”.

2

Highlander II – Il ritorno

Russell Mulcahy

1991

Se siete stati un adolescente un po’ imbranato negli anni Ottanta o Novanta, probabilmente avete un bel ricordo del primo Highlander. Il film è interpretato da Christopher Lambert nei panni di un essere immortale proveniente dalle Highland scozzesi del XVI secolo che combatte contro altri immortali nella New York di metà anni Ottanta. Per il sequel del 1991 è stato chiamato nientemeno che Sean Connery e, santa madre di Dio, è un vero disastro. Il film non solo vìola completamente il canone della pellicola precedente trasformando gli immortali in alieni provenienti da un altro pianeta, ma è stato girato con un budget bassissimo in Argentina e il regista Russell Mulcahy è stato escluso dalla fase di post-produzione in modo che i produttori potessero massacrare completamente la sua visione originale (che, è vero, era comunque imperfetta). Highlander II si colloca spesso ai primi posti nelle liste dei peggiori film della storia. “È il film più ridicolmente incomprensibile che abbia mai visto”, ha scritto Roger Ebert. “Ovunque si riuniscano gli appassionati di fantascienza, nei decenni e nelle generazioni a venire questo film sarà ricordato come uno dei punti più bassi, ma probabilmente immortali, del genere”.

1

Star Wars – L’ascesa di Skywalker

J.J. Abrams

2019

Essere un fan di Star Wars significa affrontare molte amare delusioni. Parliamo di un franchise composto da 12 film, di cui solo quattro o cinque universalmente amati. Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma è spesso citato come il punto più basso della saga, ma in questa lista non contiamo i prequel (e poi, diciamocelo, non è così terribile come tutti sostengono; guardatelo di nuovo con la mente più aperta). Ma la più grande delusione nella storia di Star Wars è arrivata nel 2019 con l’uscita dell’Ascesa di Skywalker. Dopo 42 anni e 50 miliardi di ore di febbrili speculazioni dei fan, il mondo stava finalmente assistendo alla (presunta) conclusione della saga degli Skywalker. Questo film avrebbe dovuto risolvere tutte le questioni in sospeso, offrire ai nostri eroi un’ultima avventura e concludere il franchise in modo soddisfacente per tutti. Invece le cose si mettono male quando scopriamo che l’Imperatore Palpatine era tornato in scena, cosa che non si sono mai preoccupati di spiegare al di là della famigerata battuta di Poe – “in qualche modo Palpatine è tornato” – a metà del film. E dopo che il film precedente ci aveva detto che Rey proveniva da un ambiente umile, il che significava che chiunque poteva emergere dal nulla e diventare un Jedi, scopriamo che in realtà è una Palpatine. È stato uno dei tanti modi in cui J.J. Abrams ha cercato di vanificare il lavoro di Rian Johnson su Gli ultimi Jedi. Trascorriamo parte di questo film con Luke Skywalker che è una specie di fantasma della Forza, Han Solo che ormai è un’altra sorta di apparizione, la Principessa Leah vista attraverso filmati d’archivio montati maldestramente, Chewie, R2D2, C-3PO e persino Lando Calrissian, ma nulla di tutto ciò ci soddisfa. Sembra solo un mucchio di immagini e personaggi di Star Wars buttati a caso in un frullatore. Il film ha comunque guadagnato più di un miliardo di dollari, ma la reazione è stata così negativa che la Disney ha cambiato radicalmente rotta e ha concentrato tutte le sue energie su Star Wars nelle serie tv. Abbiamo sentito un’infinità di notizie e voci su altri film, ma nessuno di questi è stato effettivamente messo in produzione. Prima o poi qualcosa dovrà accadere. L’esperienza cinematografica di Star Wars non può finire per sempre con L’ascesa di Skywalker.

Da Rolling Stone US

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