Rolling Stone Italia

I più grandi flop al botteghino del 2024 (finora)

Da ‘The Fall Guy’ a ‘Furiosa’, passando per ‘Back to Black’ e un cinecomic (‘Madame Web’) disconosciuto dalla sua stessa protagonista (Dakota Johnson). Ecco chi ha fatto fiasco in questa stagione di cinema

Foto: Universal Pictures

Argylle – La super spia

Matthew Vaughn

200 milioni di dollari di budget e un cast di superstar: fra gli altri, Henry Cavill, Bryce Dallas Howard, Sam Rockwell, Bryan Cranston, Samuel L. Jackson, John Cena, Ariana DeBose e Dua Lipa (in una sequenza di action/danza übersexy). Cosa poteva andare storto? Tutto. Matthew Vaughn, già al timone di Kick-Ass e della saga Kingsman, confeziona un “finto” Bond chiassoso e venato di commedia. Ma è troppo lungo (2 ore e 19 minuti) e soprattutto decisamente fiacco, tanto che il pubblico ha praticamente disertato le sale: solo 96 milioni di dollari l’incasso globale finale.

Back to Black

Sam Taylor-Johnson

Dopo biopic musicali fortunatissimi (su tutti Bohemian Rhapsody, 4 Oscar e 910 milioni al box office internazionale; ma anche Bob Marley: One Love, uscito quest’anno, si è difeso discretamente, con 180 milioni di incasso totale), la storia di Amy Winehouse era confezionata apposta per sbancare ovunque. Ma il punto di vista ambiguo (non si discute mai il ruolo in realtà molto controverso del padre, che ha concesso i diritti di canzoni e immagine) e le recensioni negative hanno probabilmente tenuto lontani dalle sale anche i fan. Solo 50 milioni di dollari l’incasso totale, a fronte di 30 di budget.

The Fall Guy

David Leitch

Il titolo che doveva “spaccare” il botteghino primaverile. E invece. Due superstar (Ryan Gosling ed Emily Blunt, direttamente da Barbenheimer: ma senza gli stessi esiti) e un regista specialista nel genere (il David Leitch di Atomica bionda, Deadpool 2 e Bullet Train) che è un ex stuntman e che con questo film vuole omaggiare proprio quella categoria spesso considerata di Serie B. Ma anche qui la magia non scatta mai, la durata è eccessiva (2 ore e 5 minuti) e i profitti del tutto non soddisfacenti: solo 174 milioni di dollari in totale, su un budget che si attesta tra i 125 e i 150 milioni.

Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna

Greg Berlanti

Anche qui una supercoppia di stelle solitamente amatissime dagli spettatori (Scarlett Johansson + Channing Tatum) non basta. La rom-com spaziale lo è solo in un’accezione del termine: quella strettamente legata alla trama, che ha come sfondo la Space Race degli anni ’60. Ma spaziale non lo è minimamente nell’esito: recensioni perlopiù negative o appena appena tiepide, e un grande chissenefrega generale da parte del pubblico, che ci si aspettava copioso considerati i due nomi coinvolti. E invece, a fronte di 100 milioni di budget, neanche 20 milioni di incasso nel primo weekend negli Stati Uniti. E anche nelle galassie lontane lontane (o non troppo) è andato male male…

Furiosa: A Mad Max Saga

George Miller

Mad Max: Fury Road, uscito nel 2015, è stato un film che, a suo modo, ha rivoluzionato il genere action (oltre a incassare 380 milioni di dollari in totale). Il veterano degli antipodi George Miller ridava linfa alla saga starring, all’origine, Mel Gibson e costruiva una delle visioni più scatenate e sbalorditive degli ultimi dieci anni (e forse anche più). L’incantesimo non si ripete con il prequel/origin story che vede protagonisti Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth. Critiche sempre favorevoli ma più tiepide, durata anche qui monstre (2 ore e 28 minuti) e una montagna (170 milioni di dollari di budget) che partorisce un topolino (sempre 170 milioni, che però non bastano a ripagare le spese). Peccato.

Ghostbusters – Minaccia glaciale

Gil Kenan

Ha senso proseguire all’infinito la saga degli Acchiappafantasmi? È, ovviamente, una domanda retorica. Soprattutto considerati gli ultimi episodi (e il reboot al femminile del 2016 con protagoniste, tra le altre, Melissa McCarthy e Kristen Wiig che si è rivelato un pasticcio colossale) e i loro risultati al botteghino sempre piuttosto deludenti. La “situa” non cambia con Minaccia glaciale, stiracchiatissima ultima avventura in cui tornano gli eroi di un tempo (Bill Murray, Dan Aykroyd & Co.), ma evidentemente non basta: 200 milioni di dollari di incasso su 100 di budget, non il risultato sperato.

IF – Gli amici immaginari

John Krasinski

Altro giro, altro divo. Passato ultimamente al sicuro “Bancomat” di Netflix (Red Notice, The Adam Project) e in attesa di vederlo accanto a Hugh Jackman nel blockbuster – si spera – dell’estate Deadpool & Wolverine, Ryan Reynolds torna al cinema per ragazzi con questo fantasy metropolitano strappalacrime. Reduce dai successi dietro la macchina da presa di A Quiet Place, John Krasinski passa a un altro genere e non fa scintille (nonostante l’aiuto di un supercast di voci originali, da George Clooney a Brad Pitt, da Matt Damon a Steve Carell): 110 milioni il budget, appena 180 l’incasso finale.

Madame Web

S.J. Clarkson

Ed eccoci a quello che è forse IL flop dell’anno, senza se e senza ma. Praticamente disconosciuto dalla sua stessa protagonista, cioè Dakota Johnson: “Non sono sorpresa che sia andata così. Credo che il pubblico sia estremamente intelligente, e invece i produttori hanno cominciato a pensare che non lo sia. Gli spettatori sanno riconoscere le stronzate”. Si candidava ad essere una nuova Wonder Woman, invece per il cinecomic di casa Sony nessuna meraviglia: tra gli 80 e i 100 milioni il budget, e sempre 100 milioni l’incasso globale. Più un misero 11% (!) di critiche positive su Rotten Tomatoes. Hanno ucciso la donna ragno.

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