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‘Maleficent 2’, Angelina Jolie e il riscatto dell’uomo medio

«Abbiamo bisogno degli uomini», ha detto l'attrice in occasione dell’anteprima europea del sequel. E lo conferma anche sul grande schermo, in una favola dove le figure maschili iniziano a guadagnare terreno

Foto: Ernesto S. Ruscio/Getty Images

Vi diranno che Maleficent 2 – Signora del male è una fiaba disneyana che affronta temi d’attualità, come l’emergenza ambientalista, l’integrazione o il significato della maternità. Per il maschio medio, però, rappresenterà anche ben altro: forse, addirittura il riscatto tanto atteso dell’uomo alfa. Dopo anni di favole con eroine che rottamavano il principe azzurro (Frozen, Rapunzel, Mulan e via elencando), arriva infatti Angelina Jolie a dire: «Abbiamo bisogno degli uomini». Lo fa a Roma, in occasione dell’anteprima europea del sequel di Maleficent (pre-apertura di Alice nella città), e lo fa anche sul grande schermo, in una favola dove le figure maschili iniziano a guadagnare terreno.

«Maleficent 2 narra la storia di tre donne forti ma anche di uomini forti, che sono fonte di ispirazione e aiuto per le protagoniste», spiega l’attrice che torna a calarsi nel ruolo della cattiva-sempre-meno-cattiva Malefica. «Credo che la storia dia una giusta rappresentazione di entrambi i sessi, mostrando quanto i rapporti con gli uomini siano importanti per noi». Il sequel, nelle sale dal 17 ottobre a cinque anni di distanza dal primo capitolo, ha infatti come protagoniste la mielosissima principessa Aurora (Elle Fanning) e la sua mamma d’elezione Malefica (Angelina Jolie), nonché la new entry Regina Ingrith: la mamma del Principe Azzurro, per l’occasione interpretata da un’algida Michelle Pfeiffer. Il motore della storia è quello che sulla carta sarebbe l’Happy End: il bel figliolo chiede la mano della principessa, riunendo i due mondi in lotta tra loro, ossia quello degli umani e quello fatato. Invece sarà l’abbrivio di una serie di rocamboleschi eventi.

Tra le fila mascoline, oltre al principino (Harris Dickinson) spiccano il fido alleato Fosco, il retto Re degli uomini e un paio di muscolose creature da far impallidire l’intero cast di Vikings (tutte e cinque le stagioni comprese). Sia dunque messo a verbale che la quota testosterone risorge nelle fiabe Disney. «A un certo punto ci siamo chiesti se in questo sequel Aurora dovesse diventare più dura, più tosta: una sorta di Giovanna D’Arco, che impugna la spada e si getta nella mischia», ammette Jolie. «Poi però abbiamo deciso di non farlo: non la vedrete mai combattere. Aurora resta la donna dolce e morbida che conoscevate in Maleficent».

Il che è una novità. Oggigiorno sembra infatti che per essere un’eroina tu debba rinunciare a casa, famiglia e buone maniere a favore della pugna. Certo, Malefica continuerà a menare fendenti a destra e a manca, come al suo solito, ma finalmente ci sarà almeno una pulzella, in tutto il bosco fatato, che pensa che la trincea non faccia per lei. «Il vero, grande messaggio del film è che incoraggia le persone a sposare la loro vera natura», continua Jolie, «quando capisci quello che è giusto per te, abbraccialo, senza temere il giudizio delle altre persone. La vita è troppo breve per rinunciare a tutto questo».

Quanto a Michelle Pfeiffer, c’era pure lei all’anteprima di Roma anche se, a onor di cronaca, bisogna dire che ha finito per fare da tappezzeria. Nella masterclass organizzata da Alice nella città in collaborazione con TimVision (dove è disponibile in esclusiva), riservata agli studenti di scuola del cinema e alla giuria di Alice, si è vista soffiare la scena (e pure il microfono) dalla ex signora Pitt. Per la maggior parte del tempo l’attrice faceva di sì con la testa, in segno di assenso alle parole della Jolie. «Maleficent 2 è un film di evasione eppure riesce a dare gli stessi messaggi che si trasmetterebbero con un monologo molto impegnato e lungo», è riuscita a dire a un certo punto. «Qualche elemento femminista c’è: Aurora aspira a regnare su ben due regni e chissà che questo non possa accadere per davvero…». Comunque vada, per l’uomo medio è già un successo: vedersi riabilitato, peraltro da una star tostissima come Angelina Jolie, dà speranza all’intera umanità. Forse non tutto è perduto per il buon vecchio testosterone. Forse.

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