Belmondo lavora ancora con il maestro delle Nouvelle Vague per La donna è donna (1961). Poi ci saranno un paio di Melville (in realtà tre: Léon Morin, prete, Lo spione e Lo sciacallo, tratto da Simenon), il cappa e spada Cartouche di Philippe de Broca, che lo dirige ancora nell’Uomo di Rio, ma pure la strana coppia con Jean Gabin in Quando torna l’inverno per mano di Verneuil, con il quale gira anche 100.000 dollari al sole). Alla fine Jean-Paul torna di nuovo alla corte dell’amato Godard per Il bandito delle 11, sequel ideologico di Fino all’ultimo respiro e caleidoscopio anarchico ed altissimo di citazioni cinematografiche, pittoriche e letterarie, di cui Belmondo (affiancato da Anna Karina) è espressione totale. Un vortice pop-art che esplode anche sul volto di Belbel.