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Per noi c’è una sola vincitrice: Emma Stone, capace – alias Bella Baxter nell’ultimo capolavoro di Yorgos Lanthimos – di una delle prove più sbalorditive degli ultimi anni. E anche l’Academy potrebbe darle la sua seconda statuetta in pochi anni, dopo quella per La La Land nel 2017 (e dopo Golden Globe e BAFTA, quest’anno, proprio per Povere creature!). Ma sappiamo che la (sacrosanta) inclusivity potrebbe giocare un ruolo chiave, come successo l’anno scorso con Michelle Yeoh (che ha battuto la magistrale Cate Blanchett di TÁR). Vedi prossima slide…
Foto: Searchlight Pictures
La presenza di Lily Gladstone rappresenta già di per sé un primato: è la prima volta che un’attrice di origini nativo-americane viene candidata all’Oscar. E il ritratto che fa di Mollie Burkhart, moglie avvelenata nel corpo e nell’anima da Leonardo DiCaprio nel grande film “riparatore” di Martin Scorsese, è da grandissima dello schermo, anche se all’attivo non ha moltissimi film/serie. La vittoria potrebbe essere sua, del resto è forte del SAG Award vinto da poco. Sarà un testa a testa tra lei ed Emma: prepariamo i popcorn.
Foto: Apple TV+
Da Venezia a buona parte dell’autunno, era in pole position per la statuetta di lead donna. Già nominata due volte sempre come protagonista (per An Education e Una donna promettente), è una favourite dell’Academy che però non riesce mai ad avere la sua vera occasione. Il ruolo di Felicia Montealegre, moglie tutt’altro che naïf del “doppio” Leonard Bernstein (Bradley Cooper), sembrava la parte giusta per il trionfo. E invece…
Foto: Netflix
L’attrice europea dell’anno, senza se e senza ma. E che dall’Europa sbarca a Hollywood con due film che resteranno nella Storia. In realtà c’era già stata con Vi presento Toni Erdmann, candidato tra i film internazionali nel 2017 (ma lei non aveva centrato la nomination come attrice). Adesso ci torna da star con Anatomia di una caduta, in cui regala una performance chirurgica. Ma è anche co-protagonista della Zona d’interesse, che tra i titoli in lingua straniera trionferà (quasi) sicuramente. Ha già stravinto, punto.
Foto: Les Films Pelléas
Un grande classico dell’Academy: attrici candidate moltissime volte, ma rimaste sempre a bocca asciutta. Vedi alla voce: Glenn Close, Amy Adams, Michelle Williams. E, ovviamente, Annette Bening: cinque candidature totali compresa quest’ultima, una vittoria sfiorata (per American Beauty nel 2000), e la certezza che nemmeno ora, nonostante l’adesione alla vera nuotatrice Diana Nyad che interpreta nel film Netflix, riuscirà a portare a casa il premio. Ma la prenderà sportivamente anche stavolta, come ha sempre fatto da grande signora del cinema quale è.
Foto: Netflix
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