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Perché alle donne di quarant’anni piace l’idea di ‘The Idea of You’

Il film con Anne Hathaway è abbastanza stupido, sicuramente poco verosimile, per nulla femminista, e per vederlo serve una notevole sospensione dell’incredulità (e una gommina alla cannabis). Ma se andasse bene anche così?

Foto: Alisha Wetherill/Prime Video

Le donne dai quarant’anni in su non si divertono molto nei film. Se veniamo ritratte sullo schermo, spesso siamo mostrate come madri e mogli affaticate. Divorziamo tragicamente o cresciamo faticosamente i nostri figli. A volte commettiamo qualche (presunto) omicidio. Altre volte decidiamo di farla finita buttandoci in mare.

Ma le avventure arrapanti sullo schermo sono di solito riservate alle donne più giovani e meno impegnate, donne che sono più “tabula rasa” che “palinsesto”. E io lo capisco. Sono una donna di quarant’anni nell’America di oggi. È difficile divertirsi nella vita, tanto meno in un film. Tutte le donne della mia età che conosco sono esauste per colpa della gestione dei figli, delle relazioni sbilanciate, dei genitori che invecchiano, dell’erosione dei nostri diritti, delle carriere in cui esistono ancora divari retributivi e non c’è girlbossing che ci permetta di uscirne. Nell’ultimo decennio abbiamo votato. In mutande. Con il cappello a forma di vulva. Abbiamo lanciato il #MeToo. Abbiamo gridato per tutelare i nostri aborti. Tutto per finire qui, nel 2024, in questa specie di ritorno al 2016. È abbastanza per far sì che qualsiasi donna commetta un (presunto) omicidio o si butti in mare. Oppure, perché non entrambe le cose? È il 2024, le donne possono avere tutto. Ma solo quando si tratta di un finale tragico.

Ecco perché The Idea of You (disponibile su Prime Video, ndt) è così allettante. Anne Hathaway interpreta Solène, una madre quarantenne divorziata e proprietaria di una galleria d’arte che lascia la sua vita e le sue responsabilità a Silver Lake, in California, per fuggire con una popstar molto bella e molto giovane, Hayes Campbell, interpretato da Nicholas Galitzine. Hayes s’innamora di Solène, le regala un orologio molto costoso e la porta con sé sul suo jet privato. E lei può, per un breve periodo di tempo, fare esattamente ciò che vuole. E quello che vuole è scopare con un 24enne ed essere sexy in una villa nel Sud della Francia. È del tutto comprensibile.

Il film è basato sull’omonimo libro diventato un caso in rete. La sceneggiatrice Jennifer Westfeldt ha adattato la storia e ha smussato alcune delle complicazioni più fastidiose. La giovane popstar ha 24 anni nel film, non 20 come nel libro; nel libro, per dire, non può bere legalmente. E il finale del film è più da commedia romantica rispetto a quello del libro, in cui si affronta la reale improbabilità che un giovane uomo di vent’anni possa avere qualcosa in comune con una donna di quaranta. Ma un libro ha tutto il tempo per permettere al lettore di soppesare le complessità della relazione. Questo film, diretto da Michael Showalter, ha solo un’ora e mezza per estraniarci dalla nostra vita e venderci la fantasia.

Ed è difficile estrarre le donne dall’ecosistema delle nostre vite. Un’uscita direttamente in streaming significa che non c’è l’isolamento della sala cinematografica. Questa deliziosa rom-com Vecchia Hollywood entra direttamente nelle nostre case in mezzo alle pile di panni da lavare, alla figlia adolescente che ci manda un messaggio perché non trova più le cuffie, ai pavimenti sporchi e ai piatti nel lavandino. Io sono, secondo lo stereotipo, una madre single e stressata. Così ho iniziato a vedere il film dopo aver messo a letto i miei figli, aver preso una gommina alla cannabis e aver indossato una maschera per il viso, cercando di concentrare la cura di me stessa e il relax in quell’ora o due che ho a disposizione prima di addormentarmi.

Volevo davvero concentrarmi e godermi il film. Avevo il THC più forte, il pigiama più morbido e la maschera per il viso più bella. Ma i pochi momenti in cui sono riuscita a immergermi completamente nella storia sono stati provocati da un misto di determinazione, sballo e recitazione di Anne Hathaway. Naturalmente la giovane popstar si innamora immediatamente di Solène: è Anne Hathaway, dopotutto. Galitzine non deve fare molto se non guardarla e ascoltarla. E s’innamora. Ci innamoriamo tutti di lei. Ma per ritrarre una donna adulta innamorata di un uomo senza un lobo frontale completamente sviluppato bisogna essere una bravissima attrice. E Hathaway lo è.

La loro relazione ha senso solo nei momenti di letterale evasione e sensualità: Hayes dà a Solène piacere, gioia, vertigine. È un film che fa venire i brividi, è un pasticcio, è tutte quelle cose che le donne adulte non dovrebbero essere. Ma questa fantasia non dura molto, e Solène torna presto alla realtà. Dopo un incontro in piscina con i compagni di band di Hayes e le ventenni con cui escono (e che le dicono che lui è uno stronzo), Solène torna in camera sua, vergognandosi, e lo lascia.

Hayes arriva a Los Angeles e va a trovarla. La convince a riprovarci. Ma anche questo secondo tentativo fallisce quando Izzy, la figlia di Solène, diventa vittima di bullismo a scuola a causa della loro relazione. Solène viene perseguitata da titoli di tabloid e post sui social media che la definiscono volgare e predatrice. Solène, ancora una volta, rompe con Hayes.

Anche questa fantasia può stare in piedi a malapena, prima di infrangersi sul duro terreno del mondo reale. La delusione smisurata della figlia. L’ex marito inutile. Il giudizio della gente e il contraccolpo. È qui che normalmente finirebbe tutto. Ed è qui difatti che il libro finisce.

Ma il film quella fantasia vuole portarla fino in fondo. Cinque anni dopo la loro separazione, Solène è ormai una donna di mezza età con una figlia grande e i suoi obblighi nei confronti della famiglia sono meno pressanti. Hayes, che ora ha una carriera da solista, una barba virile e un lobo frontale perfettamente funzionante, torna da Solène. E indovinate che succede…

Foto: Prime Video

Tutto sembra un po’ forzato. Nessuna quantità di THC e di buone intenzioni potrebbe convincermi che Hayes tornerebbe per Solène. Cosa avrebbero in comune? Che tipo di vita potrebbero costruire? Il mio cervello di mamma pragmatica non riusciva a spegnersi. Solène ha appena cresciuto un figlio, perché dovrebbe volerne un altro?

Perché per le donne di quarant’anni non c’è via di scampo, non c’è romanticismo così totalizzante, non c’è popstar dagli occhi così belli, non c’è corpo così sexy, non c’è amore abbastanza grande da cancellare tutto il mondo violento, negativo e stancante che ci circonda.

Nonostante l’inverosimiglianza della trama e le incredibili probabilità che la relazione si realizzasse, mi sono imposta di credere a questa stupida, impossibile fantasia. Forse ci ho creduto perché lo volevo. O forse perché era confezionata bene sullo schermo. Ma non ha molta importanza, vero? Per tutte quelle legioni di donne che guarderanno questo film nei loro letti con le loro creme per il viso, sfuggendo alle pile di cose da fare e da pulire, non importa se The Idea of You è un po’ sdolcinato o se il ruolo della migliore amica è scritto male.

E non importa se è femminista o sovversivo (in realtà non è nessuna delle due cose, e va benissimo così). Forse abbiamo un disperato bisogno di evadere perché siamo state inchiodate alla croce di un Paese che preferisce combattere una guerra dopo l’altra piuttosto che concederci i diritti riproduttivi (e non solo) che ci spettano. O perché abbiamo lavorato tanto e ce lo meritiamo. O perché il divario retributivo esiste ancora. E perché le donne – le donne adulte – sono dei cazzo di esseri umani che fanno sesso, che sono disordinati, che vogliono perdersi in una fantasia, che non hanno le idee chiare, che sono irritabili, che sono persi, che sono molto sciocchi, che sono molto stanchi e che just want to have fun.

Da Rolling Stone US

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