Pare di vederlo Ben solo come un cane che si scola tutto lo scolabile. Che non si fa manco la doccia senza una lattina di birra sul portasapone. Non in un minuscolo cesso a San Pedro, zona popolare di LA, come nel film, ma nel bagno gigantesco della sua villa sulle Hollywood Hills. Lo sfondo cambia, ma il risultato no, nemmeno di una virgola. Il film in questione è Tornare a vincere, drammone sportivo baschettaro di Gavin O’Connor, uno che i drammoni sportivi di solito li sa girare, vedi Warrior con Tom Hardy. Affleck interpreta un’ex stella della pallacanestro: un uomo sconfitto dalla vita, separato dalla moglie e alcolista, a cui viene offerto di allenare la squadra del suo vecchio liceo. Coincidenze? Non credo.
Ben Affleck è il re delle discese ardite e delle risalite dello show-biz. Dopo l’Oscar per la sceneggiatura di Will Hunting – Genio ribelle insieme all’amico Matt Damon, blockbuster come Armageddon e Pearl Harbour e la relazione con la diva in ascesa degli anni ’90 Gwyneth Paltrow, nel 2001 va in rehab: la sua bestia nera è l’alcool, eredità di famiglia, come la depressione. Una volta uscito, al massimo della sua hotness hollywoodiana, si mette con Jennifer Lopez: i Bennifer diventano la coppia più ‘it’ del momento, quella più chiaccherata. Sul piatto c’è pure un diamante rosa 6 carati da oltre un milioni di dollari, ma poi il fidanzamento viene annullato a un passo dall’altare: colpa della pressione mediatica. Anzi, no, di una scappatella di Affleck. O forse del disastro commerciale di Gigli, il film girato insieme.
Poi è la volta di un’altra Jennifer, quella giusta, o almeno così sembrava: nel 2005 Ben sposa Jennifer Garner con la quale, in 10 anni di matrimonio, mette al mondo 3 figli. Nel frattempo, dopo il flop di Daredevil, la carriera dell’attore sta a galla tra titoli minori, fino al nuovo exploit: Argo, il suo secondo lungometraggio da regista, vince l’Oscar come miglior film nel 2013. Ben è tornato. Peccato che duri poco: i fallimenti commerciali di To the Wonder e della sua nuova creatura La legge della notte sono difficili da mandare giù. Nel 2015 Affleck e Garner si separano: le voci parlano di lui che ha spezzato il cuore a lei, e ovviamente c’entrano anche le dipendenze di Ben. L’alcol, ma anche il poker.
Lavorativamente parlando, il colpo di grazia arriva con la reazione al suo Batman di mezz’età e molto più cupo degli altri: il nostro, sconsolato e triste durante la promozione di Batman v Superman: Dawn of Justice, diventa persino un meme viralissimo, Sad Affleck. Nel 2017 è tempo della seconda rehab. Tocca a una produttrice del Saturday Night Live tenerlo lontano dai suoi demoni, almeno finché non escono alcune immagini che ritraggono il divo in festeggiamenti senza limiti con una modella di Playboy. “Mangi, bevi, fai sesso, giochi d’azzardo per cercare di stare meglio. Ma tutto questo finisce per peggiorarti la vita. Quindi alzi la posta per far sparire quel disagio. E inizia il vero dolore: diventa un circolo vizioso che non puoi interrompere”, dice Affleck in un’intervista al New York Times per l’uscita di Tornare a vincere negli USA.
Nel 2018 è ancora una volta l’ex Jennifer Garner, da cui non ha ancora divorziato legalmente, a portarlo in riabilitazione: “La ricaduta è imbarazzante, ovviamente”, spiega Ben “Vorrei che non fosse successo. Vorrei che i miei figli non potessero vedere queste cose su Internet”, racconta, rivelando che la separazione dall’attrice è il suo più grande rimorso.
Più in basso di così, c’è solo da scavare, ma Hollywood è stata molto più clemente con Affleck che con tanti altri. L’attore e regista avrebbe anche dovuto girare e interpretare The Batman ma… “Ho mostrato a qualcuno il copione del film”, racconta. “E mi hanno detto: ‘La sceneggiatura è buona, ma penso anche che berrai fino a crollare, se attraverserai un altro periodo come quello che hai appena passato’”. È finita che il film lo sta dirigendo Matt Reeves e che il nuovo uomo pipistrello è Robert Pattinson. Meglio così per Ben.
“Mi ci è voluto molto tempo per ammettere a me stesso che sono un alcolizzato”, confessa Affleck al Times. Ora, capirete bene perché quello in Tornare a vincere fosse il ruolo scritto per Ben: è una sorta di fase finale della sua terapia e allo stesso tempo un’occasione per risollevare la sua carriera (di nuovo). Chiariamoci, il film non è niente di che: è lento, resta un po’ in superficie, non va mai oltre i cliché della parabola di redenzione del genere, manca solo il ralenti del gimme five anni ’80 in chiusura per completare la pratica. Le sequenze sul campo non solo male, così come i ragazzi scelti, ma fondamentalmente è un altro dramma sportivo in cui gli underdog (la squadra di basket che non arriva ai play-off da 25 anni) si riscattano grazie (e insieme) al loser che li guida. Tutto giocato al di sotto del livello di Ben, che forse è un attore decisamente migliore di come ce lo ricordavamo (l’opinione comune vuole che “quello bravo” dei fratelli sia Casey). O forse non recita affatto. Ci sono un’oscurità, un’angoscia, una sofferenza, una pesantezza anche fisica nelle sue spalle, nei suoi occhi: è come se il suo Bruce Wayne avesse mollato tutto e si fosse trasferito nella LA più popolare per fare l’allenatore di basket. Affleck recita come se la sua vita dipendesse da questo. E forse è davvero così.
Nel frattempo l’attore ha convenientemente raccontato in lungo e in largo la sua lotta con la dipendenza per l’uscita americana del film, e si è fatto fotografare con l’ultima fiamma, la nuova stellina nonché Bond girl Ana de Armas, una roba che fa più bene a lui che a lei. Eppure, a un certo punto, in Tornare a vincere il suo personaggio parla a cuore aperto all’ex moglie. “Ti ho deluso”, dice. “Ho fatto fallire il nostro matrimonio”. Il regista Gavin O’Connor ricorda che Affleck ha avuto un “crollo totale” sul set dopo aver girato quella scena. Forse non sei ancora tornato a vincere Ben, aspettiamo anche The Last Duel, il nuovo film scritto ancora con Damon e diretto da Ridley Scott, per credere. Che magari questa volta andrà davvero tutto bene.
***
Dal 23 aprile Tornare a vincere è disponibile per l’acquisto e il noleggio in digitale u Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV, e per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID. Qui trovate i primi 10 minuti, resi disponibili gratuitamente da Warner Bros.