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Quincy Jones e il cinema: 5 film fondamentali per capirlo

Compositore, produttore, direttore d’orchestra, trombettista, attivista che , con il suo lavoro e il suo esempio , ha cambiato la Storia non solo della musica. Ma anche autore di colonne sonore imprescindibili. E protagonista di un titolo che lo riguarda da vicino

Foto: Netflix

La calda notte dell’ispettore Tibbs
Norman Jewison1967

Dopo la notevole collaborazione per La vita corre sul filo (1965) di Sydney Pollack, Quincy ritrova Sidney Poitier, che sarebbe rimasto l’amico di una vita, per il titolo che quell’anno avrebbe vinto l’Oscar come miglior film. Jones non fu (vergognosamente) nemmeno candidato: né per la colonna sonora, né per la title track cantata da Ray Charles. Che però scalò le classifiche. Tiè, Academy.

Un colpo all’italiana
Peter Collinson1969

Certo, c’è il tema On Days Like These, composto da Quincy Jones e cantato da Matt Monro (lo stesso di From Russia with Love, title track di A 007, dalla Russia con amore: e si sente). Ma anche una partitura generale che unisce gli standard per così dire hollywoodiani, lo stile British “swinging” dell’epoca e il tocco “all’italiana” che non poteva mancare, nell’action-comedy starring Michael Caine rimasto un culto ancora oggi. Ma la fine degli anni ’60 resta terreno fertilissimo per il compositore: vedi anche il lavoro su A sangue freddo (In Cold Blood), da Truman Capote, e il sessualmente rivoluzionario Bob & Carol & Ted & Alice di Paul Mazursky.

Getaway!
Sam Peckinpah1972

Un tema d’amore ipnotico è quello che segue l’action love story con protagonisti Steve McQueen e Ali McGraw, diretti dal maestro della violenza Sam Peckinpah. Quincy Jones collabora con l’armonicista belga Toots Thielemans per creare un’atmosfera sospesa, perfettamente a cavallo tra i 60s e i 70s. Fun (o forse no) fact: la colonna sonora non è mai stata pubblicata integralmente. Doppietta, nello stesso anno, con La pietra che scotta di Peter Yates, protagonista un altro biondo: Robert Redford.

Il colore viola
Steven Spielberg1985

Steven Spielberg mette in pausa la collaborazione con John Williams e ingaggia Quincy, anche produttore del film, per il commento musicale dell’adattamento del bestseller di Alice Walker. Gli anni ’80 non sono sempre facili per Jones: vedi il flop di The Wiz (in italiano I’m Magic), rilettura del Mago di Oz che però ci lascia i “feat.” del compositore con Diana Ross, Michael Jackson e Ted Ross e gli dà una nomination agli Oscar. Con Spielberg invece ne avrà tre: miglior film, miglior colonna sonora e miglior canzone a Miss Celie’s Blues (Sister), scritta con Rod Temperton e Lionel Richie. Quincy avrebbe però vinto solo un Oscar alla carriera, nel 1995.

Quincy
Alan Hicks, Rashida Jones2018

Seguito dallo sguardo di Alan Hicks e della figlia Rashida Jones, Quincy si mette per la prima volta (o quasi) dall’altra parte della macchina da presa per un ritratto-confessione che è ancora un breviario su come si fa la musica. La questione razziale (che lui ha saputo sfidare), il rapporto con i “suoi” artisti (Michael Jackson su tutti), la vita privata: per conoscere Quincy, un documento imprescindibile.

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