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Tre miti da sfatare (e tre cose incredibilmente vere) sul ‘Mago di Oz’

Il revival del classico del 1939 provocato da ‘Wicked’, ad esso ispirato, rilancia anche le tante leggende legate a quel set. Dalle presunte feste alcoliche ai Pink Floyd, ecco cosa è vero e cosa no

Foto: Herbert Dorfman/Corbis/Getty Images

Il mago di Oz è stato un fenomeno della cultura pop praticamente dal momento in cui il libro originale di Frank Baum è uscito nel 1900. Un adattamento musicale arrivò sui palcoscenici di tutta l’America appena due anni dopo, e un film muto di 15 minuti seguì nel 1910, quando Hollywood era agli inizi. Nel 1925, nel periodo di massimo splendore dell’era del cinema muto, ne venne realizzato uno molto migliore, con Oliver Hardy di Stanlio e Ollio nel ruolo dell’Uomo di Latta. Negli ultimi 100 anni sono stati realizzati tantissimi progetti ispirati al Mago di Oz, fino a Wicked.

Ma un adattamento del Mago di Oz svetta su tutti, persino su Wicked. Stiamo parlando, ovviamente, del film MGM del 1939 con Judy Garland. Il film fece scalpore quando uscì nelle sale, proprio quando i film in bianco e nero stavano lasciando il posto al Technicolor, e la sua leggenda è cresciuta nei decenni successivi grazie alle infinite repliche televisive. È molto difficile intrattenere i bambini di oggi con qualsiasi film realizzato prima del 1980, ma la magia del Mago di Oz raramente smette di affascinare.

Quella pellicola ha anche ispirato più miti e leggende metropolitane di qualsiasi altro film nella Storia di Hollywood. Molte erano molto difficili da sfatare negli anni precedenti a Internet, e ancora oggi girano regolarmente su TikTok e X. C’è qualcosa nella natura surreale del film che ha fatto sì che tutto sembrasse possibile nella sua produzione, a prescindere da quanto fossero stravaganti le affermazioni. E in effetti alcune cose assurde sono capitate…

Un Mastichino si è impiccato sul set: FALSO

Il mito più persistente sul film riguarda un attore dei Mastichini (in originale Munchkin, ndt) che sarebbe morto suicida sul set. La storia varia, ma spesso è incentrata su un membro del gruppo dei Nani Cantanti che si impicca dopo che un’attrice rifiuta le sue avance romantiche. Si suppone che lo si veda dondolare dalle travi sullo sfondo quando Dorothy, lo Spaventapasseri e l’Uomo di Latta entrano per la prima volta nella Foresta Incantata. (Questo momento è stato messo in pausa sulle cassette VHS più spesso della presunta scena del fantasma in Tre scapoli e un bebè).

Questa affermazione è ridicola per una serie di motivi. Innanzitutto, Il mago di Oz non è stato girato in sequenza, e quella scena è stata girata prima che gli attori dei Mastichini arrivassero sul set. In secondo luogo, anche se era difficile da riconoscere ai tempi dei nastri VHS, il movimento brevemente visibile sullo schermo è quello di un grande uccello. Il film è stato girato al 100% in interni, e sono stati presi in prestito animali dallo zoo di Los Angeles per farli sembrare all’esterno. È possibile vedere un grande pavone vicino alla baracca dell’Uomo di Latta.

Infine, pensate a questa affermazione per più di tre secondi. Se un attore morisse sul set, davvero verrebbe incluso il filmato che lo riguarda nel montaggio finale del film? Questo mito non sparirà mai, ma fidatevi di noi. Non c’è nessuna impiccagione. È un dannato uccello. (E sì, ci sono diversi video su YouTube in cui abili burloni hanno modificato il filmato per far sembrare che una figura misteriosa fosse effettivamente appesa sullo sfondo. Sono stati tutti sfatati).

Sul set si verificarono diversi infortuni gravi: VERO

Gli Studios hollywoodiani degli anni ’30 non avevano nulla di simile alle precauzioni di sicurezza di oggi. Era molto facile infortunarsi e le cause legali erano molto rare, poiché nessuno voleva essere bandito dall’industria. L’attore originale scelto per interpretare l’Uomo di Latta, Buddy Ebsen, fu il primo a saltare, poiché la polvere di alluminio contenuta nel suo trucco argentato gli entrò nei polmoni, arrivando quasi a ucciderlo. Fu sostituito da Jack Haley, ma trovò la fama in seguito, quando fu scritturato per il ruolo di Jed Clampett in The Beverly Hillbillies. (Tuttavia, per il resto della sua vita ebbe problemi di respirazione, che attribuì al film).

L’attrice che dava il volto alla Strega cattiva dell’Ovest, Margaret Hamilton, ha subìto gravi ustioni di secondo e terzo grado sul viso e sulle mani durante le riprese della scena della partenza da Munchkinland. L’attrice è stata allontanata dal set per sei settimane. (Guardate la palla di fuoco al minuto 1:49 del video qui sopra e immaginate che colpisca il vostro viso). “Non farò causa, perché so come funziona questo business e non lavorerei mai più”, ha detto Hamilton. “Tornerò a lavorare a una condizione: niente più fuochi d’artificio!”.

Il povero piccolo Toto (il cane di Dorothy/Judy Garland, ndt) si è addirittura ferito quando un attore che interpretava una guardia gli ha calpestato una zampa slogandola. Il Careen Terrier trascorse due settimane di cura a casa di Judy Garland e si riprese completamente. Continuò ad apparire sullo schermo fino a poco prima della sua morte, avvenuta all’età di 11 anni nel 1945.

I Mastichini facevano feste sfrenate e alcoliche durante le riprese: FALSO

Leopold Singer portò sul set del Mago di Oz 124 attori che facevano parte della sua compagnia di avanspettacolo Singer Midgets (anche se questo termine non è ovviamente più accettabile, era il linguaggio dell’epoca). Nonostante la scarsa esperienza a Hollywood, interpretarono i loro ruoli con grande professionalità. Ma le storie selvagge su di loro si diffusero decenni dopo la realizzazione del film.

“Erano degli ubriaconi”, disse Garland a Jack Paar nel 1967. “Uno di loro, che aveva circa quarant’anni ed era un vero gentleman, mi chiese di cenare e io non riuscii a dirgli: ‘Non posso, perché sei un nano’. Dissi solo: ‘No, a mia madre non piacerebbe’. Al che lui rispose: ‘Ah, dai, porta anche tua madre’. Li misero tutti in un hotel a Culver City. Si sfasciavano ogni notte. Li raccoglievano la mattina col retino per le farfalle”.

Garland aveva ragione: i Singer Midget alloggiavano tutti in un hotel di Culver City, che ha ispirato il film del 1981 con Carrie Fisher e Chevy Chase Sotto l’arcobaleno. La storia si svolge in gran parte nell’hotel, mentre gli attori che interpretano i Mastichini si scatenano e bevono pesantemente. Ma è una completa finzione. Secondo quasi tutte le testimonianze attendibili, i racconti delle loro scorribande erano esagerati fino all’assurdo o completamente inventati.

Judy Garland era dipendente da barbiturici e anfetamine: VERO

Judy Garland aveva solo 16 anni quando ottenne il ruolo di Dorothy, ma era già una veterana dell’industria: da bambina, aveva iniziato facendo parte del trio di varietà chiamato Guam Sisters. Durante la produzione del Mago di Oz, la MGM si preoccupò del suo peso e le diede delle pillole per sopprimere l’appetito e farla lavorare a lungo. Questo le creò una dipendenza a vita da barbiturici e anfetamine, che la portò alla morte nel 1969, a soli 47 anni.

I Pink Floyd hanno sincronizzato il film con The Dark Side of the Moon: FALSO

Negli anni ’90, rimbalzò su Internet una storia secondo la quale i Pink Floyd avrebbero segretamente sincronizzato il loro album del 1973 The Dark Side of the Moon con Il mago di Oz. A dire il vero, ci sono alcune strane coincidenze che si verificano quando si avvia l’album proprio quando il leone della MGM ruggisce per la terza volta durante l’introduzione; le urla di Clare Torry durante The Great Gig in the Sky mentre il tornado si abbatte, il registratore di cassa che suona in Money proprio quando il film diventa a colori; e il battito cardiaco finale alla fine dell’album che si sente nel momento esatto in cui Dorothy ascolta il cuore dell’Uomo di Latta.

Nulla di tutto ciò era intenzionale. Come i membri della band hanno spiegato più volte, nel 1973 non avevano i videoregistratori e di certo non hanno proiettato il film su uno schermo mentre realizzavano l’album. La maggior parte del disco non corrisponde in alcun modo all’azione sullo schermo, e quando succede è solo una coincidenza. È solo la prova che quando si lavora retroattivamente per giustificare una tesi preesistente ci si può convincere di quasi tutto.

Se si mette in pausa il film, si trovano tanti errori divertenti: VERO

Quando un film è stato visto tante volte come Il mago di Oz, si scopre ogni sorta di piccola incongruenza. Ad esempio, mettete in pausa il video qui sopra della scena della raccolta delle mele al minuto 1:05. Garland indossa scarpe nere invece delle scarpette rosse. Un altro errore più evidente si verifica quando Dorothy incontra per la prima volta lo Spaventapasseri e la lunghezza dei suoi codini cambia da un’inquadratura all’altra. Questo è accaduto perché la scena è stata girata nuovamente diversi mesi dopo le riprese iniziali e le riprese sono state fuse insieme. Mettete in pausa il filmato qui sotto a 2:09 e di nuovo quattro secondi dopo a 2:13 per vedere la prova più lampante. È stato un Mastichino disonesto a scompigliarle i capelli tra una ripresa e l’altra? Roger Waters ha scritto Brain Damage al riguardo? No. È solo un film. Dobbiamo stare tutti calmi.

Da Rolling Stone US

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