A fine proiezione un signore seduto una fila avanti dice: «Bello, ma non mi basta. L’hai visto il musical? È tutto verde, il film visivamente non lo rispecchia». Il musical l’abbiamo visto anche noi, nel West End, e tolte le tonalità smeraldo che trovano in disaccordo il nostro vicino, il resto pare esserci tutto. Partiamo così, chiarendo per chi non sapesse nulla di Wicked che sì, anche la sua trasposizione cinematografica è a tutti gli effetti un musical. Lo specifichiamo perché dal trailer non sembra (come non lo sembrava Joker 2). È una regola abbastanza consolidata nel cinema: i musical si comunicano come film “normali” perché altrimenti la gente non va a vederli. Nei trailer senti qualche accenno di canzone, sì, ma nessuno ti mette in faccia la verità: i protagonisti canteranno sempre.
Risolto questo nodo, Wicked è a gamba tesa uno dei film dell’anno per una serie di motivi. Commerciali, di budget, di cast, di hype. Ha pure un avversario famoso da battere al botteghino (tipo Barbenheimer, ma stavolta lo sfidante è Il gladiatore II con Paul Mescal). E, tocca dirlo, Wicked sembra uscire anche nel momento più giusto per rispecchiare l’estetica pop degli ultimi mesi: le protagoniste sono una tutta rosa (Barbie, de novo) e una tutta verde (scusateci ma tocca ripetere: Brat).
La prima parte è nelle sale da oggi, 2 ore e quaranta che vi catapulteranno in quello che è a tutti gli effetti il prequel del Mago di Oz, classico amatissimo dagli americani, sia all’epoca di Judy Garland ma pure ora (hanno cercato di ampliare la storia diverse volte ma con scarsi risultati: il film migliore dell’universo Dorothy rimane il sequel anni ’80 inaspettatamente punk con Fairuza Balk).
Che il film esca oggi, dicevamo, lo sanno anche i sassi. La promo è stata incredibile, le protagoniste sono Ariana Grande insieme alla stella del teatro britannico Cynthia Erivo. I negozi sono pieni di bambole, ci sono le bibite al supermercato, il cast ha fatto cinquantamila interviste in cui piange, si abbraccia, oddio come ci amiamo e come abbiamo lavorato bene insieme.
Detto ciò, com’è il film? Se vi piace il genere, bello. Molto. Ma pure se non siete grandi amanti del musical rientra nelle cose da vedere quest’anno. Poche sorprese, è una trasposizione dello show piuttosto fedele. Ma il vero punto di forza è, appunto, il cast.
Partiamo da Ariana Grande, che in poco più di dieci anni di carriera ha dimostrato prima di saper cantare veramente, poi di poter essere sia l’ex bambina della Disney che sembra non voler crescere mai ma anche una popstar adulta che canta di sesso senza problemi (vi ricordate 34+35?). Per Wicked Ariana cambia ha cambiato pelle completamente ed è diventata Glinda. Egocentrica, ironica, a tratti stucchevole. E se la tenete d’occhio sui social, pare esserlo diventata anche nella vita reale. La sua interpretazione vi stupirà, e sarà anche quella che farà più ridere la sala.
Un ruolo che aspettava da una vita, e non lo scriviamo a caso: era il 2011 quando, dopo aver visto una replica di Wicked a teatro, scriveva su Twitter: “Spero di poter interpretare Glinda a un certo punto della mia vita”. Stacco, è successo davvero e lei si è fatta trovare pronta. Questo film la consacrerà definitivamente come attrice in un anno in cui è stata consacrata anche in tanti altri campi. Il suo ultimo disco è stato candidato ai Grammy, i suoi sketch al Saturday Night Live sono i più visti di sempre e ora questo, il blockbusterone del 2024. La conferma che può fare tutto.
Dall’altra parte c’è Cynthia Erivo, che conosciamo di meno ma che nelle quasi tre ore di film vediamo, nei panni di Elphaba, prima come bambina discriminata (il colore della pelle è un problema pure a Oz, pazzesco), poi come attivista e infine come una furia. Insieme le due funzionano, e funzionano perché sono complementari. In questo film è chiaro da subito che non c’è una protagonista, ce ne sono due.
La storia è quella del musical: una sorta di revisionismo della storia della strega dell’Ovest, la villain. Se avete visto Il mago di Oz saprete che è la cattivona verde. Qui si cerca di raccontare come si diventa cattivi, e siamo alle solite: se le persone sono stronze è perché probabilmente hanno avuto dei genitori orribili (gira e rigira, la colpa è sempre la loro).
Se vi piacciono i musical, dicevamo, il resto c’è tutto. Le (tante) canzoni originali, le coreografie, le location che finalmente diventano tridimensionali e pure un ottimo Jeff Goldblum nella parte del Mago. Menzione speciale ai cameo di quelle che hanno reso grande i ruoli di Elphaba e Glinda a Broadway: Idina Menzel e Kristin Chenoweth. Non vi diciamo di più.
Vi piaccia o no il genere, non sembrano esserci grandi dubbi sul fatto che Wicked sia destinato a diventare uno dei grandi musical che dal palcoscenico sono approdati sul grande schermo. Certo, quel verde forse si poteva aumentare un po’.