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Recita, canta, produce, è la protagonista di una delle serie più amate e discusse degli ultimi anni, Euphoria, grazie a cui ha fatto la storia dei premi, conquista i red carpet di tutto il mondo con look sempre wow ed è uno dei nomi in assoluto più bankable dell’industry. In attesa di vederla nel suo nuovo film, Challengers di Luca Guadagnino, ecco come Zendaya è diventata una delle donne più influenti dello show-biz.
Aveva fatto il provino per interpretare l’altra protagonista, CeCe Jones, ma poi ha finito per diventare Rocky Blue, la “brava ragazza” della situazione, studiosa e ottimista vs il personaggio più disinvolto e malizioso di Bella Thorne. Dopo gli inizi da modella e ballerina, è infatti proprio con questa serie di Disney Channel, in cui due ragazzine con il sogno di diventare ballerine entrano a far parte del loro show preferito, che Zendaya ha cominciato ad assaggiare la celebrità appena 14enne. Era solo l’inizio.
Qualche anno dopo, sempre nel vivaio della Disney, la nostra veste i panni di K.C. Cooper, studentessa di liceo genio della matematica, ma anche agente segreto del governo sotto copertura, con tanto di famiglia di spie al suo fianco (la sorella è un robot con l’aspetto di una decenne). Certo, siamo ancora nell’ambito nei prodotti per ragazzini, ma Zendaya diventa già una piccola star young adult. Lavora parallelamente anche ad album e collabo musicali, fino a diventare protetta di Beyoncé e comparire come personaggio ricorrente in Lemonade. Il mondo è la sua ostrica.
L’esordio al cinema arriva con una nuova trilogia di Spider-Man by Jon Watts e starring Tom Holland nei panni di Peter Parker, con il quale nascerà presto del tenero (Tom, le gardenie!). Zendaya si inserisce nella tradizione cinematografica della “ragazza dell’Uomo Ragno”, con precedenti di colleghe illustri come Emma Stone e Kirsten Dunst. Michelle "MJ" Jones è una ragazza super intelligente, sarcastica e un po’ cinica. Dopo qualche critica (surreale) all’inizio sul casting, la stampa ha apprezzato il suo approccio femminista al personaggio e l’ha definita "la MJ di cui abbiamo bisogno e che ci meritiamo”.
Nel musical su P. T. Barnum (Hugh Jackman), il creatore del più grande spettacolo circense, Zendaya è Anne-Marie, la trapezista che farà battere il cuore dell’aiutante Philip (Zac Efron). Tra grandi numeri musicali e coreografie coloratissime, a rimanere però sono le bellissime sequenze aeree e il talento vocale e interpretativo dell’attrice, che piazza anche una delle canzoni migliori del film: Rewrite the Stars, in duetto con Efron. A proposito di stelle.
Foto: Niko Tavernise
È pero con Euphoria che Zendaya diventa Attrice con la “A” maiuscola grazie al ruolo che le affida Sam Levinson: Rue è una diciassettenne tossicodipendente, appena uscita dal rehab ma determinata a continuare a drogarsi. Zendaya interpreta splendidamente un personaggio drammatico e complicato, che è anche voce narrante (inaffidabile) e che, di tanto in tanto, sterza nel comico per alcune parentesi geniali (vedi il monologo sulle dick pic). Emmy, Golden Globe e chi più ne ha più ne metta. Ma soprattutto il titolo di diva-simbolo della Gen Z.
Ancora una volta directed by Sam Levinson (con Euphoria in pausa forzata causa pandemia) nella quarantena più cool che avete visto sullo schermo e di cui Zendaya è il pezzo forte. Nei panni della Marie del titolo, musa di Malcolm (John David Washington) per il suo film (e non solo): la sua protagonista pare una Rue cresciuta e più matura, ancora fragile e insicura e causa del suo passato sofferto di dipendenza e nel suo presente incerto di aspirante attrice, ma pure fiera e tostissima. Magnetica come le dive della Golden Age, ma anche quasi respingente all’occorrenza. Un altro passo verso la stardom.
Se già nel primo capitolo di Dune quelle poche immagini di Zendaya avevano incantato il pubblico, nel secondo finalmente Villeneuve dà a Chani quello che è di Chani. E cioè non solo le scene romantiche con il Paul Atreides di Timothée Chalamet (il sogno della Gen Z), ma anche pane per i suoi denti di guerriera ribelle, di eroina che non si inchina davanti a nessuno. Le mise dell’attrice sui red carpet hanno fatto il resto, vedi il look futuristico da cyborg firmato Mugler, insieme agli incassi. Zendaya Ebbasta.
Doveva aprire Venezia 80, ma (causa sciopero) non poteva farlo senza la sua star: Zendaya, who else? Così abbiamo dovuto aspettare un po’ per vedere il nuovo film di Luca Guadagnino, un triangolo amoroso di bertolucciana memoria su sfondo tennistico. L’attrice è Tashi, promessa della racchetta contesa da due colleghi, Josh O’Connor (The Crown, La chimera) e Mike Faist (West Side Story). Game, set, match.
Foto: Niko Tavernise / Metro Goldwyn Mayer Pictures
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