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Horror, lacrime e titoli già stracult: il meglio del Toronto Film Festival 2022

Spielberg che racconta la sua infanzia in ‘The Fabelmans’, Mia Goth strepitosa in ‘Pearl’, il sequel di ‘Cena con delitto’ starring Daniel Craig, Daniel Radcliffe divertentissimo nei panni di Al Yankovich. Il nostro resoconto da insider

Mia Goth in ‘Pearl’ di Ti West. Foto: A24

Il TIFF è tornato ai tempi d’oro, si dice. E a giudicare da pareri e messaggi scambiati con vari colleghi americani e non, è tutto vero. Soprattutto per quello che riguarda l’entusiasmo di gente, pubblico, critici e giornalisti che, passata (?) la bufera del Covid e la paura di viaggi e virus, si son riversati alla grande per le strade e nei cinema di Toronto, tutti vogliosi di cinema, di premere VIP, e di un contatto umano anche al buio di una sala di proiezione. Per me sicuramente è stata un’esperienza diversa da quella dell’anno scorso, dove, al contrario di tanti, ero andato per i primi quattro giorni per poi rientrare e assistere all’intero festival davanti alla televisione, seduto sul divano.

Proprio perché di natura bastian contrario (e sprovvisto di copertura medica sufficiente a non farmi finire sul lastrico in caso dovessi contrarre il Covid), quest’anno che c’erano tutti ho preferito scegliermi i film e vederli in anteprima in quel di Los Angeles, oltre che fare affidamento a link/screener dei vari PR. Lo so, qualcuno dirà che non è la stessa cosa, ma che me ne futtìa, eccomi qua, sano e salvo, con ancora un conto in banca (da spendere da Eataly, dove per comprare del gorgonzola morbido devi compilare moduli, prestiti, eccetera), a darvi i miei pensieri su tutto ciò che mi ha colpito.

I migliori film

Nonostante l’insistenza del festival sul ritorno trionfale ai tappeti rossi e alle proiezioni in widescreen, impossibile ignorare alcuni cambiamenti fondamentali nella produzione e distribuzione dei film. Gli streamer Apple TV+, Netflix e Amazon hanno organizzato alcune delle più importanti serate di quest’anno, con una serie di documentari e lungometraggi di grande impatto, come My Policeman con Harry Styles; Sidney, doc su Sidney Poitier prodotto da Oprah Winfrey; e l’attesissimo film di Netflix Glass Onion: A Knives Out Mystery, che vede il ritorno di Daniel Craig nei panni dell’ispettore Benoît Blanc. A me è piaciuto tantissimo, sempre di Netflix, The Good Nurse con Jessica Chastain e Eddie Redymane, un film freddo, clinico e in gran parte osservativo, anche se certamente molto divertente, incentrato sulla ricerca di un serial killer molto specifico: un infermiere che ha ucciso più di quaranta pazienti.

Anche se cinque film spiccano in modo particolare – Women Talking, The Woman King, il già citato Glass Onion: A Knives Out Mystery, The Banshees of Inisherin e The Whale (visti a Venezia 79) –, quello da non perdere nonché giustamente il vincitore del TIFF 2022 è The Fabelmans di Steven Spielberg, dove il regista, prima volta a Toronto, non esita, in maniera malinconica e personale, a rivelare al pubblico infanzia, trauma del divorzio dei genitori e amore per il cinema, in maniera intima ed epica come solo Spielberg sa fare. Da cinefili e da fazzoletti.

Le migliori performance

Brendan Fraser. Finalmente! Tutti amiamo Brendan (La mummia, Demoni e dei), tutti abbiamo seguito la sua carriera, e tutti abbiamo sperato che un giorno o l’altro gli venisse scritta una parte e dato un film come The Whale. Un grazie a Darren Aronofsky, che con questo film mi ha ricordato molto The Wrestler, in cui esaltava le qualità di Mickey Rourke, un altro grande attore non troppo celebrato a Hollywood. La sua interpretazione è da purezza di cuore, di nobiltà d’animo, qualità rarissima di questi tempi. Il tutto in un corpo di 300 chili.

Viola Davis. Nonostante si possa capire benissimo la narrazione attualissima a cui fa riferimento, The Woman King vi sorprenderà, non solo per la bravura della protagonista (di cui tutti sappiamo), ma per la bellezza dell’ambientazione, per la ricerca storica su costumi e personaggi, e sopratutto perché Davis vi farà vedere, testuali sue parole, “che siamo figli di re e regine, di guerriere e personaggi gloriosi, non solo gente d’estrazione minore. E specialmente perché la nostra storia e codice genetico non comincia con la schiavitù, anzi”.

Mia Goth. È di nuovo fenomenale, stavolta in Pearl. La sua performance (è anche co-sceneggiatrice del film) rende questo ruolo davvero iconico. Se in X – A Sexy Horror Story il suo doppio ruolo è stato incredibile, in questo prequel scava a fondo, anche in maniera repulsiva, per farci capire come Pearl sia arrivata al punto in cui l’abbiamo conosciuta. Non vedo l’ora di vedere MaXXXine, il terzo film di questa nuova saga horror.

The Best Midnight Movies

Pearl. Mia Goth e Ti West hanno qualcosa di speciale in questo momento. Dopo aver realizzato il bellissimo X, misto fra porno anni ’70 e reminiscenze dei vecchi Non aprite quella porta, Pearl è invece il sequel-prequel che nessuno s’aspettava: contorto, lascivo, combattuto, pauroso, immerso nel Technicolor, così diverso da qualsiasi altra cosa in circolazione. Un inno al kitsch & shock che avrebbe reso orgoglioso John Waters. La sezione Midnight Madness al TIFF è stata creata proprio per film come questo.

Weird: The Al Yankovich Story. Anche se non proprio una biografia rock’n’roll, il film racconta la storia di Al Yankovich attraverso assurdità e cliché della cultura rock. I fan di Yankovic (che canta tutte le canzoni nel film) dovrebbero essere incuriositi, così come coloro che hanno apprezzato la carriera volutamente idiosincratica di Daniel Radcliffe, l’ex Harry Potter qui scatenatissimo e divertentissimo.

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