Il re di Staten Island di Judd Apatow – disponibile on demand dal 30 luglio
Un 8 Mile per la Generazione Z? Forse. Il cortocircuito tra il “finto” Scott, il protagonista del film, e Pete Davidson, il comico lanciato dal Saturday Night Live che lo interpreta, è molto simile a quello già visto nel biopic sul “Real Slim Shady”. Di Scott/Pete non vediamo gli esordi da stand-upper, ma le basi di partenza sono quelle della sua vita: il padre pompiere morto l’11 settembre del 2001, la formazione nella suburbia newyorkese, i sogni di evasione. Dirige Judd Apatow, che mette il suo touch malincomico al servizio di un piccolo grande film.
Galveston di Mélanie Laurent – 6 agosto
Sulla carta, una “combo” decisamente insolita: alla base c’è il romanzo omonimo di Nic Pizzolatto, già “inventore” di True Detective; alla regia l’attrice francese Mélanie Laurent; nel cast due volti cari ai cinéphile vecchi (per modo di dire) e nuovi, Ben Foster ed Elle Fanning. Il resto è il solito on-the-road da profondi States venato di nero: pistole, puttane, tormenti. Nulla di nuovo, ma girato con mano incredibilmente sicura e interpretato benissimo. Ma ormai siamo la “Elle Appreciation Society”, si sa.
High Life di Claire Denis – 6 agosto
Il Pattinson che avremmo davvero voluto vedere questo mese era quello di Tenet di Christopher Nolan, rimandato (per l’ennesima volta) a data da destinarsi. Ci accontentiamo del Rob versione sci-fi esistenzialista in questo film della veterana francese Claire Denis. Che disturba e sorprende: il risultato sarà forse imperfetto, ma la sua idea dello spazio come luogo dell’anima è riuscita. E il protagonista – affiancato da supercolleghe come Juliette Binoche e Mia Goth – è sempre più in parte, oltre che coraggioso nella (insolite) scelte di carriera.
Work It di Laura Terruso – 7 agosto (Netflix)
Il teen movie secondo Netflix: ormai un genere a sé. Rieccoci nella più classica delle high school, con la più classica delle adolescenti goffe (Sabrina Carpenter, songwriter di formazione Disney Channel e già protagonista della serie cult Girl Meets World), pronta a sfidare se stessa e diventare – in questo caso – una ballerina. Più il classico compagno da classico crush (Jordan Fisher) e il classico clan di amici nerd-diversity. Meno classica la produzione: tra gli “investitori” c’è anche Alicia Keys. Ci fidiamo?
The Turning – La casa del male di Floria Sigismondi – 11 agosto
Il capolavoro gotico Il giro di vite di Henry James meets l’iconografia boho della celebratissima regista di videoclip Floria Sigismondi. L’esito ha abbastanza deluso i fan dell’uno e dell’altra, perché non aggiunge nulla di nuovo al genere “horror con fantasmi”. Ma si segnala per l’ottimo cast: dall’istitutrice interpretata dalla sempre convincente Mackenzie Davis (già replicante in Blade Runner 2049 e protagonista di San Junipero, tra gli episodi più cult di Black Mirror) ai ragazzini dark Brooklynn Prince (la strepitosa bambina di Un sogno chiamato Florida) e Finn Wolfhard (il Mike Wheeler di Stranger Things). Vi basta?
Project Power di Ariel Schulman e Henry Joost – 14 agosto (Netflix)
In mancanza di blockbuster estivi, il titolo Netflix di punta della bella stagione è questo superhero movie con Jamie Foxx e Joseph Gordon-Levitt. Ovvero l’ex soldato con i soliti conti da regolare e il poliziotto che lo aiuta a mettere le mani su una pillola che garantisce poteri sovrumani per cinque minuti (?). Ma il potere chiama potere: e – complice l’arrivo nella squadra di una teenager difficile (Dominique Fishback) – la loro missione cambierà presto. Dirigono Ariel Schulman e Henry Joost, già dietro horror come Paranormal Activity 3 e 4 e Viral, qui alla vera prova di maturità.
Gretel e Hansel di Oz Perkins – 19 agosto
In epoca di revisionismo delle fiabe, non poteva mancare la riscrittura dell’horror ante-litteram dei fratelli Grimm: Hansel e Gretel. Che, a partire dal titolo, inverte i nomi dei protagonisti, dando più spessore alla parte femminile (la Sophia Lillis di It e I Am Not Okay with This), che farà di tutto per proteggere il fratellino minore dalle grinfie della strega. Alla regia Osgood “Oz” Perkins, a suo agio con l’orrore: non solo perché ha già diretto due indie “di paura” amati ai festival (February e Sono la bella creatura che vive in questa casa), ma perché è figlio del grande Anthony di Psycho.
Volevo nascondermi di Giorgio Diritti – di nuovo in sala dal 19 agosto
In pochi sono riusciti a vedere l’ultimo film di Giorgio Diritti, uscito nelle sale poco prima del lockdown dopo il successo all’ultima Berlinale. Il protagonista Elio Germano, sbalorditivo nei panni del pittore Antonio Ligabue, era tornato a casa con l’Orso d’argento per la migliore interpretazione maschile, ma appunto a casa aveva dovuto rinchiudersi. E con lui i potenziali spettatori di un biopic classico e al tempo stesso impressionista, capace di offrire uno sguardo nuovo sull’arte italiana (e sulla “diversità” più in generale). Andate a (ri)vederlo adesso.
Little Joe di Jessica Hausner – 20 agosto
Autrice cara al circuito festivaliero grazie a opere come Lourdes e Hotel, l’austriaca Jessica Hausner entra nei territori della bioetica. Con la storia di una scienziata (Emily Beecham, generosamente premiata con la Palma d’oro a Cannes 2019) che brevetta una piantina capace di renderci felici. La quale, ovviamente, diventerà una dannazione. Ritmo altalenante, bel décor asettico-futuribile, nel cast anche Ben Whishaw e la “Jane Campion’s favourite” Kerry Fox: toh, chi si rivede!
Il grande passo di Antonio Padovan – 20 agosto
Dal regista del noir alcolico Finché c’è prosecco c’è speranza (titolo che resta cult), un’altra avventura semiseria stavolta divisa tra il Veneto e Roma. Che mette insieme i due caratteristi-turned-protagonisti taglia XXL del nostro cinema: Giuseppe Battiston e Stefano Fresi. Due fratelli che non hanno niente in comune, ma che si ritroveranno a condividere la vita: anzi, sarà uno dei due a doversi occupare dell’altro, condannato a un ricovero psichiatrico dopo il tentativo di volo sulla Luna. Ironia e amarezza vanno insieme, in questa commedia che riapre la stagione italiana. Cin cin.
Siberia di Abel Ferrara – 20 agosto
Squadra che vince non si cambia. Dopo quattro film insieme e prima del sesto (Tommaso, ancora inedito da noi), ecco una nuova collaborazione della premiata ditta Ferrara-Dafoe, ormai anche vicini di casa (a Roma, zona Piazza Vittorio). Ovvero la storia di un uomo che ha deciso di isolarsi nella tundra più sperduta, dove ovviamente è inseguito da spettri del passato e allucinazioni del presente. Partitura per solista che il protagonista esegue con la sicurezza di sempre, accompagnato da un direttore d’orchestra dalla mano sempre più grezza, ma in questo caso ancora più funzionale al racconto.
Tenet di Christopher Nolan – 26 agosto
Esce, non esce, esce, non esce… Alla fine: esce. Il film più atteso dell’estate, ritorno di Christopher Nolan alle sue “inception” dopo il capolavoro bellico Dunkirk, arriverà anzi in molti Paesi (tra cui l’Italia) prima del debutto negli States: quello resta sì rimandato causa Covid. Al centro della (ancora misteriosissima) trama, un gruppo di agenti incaricati di sventare la Terza guerra mondiale: dopo l’emergenza pandemia, pare quasi una passeggiata. Nel cast John David Washington, Michael Caine, Kenneth Branagh, Elizabeth Debicki, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Più un Robert Pattinson sempre più “weirdo”: ormai gli piace così.
Fellini degli spiriti di Anselma Dell’Olio – 31 agosto
Dopo il David di Donatello per il precedente documentario dedicato a Marco Ferreri, Anselma Dell’Olio passa a un altro big del cinema italiano. Ma, nell’anno dei cent’anni del Federico nazionale, sceglie di indagarne uno dei lati meno noti: il suo rapporto con lo spiritismo. Fellini degli spiriti, che prende il titolo da uno dei più celebri film starring Giulietta Masina, ripercorre l’amore per i tarocchi, l’amicizia con il sensitivo Gustavo Rol e altri fantasmi (letteralmente). Selezionato da Cannes Classics, il film si avvale anche dei contributi di “amici” speciali come Terry Gilliam, William Friedkin e Damien Chazelle.