Andrew Thomas Huang ha creato per Björk il nuovo video per Family, oltre ad aver curato per lei la mostra Björk Digital Exhibition, organizzata da RBMA e Centre Phi. Nella sua carriera ha già lavorato con Sigur Rós e Thom Yorke (per Atoms for Peace), creando immagini tridimensionali di incredibile forza. Ci siamo seduti sui divanetti dell’Academy a Montreal con lui per parlare di videoclip.
Come sei entrato in contatto con Björk per la prima volta?
Avevo fatto un corto, Solipsist nel 2011 che era diventato virale. Björk l’ha visto e si è messa in contatto con me per chiedermi di dirigere Mutual Core. Era un progetto molto ambizioso. Dopo quello, mi hanno chiamato anche Thom Yorke e i Sigur Rós. In seguito, Björk stessa mi ha chiesto di intervenire come visual collaborator nella mostra che il MoMA stava organizzando per la sua carriera. Dal 2013 in poi abbiamo iniziato questo lavoro di coppia, un viaggio. Che è proseguito su Vulnicura, il suo ultimo album.
Hai parlato di Thom Yorke e dei Sigur Rós. Sono tutti nomi che prestano molta attenzione alla loro estetica…
Capiscono che c’è bisogno di creare un pacchetto completo. Penso a loro ma anche a Grimes, Fka Twigs, Woodkid… Non sono più solo musicisti, sono persone che creano un mondo. A volte riescono a farlo da soli, a volte hanno bisogno di collaboratori. Fa parte della costruzione del loro brand.
Come è cambiato il mondo prima e dopo MTV?
È molto interessante il periodo tra il 2000 e il 2005 secondo me. Attorno al 2000/2001 MTV aveva iniziato a perdere colpi e YouTube non esisteva ancora. È stato nel 2005, quando è stato fondato il portale, che c’è stata la vera inversione di tendenza. Penso ai video degli OK Go, a quelli degli LCD Soundsystem, tutti con questo approccio DIY. YouTube ha portato la creatività direttamente nelle mani del pubblico, ha creato questa estetica un po’ workshop, ma con un tocco geniale. Oggi sono molto interessato a come i videogame stiano cambiando i clip musicali. Non credo, però, che la tecnologia VR sia legata al videomaking, piuttosto che sia limitata agli indie gamers. Mi piace molto il lavoro di Sam Roth.
Come lavori con gli artisti?
Mi serve sempre sentire la traccia, ma ho bisogno di sedermi e capire cosa vogliono comunicare. Con Björk c’è molto passaggio di informazioni, ci mandiamo link, messaggi… Con Thom Yorke era diverso, si fidava di me ma mi diceva quale direazione prendere, ho dovuto scrivere tipo cinque post per lui. Dipende da come sono gli artisti.
Ti ispiri magari a quello che hanno fatto in passato?
Provo sempre a disegnare, a fare degli sketch. Se ho un’idea provo a disegnarla. Ma evito di fare troppo riferimento ad altre immagini: magari solo per la texture e per la palette dei colori. Siamo nell’era post Tumblr, devo stare attento a non fare troppi riferimenti al passato. Tutto passa molto in fretta.