Christian De Sica: «"Poveri ma ricchi" non è un cinepanettone» | Rolling Stone Italia
Interviste

Christian De Sica: «La comicità cambia come cambia il Paese»

L'attore italiano che ha fatto la storia del cinema comico è salito sulla Tower per raccontare a Rolling Stone l'evoluzione del cinema italiano e l'amore dei giovani per le commedie anni '80

«Per raccontare bene l’Italia degli anni ’80 bisogna recuperare i film di Natale di quegli anni, che hanno raccontato meglio il Paese di molti film autoriali», questa frase è stata detta a Christian De Sica quando ha pubblicato il suo libro Figlio di papà, e non possiamo essere più d’accordo.

De Sica da più di 30 anni partecipa alle pellicole comiche che raccontano meglio vizi e virtù degli italiani, ultima la commedia di Fausto Brizzi Poveri ma Ricchi, in cui interpreta un padre che vince 100 milioni di euro e con la sua famiglia si trova ad affrontare una vita agiatissima in un mondo in cui i ricchi non sono più quelli con le Porsche, ma radical che girano in bici e mangiano vegano.

Accompagnato da un cast di stelle della comicità, da Lucia Ocone a Enrico Brignano – e non tutti i film di Natale a cui ha partecipato potevano vantare un cast di soli professionisti — Poveri ma Ricchi non è il classico cinepanettone. Ma Christian De Sica non è solo al cinema: sta anche presentando con Michelle Hunzicher Zelig Event, la celebrazione dei successi del programma che ha portato il tempio del cabaret milanese in televisione.

Il ruolo del “povero” è raro per Christian, che con il suo aspetto borghese ha sempre interpretato ruoli da yuppie e professionista. Ma il paese cambia e la comicità con lui, così ora i nuovi protagonisti sono persone umili. Quest’anno si è preso una pausa dai suoi ruoli da “arrogante misogino”, come li descrive lui, che però lo rendono ancora un mito per i diciottenni di oggi, che lo seguono facendogli citazioni dai film, alcune irripetibili in video.

Altre notizie su:  Christian De Sica