Come ‘Hacks’ ha fatto di Hannah Einbinder una nuova stella della comicità | Rolling Stone Italia
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Come ‘Hacks’ ha fatto di Hannah Einbinder una nuova stella della comicità

La serie diventata un cult negli USA (e un piccolo caso anche da noi grazie a Netflix) ha lanciato l’attrice 28enne tra i giovani volti da tenere d’occhio. E lei ci dice che è arrivata per restare

Come ‘Hacks’ ha fatto di Hannah Einbinder una nuova stella della comicità

Hannah Einbinder

Foto: Sandy Honig per Rolling Stone US

Siamo sicuramente perdonati se scambiamo Hannah Einbinder per Ava Daniels, il personaggio che interpreta in Hacks (la serie HBO da noi su Netflix, ndt). L’attrice condivide alcune caratteristiche con la giovane donna a cui dà il volto in quel titolo diventato un cult, come il suo modo di parlare asciutto, che ti fa pensare che ti stia prendendo per il culo fino a quando non fa un sorrisetto e ti rende partecipe della sua battuta. Ma non è solo questo.

«Abbiamo entrambe la stessa età e abbiamo lo stesso viso e lo stesso corpo, ovviamente», scherza Einbinder. «È identica a me. Roba da Actors Studio». A proposito del suo modo di fare battute cui accennavo poco fa.

Con Hacks Einbinder, oggi 28 anni, ha ottenuto tanti riconoscimenti – tra cui due nomination agli Emmy come miglior attrice non protagonista – a 25 anni, la stessa età di Ava, che ha trovato la sua strada come co-autrice della comica Deborah Vance (Jean Smart, che vanta due statuette come miglior attrice per la serie), una veterana della commedia che lotta per rimanere rilevante e creativamente produttiva nell’epoca di TikTok. Einbinder ha un’ispirazione che viene direttamente dalla sua vita personale: sua madre, Laraine Newman, ha fatto parte del cast originale di un varietà poco conosciuto chiamato Saturday Night Live, nel lontano 1975.

Sì, Ava cammina e parla come Einbinder, e l’attrice dice che «con il passare del tempo, ho imparato a volerle bene», ma «ci sono alcune differenze fondamentali» tra loro. Per prima cosa, Ava è una Vergine. Einbinder? «Un tipico Gemelli».

Nella terza stagione di Hacks, continua la storia, per così dire, d’amore (ma il finale “e vissero felici e contenti” non è garantito) tra Ava e Deborah. Si dice che se si ama davvero qualcosa, bisogna lasciarla libera di andare, che è esattamente ciò che Deborah voleva fare quando ha licenziato Ava nel finale della seconda stagione, dopo che la coppia aveva messo a segno un bel colpo con lo speciale autofinanziato di Deborah che ha sancito il suo ritorno in scena.

«Sa che Deborah sta allontanando Ava perché ha paura», dice Einbinder.

Un anno dopo, nella linea temporale della serie, Ava e Deborah sono ancora lontane. Hanno entrambe successo professionale, anche se si sono un po’ annoiate. Ava ha una nuova ragazza, ed è preoccupata dalle recensioni di TripAdvisor prima di una vacanza che vuole fare mentre il programma per cui scrive è in pausa; Deborah invece non si preoccupa di presentarsi al lancio di una slot machine con la sua faccia. Le cose vanno… bene.

Hannah Einbinder e Jean Smart in ‘Hacks’. Foto: HBO

«Naturalmente tutto questo dura poco, e Ava fa esplodere la situazione per poter tornare da Deborah», dice Einbinder, arido. Parte dell’esplosione della vita di Ava riporta alle foto dal set in cui Einbinder era ritratta accanto alla guest star Christina Hendricks e che hanno infiammato Internet. Einbinder si è rifiutata di condividere dettagli “spoilerosi”, ma ha detto che non vede l’ora di conoscere la reazione del pubblico a quell’episodio. Le cose si faranno davvero bollenti?

«All’inizio la situazione in Hacks è piuttosto pesante, poi entra in scena la commedia», dice l’attrice. «E tutto diventa esplosivo, divertente, folle».

Pur essendo figlia di un grande attrice comica, che sarà ritratta nell’imminente film SNL 1975 da Emily Fairn, Einbinder dice di aver beneficiato soprattutto del senno di poi di sua madre. Newman aveva 23 anni quando è cominciato il Saturday Night Live, un’età non troppo lontana da quella di Einbinder quando ha ottenuto il ruolo di co-protagonista in Hacks. Tuttavia, «mia madre era una tossicodipendente e un po’ sola al mondo» quando il SNL è arrivato nella sua vita. «Non aveva un sistema di supporto solido e il SNL è un luogo notoriamente caotico», racconta Einbinder. «Quindi ho sicuramente beneficiato della sua sobria saggezza, in quei primi giorni».

Il tropo del clown triste esiste per un motivo: bisogna ridere per non piangere, e a volte il mestiere del comico è tutt’altro che un barile di risate. Einbinder prende sul serio la sua crescita professionale e personale. Si rivede negli episodi di Hacks «come un giocatore di football che riguarda la partita» e legge libri di auto-aiuto per imparare, secondo le sue parole, «come non essere una merda». È evidente che ha una marcia in più nel mondo della commedia, ma non sta saltando i giorni di palestra, per così dire.

«A un certo punto le ho chiesto se pensava che avrei potuto farlo», racconta Einbinder a proposito del seguire le orme di sua madre. «E lei mi ha risposto: “Niente è garantito. Penso che tu sia una tipa divertente, ma questo non sempre produce risultati”. Non ha mai fatto mistero della dura realtà della strada che ho scelto».

E questo messaggio, mentre guardiamo Einbinder nei panni di Ava inciampare e rialzarsi, non è mai così chiaro come in Hacks.

Da Rolling Stone US

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