«Non si dimentica mai il Paese in cui si è nati, specialmente quando è un Paese come la Grecia», ha detto Costa-Gavras nella presentazione del suo Adults in the Room, film dedicato alla trattativa tra la Grecia e l’Eurogruppo durante la crisi economica – fuori concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia. «La mia “grecità” mi travolse quando i colonnelli usurparono il potere, e la crisi dell’austerità ha fatto sprofondare la nazione nella stessa situazione. Nel film c’è la mia rivolta».
Adults in the Room racconta in particolare il periodo delle tensioni tra Yanis Varoufakis, all’epoca ministro dell’Economia della Grecia, e il circolo dell’Eurogruppo, una trattativa spietata e lontana dai valori di solidarietà che hanno ispirato la fondazione dell’Unione Europea. «In questo momento particolare non c’è solidarietà in Europa», spiega il regista. «Come non c’è solidarietà con chi muore in mare, siamo un impero europeo, un gruppo di popoli che pensano solo ai propri interessi. E questo deve cambiare».
Il film di Costa-Gavras arriva in un momento storico in cui i giovani autori sembrano aver abbandonato il cinema politico, o quantomeno quello di stretta attualità, ormai proprietà esclusiva dei mostri sacri della regia. «Il cinema politico è nato in Italia, dopo la guerra. Il neorealismo ha dimostrato che il cinema può fare opere che parlano della gente, dei suoi problemi. Il cinema, però, dipende dall’economia, i produttori vogliono fare film che vadano bene. Questo è il problema dei giovani registi, non possono permettersi di trattare soggetti impegnativi». Potete vedere la video intervista in cima all’articolo.