Eva Green racconta Miss Peregrine | Rolling Stone Italia
Interviste

Eva Green racconta Miss Peregrine: «Amate le vostre stranezze!»

L'attrice ha parlato dell'ultimo film di Tim Burton, dei suoi sogni e dell'importanza di essere strani

Miss Peregrine è speciale e si occupa di ragazzi speciali. Ad un primo sguardo può sembrare solo una Mary Poppins in black, ma c’è molto di più: il personaggio interpretato da Eva Green può trasformarsi in uccello e manipolare il tempo; la sua casa è una scuola rifugio per ragazzi particolari, misteriosi e con poteri magici. È qui che si nasconde il protagonista Jake, interpretato da Asa Butterfield, dopo essersi imbattuto in un mistero multidimensionale.

«Non vedrei nessun altro nel ruolo di Miss P. Eva usa tutto il suo corpo. Guardando i suoi gesti pensi: ‘Sembra un uccello. Ci è riuscita davvero.’ Davvero fantastica» ha detto Ella Purnell nella clip che vi proponiamo in esclusiva. L’attrice ha descritto così il lavoro sul suo personaggio: «Ho studiato il comportamento del falco pellegrino, l’animale più veloce del mondo. Sposto la testa con piccoli movimenti bruschi, uso le mani come se fossero artigli. Anche le unghie mi hanno aiutato molto a definire i movimenti del personaggio».

L’ultimo film del maestro Tim Burton racconta le avventure di personaggi strani, insoliti, oscuri e adorabili: come in Edward Mani di Forbice il vero nucleo narrativo della pellicola è l’accettazione della diversità: sono le nostre stranezze a renderci unici, e abbracciarle totalmente è l’unico modo per essere davvero felici. L’ultima intervista di Eva Green parla di questo e molto altro.
Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, adattamento del romanzo del 2011 di Ransom Riggs, uscirà in BluRay e DVD il 7 Aprile.

Cosa rende “Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali” unico rispetto al resto della produzione cinematografica fantasy?
Miss Peregrine è una specie di stramba Mary Poppins. Lei gestisce questa casa per ragazzi particolari e farebbe qualsiasi cosa per difenderli. Allo stesso tempo, però, ha l’abilità di trasformarsi in un uccello. È una donna-uccello, una cosa piuttosto unica!

Miss Peregrine può anche controllare il tempo. Qual è la funzione di questa abilità nel film?
Miss Peregrine può farti rivivere le ultime 24 ore, quindi la sua capacità di manipolare il tempo ha dei limiti ben precisi. Ha questo rituale attraverso il quale fa un reset temporale e per i ragazzi parteciparvi è il momento più bello della giornata: pensa che vedono il tempo riavvolgersi davanti ai loro occhi, una cosa davvero incredibile.

Il mondo di Ransom Riggs è molto immersivo, com’è stato esplorarlo con Tim Burton?
Il film è basato sul romanzo di Riggs e il film di Tim ne condivide storia e universo narrativo. Quando apri per la prima volta il libro ti trovi davanti queste immagini incredibili: sono ritratti in bianco e nero dei bambini, alcuni abbastanza inquietanti ma davvero bellissimi. Quello tra Ransom Riggs e Tim Burton è davvero il matrimonio perfetto.

Quanto è importante per il film il concetto di unicità?
Questo film vuole celebrare la tua individualità: non solo non c’è problema nell’essere un po’ strani, ma è fondamentale abbracciare questa stranezza per accettarsi fino in fondo.

Cosa pensi possa dare questo film ai fan del cinema fantasy?
È un’avventura fantastica, una favola moderna in perfetto stile Tim Burton. Allo stesso tempo, però, è una storia molto umana e commovente.

Quali aspetti della storia vorresti restassero più impressi?
Credo che quella di Miss Peregrine sia una storia buona per tutte le età. Vorrei che il pubblico si divertisse e si identificasse con i personaggi. Il film parla dell’importanza di accettare le proprie stranezze, le proprie unicità. Non bisogna mai vergognarsi mai di quello che siamo, questa è la cosa più importante che vogliamo trasmettere.

Che cos’è che fa di Tim Burton un regista visionario?
Lui ha una visione davvero unica. I suoi personaggi sono sempre obliqui, strani. Certo, è un po’ dark, ma le sue storie sono piene d’amore. È un regista oscuro ma tenero, non saprei trovare la parola giusta per descrivere l’immaginario di Tim Burton.

In una scena del film i ragazzi guardano i sogni di Horace. Come sarebbero i tuoi sogni se dovessi farli vedere a qualcuno?
In questa scena uno dei ragazzi, Horace, proietta i suoi sogni – e i suoi incubi – su uno schermo. Come sarebbero i miei sogni? Non saprei, non mi piace troppo parlarne perchè ho paura che potrebbero non realizzarsi mai! Forse sono un po’ superstiziosa, ma te ne svelerò uno: mi piacerebbe vivere nelle montagne, nella natura. Ecco, questo è un mio sogno.

Ti va di raccontarci come guardi i film a casa tua?
Ho una grande tv e mi piace stare sul divano con un bel bicchiere di vino rosso.