Io ballo da Nunzia | Rolling Stone Italia
Interviste

Io ballo da Nunzia

Nunzia De Girolamo parla della sua esperienza a 'Ballando con le stelle' e chiarisce la sua posizione riguardo la possibile conduzione di 'Linea Verde Estate'

Io ballo da Nunzia

Nunzia De Girolamo è concorrente di 'Ballando con le stelle'

Foto di Assunta Servello per Rai

Nunzia De Girolamo è nell’occhio del ciclone, in questi giorni. L’ex deputata di Forza Italia e ex Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali – ora opinionista a Non è l’Arena su La7 e concorrente del talent show di Rai1 Ballando con le stelle – ha fatto storcere, a quanto pare, più di un naso, quando TV Blog ha fatto uscire la notizia della possibile conduzione del programma Linea Verde Estate. L’eventualità della De Girolamo presentatrice tv ha fatto smuovere il leader pentastellato Di Maio che pensa qualcuno debba dare delle spiegazioni, in nome di una meritocrazia che guardi in faccia il curriculum, non le conoscenze e le amicizie. Stessa opinione per il sottosegretario agli Affari regionali Stefano Buffagni, rimasto addirittura basito di fronte alla notizia. La De Girolamo, con un video su Instagram ha invitato i suoi (ex?) colleghi politici e governare il Paese invece di occuparsi di tv, salutandoli con un «Ciaone» di renziana memoria. Abbiamo quindi chiesto a lei, alla diretta interessata, un paio di cosette.

Nunzia, ci diamo del “tu”, perché partecipare a Ballando con le stelle?
Perché sono una folle con razionalità di base (ride, ndr). No, scherzo. In realtà ho deciso di prendere parte allo show dopo una forte insistenza di Milly Carlucci, donna adeguatamente determinata, che mi ha fatto guardare allo specchio.

E cos’hai visto?
Una donna di 42 anni che ha sempre vissuto nelle regole, facendo sempre quello che mamma e papà si aspettavano facessi. Per una volta ho voluto sfidarmi in una cosa totalmente nuova e diversa. Mi sono detta: “Perché no? Ho l’età giusta, è il momento giusto”.

Come mai è il momento giusto?
Perché dopo dieci anni di vita fantastica – perché era esattamente quello che volevo fare e che ho avuto la fortuna di fare – volevo affrontare un settore diverso, che potesse aprire una porta nuova dal punto di vista professionale, oltre che umano.

Risultato?
Beh, comunque, passare dalla politica, al talk di Giletti, al talent puro come Ballando con le stelle è stata una prova.

Del tipo?
Non è soltanto la fatica fisica, l’impegno, lo show e lo share.



Cos’è?
Ballando con la vita: ogni concorrente si mette a nudo, un po’ come in tutti gli sport. Il corpo parla, c’è uno studio gigantesco su questo. Balli con le emozioni, le paure, i punti di forza e di debolezza. Ci si interroga molto. Capisco che c’è gente che ne esce trasformata, che conosce pezzi di sé o non arriva alla fine perché non regge.

Perché, secondo te?
Alla fine, anche se è un ballo con il corpo, come in tutte le cose ci vuole anche la testa. Almeno a tenerla ferma, che non è poco. Alla fine arriva chi riesce a preservarla. Non tutti arrivano alla fine con le spalle larghe.

Restiamo in tema tv. Futuro come conduttrice in vista?
Perché no? Non disdegnerei una professione differente, sapendo che dieci anni di politica mi hanno dato tantissimo come bagaglio umano, sociale, di conoscenze. Chi ha fatto dieci anni di politica, come li ho fatti io, ha 30 anni in più. Ho visto un po’ tutto, ho vissuto tutto, ho fatto grandi esperienze.

Ok, ma la tv?
Mi è sempre piaciuta e, per il mio partito, ne facevo tanta: ero abbastanza il volto televisivo di Forza Italia. Oggi tra Non è l’Arena e Ballando con stelle inizio ad accarezzare l’idea di intraprendere questa carriera.

Avuto già proposte?
Qualcuna sì.

Tipo?
Eeeehh…

Mettiamola così: che programma ti piacerebbe condurre?
Mi piace molto The Ellen DeGeneres Show.

Vuoi essere la nuova Ellen?
Sono abbastanza ambiziosa da puntare lì, mi piacerebbe molto.

In Italia chi prendi come esempio?
Posso dirti che mi piacciono sia Milly Carlucci che Maria De Filippi? È politicamente scorretto? (Ride, ndr) Sono due professionalità molto diverse, ma eleganti. Non amo, in qualsiasi mestiere, chi perde l’eleganza.

L’ho presa larga. Cosa rispondi, allora, alle polemiche legate ai rumors su Linea Verde Estate?
Ho già detto tutto quello che dovevo dire in un video che ho messo sui miei social. A questo aggiungo che i rumors in questione sono basati su una notizia falsa.

Se Giletti tornasse in Rai, magari una conduzione a due?
Sarebbe da decidere e da coordinare con Giletti.

Sì, va bene, ma ti piacerebbe?
Certo che mi piacerebbe. Ritengo Massimo un grande professionista esattamente come Milly. Hanno molte caratteristiche comuni. Sono diversi da un punto di vista caratteriale, gestiscono lo stress in maniera diversa, ma sono molto precisi e guardano tutto: dalla scarpa al sottotitolo. È una bella palestra, sia dal punto di vista dell’infotainment che dal punto di vista del varietà. Fare un programma con Massimo sarebbe divertente e mi sentirei a mio agio.

Considerato che, al momento, la tua carriera politica è in stand-by, non pensi che, se volessi riprenderla in mano, aver fatto Ballando possa, in qualche modo, scalfire la tua credibilità?
Ci ho pensato a lungo. Ed è stata una scelta sofferta anche per questa ragione. Ho molto ragionato sulla reazione che avrebbe potuto avere il pubblico su una scelta che, poi, si è dimostrata pop. Ho fatto una seria riflessione. Oggi ha vinto la televisione sulla politica, non è la politica che vince sulla televisione come era nella prima Repubblica.

Cioè?
I politici sono al servizio dei conduttori, non viceversa. Non essendoci più un grosso confine tra lo spettacolo e la politica, mi sono detta: «Perché no?». Renzi è andato ad Amici con il giubbino di pelle, ha fatto un documentario andato in onda sul Nove. La Boschi ha fatto servizi fotografici che non potevi immaginare facesse la Iotti, all’epoca. E poi Rocco Casalino, che ha fatto il Grande Fratello, adesso è portavoce del Presidente del Consiglio. Ormai non c’è più un grande confine o un limite. La credibilità non è data dalle cose che fai, ma da come le fai.

E tu come le fai?
Con serietà e impegno. Anche qui, nonostante sia spettacolo, sorriso, divertimento, spensieratezza, io mi impegno, come una scolaretta, a ballare bene. E questo arriva alla gente, perché il popolo è molto più intelligente dell’establishment. I problemi ci li poniamo noi che abbiamo la fortuna di essere protagonisti in alcuni settori, le persone no.

Tipo quando si è messa con suo marito Francesco Boccia, del Partito Democratico?
Per due anni siamo stati nascosti, con destra e sinistra che erano una contro l’altra, armate, tra berlusconismo e antiberlusconismo. La nostra paura era la reazione della classe dirigente e del popolo.

Chi ha reagito meglio?
Il popolo. Andavo ai comizi e mi dicevano: “Mi saluti suo marito, anche se è di sinistra ci è simpatico”. E a lui succedeva la stessa cosa. Durante la campagna elettorale, delle signore di sinistra hanno espresso il desiderio di conoscermi.

Tirando le somme cosa ha compreso?
La gente capisce che l’amore può vincere sull’ideologia. Come l’inclusione verso le diversità, le differenze. Così come in televisione, il confine non c’è più.

Torniamo a Ballando, la giura non te le manda a dire. Ho sentito anche cose del tipo che è meglio che tu stia sulla pista da ballo del programma, piuttosto che in politica a fare danni. Critiche e commenti che pare non ti scalfiscano.
Diciamo che ho ingoiato il rospo, vincendo su me stessa. Mio marito e le mie amiche temevano che non controllassi la lingua. Fatto, questo, che mi ha un po’ leso anche in politica: io ho sempre fatto e detto quello che pensavo. Ho votato quello che ritenevo giusto votare, in certe occasioni. Aspetto che non mi ha sempre premiato: la sincerità non viene capita subito, è un percorso lungo. Se alle provocazioni avessi reagito come è stata la Nunzia politica, avrei perso. Alcune volte, tacere, vuol dire fare un passo avanti. Quindi ho taciuto. Questo non vuol dire che abbia gradito i commenti.



Senti, ma è vera ‘sta cosa che Salvini ti ha mandato un messaggio di incoraggiamento per lo show?
Matteo mi ha mandato un messaggio e l’ho gradito, così come quello di Giorgia Meloni e di altri amici che ho in politica.

Che ti ha scritto?
La vita è una, goditela, divertiti in questa occasione. E questa cosa dimostra l’apertura mentale di un politico pop e giovane. Si vede anche dal linguaggio dei giorni nostri. Non ha pregiudizio: capisce che Ballando con le stelle può essere anche un’opportunità.

Capito. Facciamo un passo indietro. Tu, da politica, sei una che ha votato per le unioni civili, se non sbaglio…
Sì, anche se il mio partito votava diversamente. Penso che i diritti vadano riconosciuti a tutti. L’amore ha diverse forme e va rispettato. Preferisco un amore folle tra due persone dello stesso sesso che un “non amore”. Sono favorevole un po’ a tutto, sono molto liberale in questo.

A cosa non sei favorevole?
Non amo particolarmente, e non condivido, l’utero in affitto. Preferirei che un bambino – isolato in una casa famiglia, che non ha genitori – possa avere due madri o due padri, che venga adottato.

Ma cos’è che non ti convince dell’utero in affitto?
Si potrebbe incorrere nei rischi classici di questo Paese, come i furbetti del cartellino, che diventerebbero i furbetti dell’utero.

Spiegati meglio.
Mi viene in mente Scampia dove finiscono di spacciare la marijuana e iniziano a “spacciare” l’utero delle donne. Mi vengono gli incubi a pensare a un abuso di questo tipo. La legge sulle adozioni omosessuali va assolutamente rivista: hanno concesso a un ragazzo di Napoli di adottare una bimba con la sindrome di Down, perché tutti la rifiutavano. Ma se una persona gay può adottare un bimbo con difficoltà, perché non può avere la possibilità di prendersi cura anche di un bambino senza questo genere di problematiche? È un’ipocrisia tutta in salsa italiana, una cosa terribile, lesiva proprio nei confronti del bambino.

Che soluzione vedi?
Sono realtà che esistono. Rispetto alla verità che facciamo? Giriamo la testa dall’altra parte? La regolamentiamo, la discipliniamo nel migliore dei modi, avendo rispetto della coppia e del bambino.

Non mi aspettavo fossi così. Viste le tue idee politiche.
C’è ancora una differenza tra destra e sinistra? La politica è fatta di persone e comunque, se si prova a essere illuminati, aperti, il bene comune è di tutti. Non ha un colore. Faccio un esempio: a Ballando con le stelle c’è una competizione, ci sarà un vincitore, ma tutti lavoriamo per il programma. Anche i concorrenti fanno squadra in maniera solidale. In Italia dovrebbe essere uguale: ci si confronta, si fa campagna elettorale, ma quando si sceglie il vincitore c’è una causa comune che si chiama Italia. E per quella dovremmo lavorare tutti senza pregiudizi. Però, il fatto che io sia molto aperta, è stato il motivo per cui il popolo di centro-sinistra mi ha sempre percepito positivamente. Non ho mai nascosto le mie idee.

Ultima domanda: hai la sindrome della prima della classe?
Delle prime dieci. O delle prime tre, delle prima cinque, dipende da quanto è grande il contesto. Comunque mi piace emergere, non restare anonima. Per avere il ruolo, non della protagonista assoluta, ma della co-protagonista sì.

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