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Anche John C. Reilly a Natale diventa più buono

La voce (originale) del corto di Disney+ ‘An Almost Christmas Story’ , scritto da Alfonso Cuarón e diretto da David Lowery , ha fatto per noi una selecta dei titoli che ama rivedere durante le Feste. Tra classici e deviazioni inattese (vedi alla voce: ‘Harry Potter’)

Foto: Amy Sussman/Getty Images

John C. Reilly, l’attore candidato all’Oscar la cui filmografia sembra includere almeno un film nella lista dei preferiti di sempre di chiunque, è di buon umore quando ci sentiamo per telefono due giorni prima del Ringraziamento, e dice che sta per comprare il tacchino.

«Sono il re del Ringraziamento», spiega. «Se fai un tacchino al forno, viene sempre bene. È un metodo di cottura ottimo per i tacchini grandi».

Dopo qualche minuto di conversazione a proposito dello spirito delle Feste, non è difficile immaginare Reilly con la sua versione della rivista Martha Stewart Living, piena di consigli come questi. Per il momento, però, è possibile ricevere la sua dose di allegria natalizia con An Almost Christmas Story, un bellissimo cortometraggio ora in streaming su Disney+, che vede Reilly come narratore e cantastorie, grazie all’esecuzione di due canzoni originali e di due brani tradizionali.

Il racconto, realizzato con un’affascinante animazione in stop-motion, segue un piccolo gufo di nome Moon che viene accidentalmente trasportato a New York dentro il pino che servirà da albero di Natale per la Rockefeller Plaza. Lì incontra una bambina smarrita di nome Luna e i due devono fare squadra per tornare alle loro rispettive case.

«Non appena ho visto che sarebbe stata un’animazione in stop-motion e che si trattava di una storia ambientata durante il periodo natalizio, ho pensato: “Oh mio Dio, questo è il mio momento di essere Burl Ives!”», dice Reilly, riferendosi all’attore e musicista che ha doppiato Sam il pupazzo di neve, narratore del classico del 1964 Rudolph la renna dal naso rosso (in italiano titolato La storia di Lumetto, ndt). Diretto da David Lowery a partire da una storia di Jack Thorne e Alfonso Cuarón, An Almost Christmas Story non si concentra tanto sul significato religioso della festività – che, dopotutto, il gufo Moon non ha mai sentito nominare – quanto sull’offrire luce e calore in pieno inverno.

«Per me è quasi una festa pagana o una festa laica, perché le persone hanno tante fedi diverse e tanti background diversi, e anche chi non è religioso celebra il Natale», dice Reilly. «Cosa accade in questo periodo dell’anno? Ci si rende conto che è una cosa eternamente umana voler avere speranza anche nei momenti più bui. Qual è la piccola candela che accendete e che vi fa andare avanti? Questi rituali, queste feste, il fare regali alle persone, il mostrare amore e apprezzamento ai propri cari». La musica del film, che Reilly ha contribuito a curare, corrisponde a questo approccio, in particolare quando canta l’inaspettato brano Ar Fol Lol La Lo, una canzone perlopiù nonsense di origini gaeliche scozzesi che Reilly ha imparato dal gruppo folk irlandese dei Clancy Brothers.

Nel contribuire alla realizzazione di An Almost Christmas Story, Reilly ha ovviamente preso in considerazione i suoi film natalizi preferiti e il motivo per cui gli sono rimasti così cari. Sono accomunati da una certa atmosfera e, il più delle volte, da un elemento musicale che la esalta. «Quando ero bambino cantavo sempre le canzoni di Natale», ricorda Reilly, che quest’anno ha messo in scena a Los Angeles il suo spettacolo di vaudeville intitolato Mister Romantic; show che ha intenzione di portare in tour, per poi pubblicare un film e un album. Qui di seguito, ci presenta sei film che ama rivedere durante il periodo più bello dell’anno.

La storia di Lumetto

1964

Naturalmente, Rudolph la renna dal naso rosso è il primo titolo citato da Reilly. «È buffo, perché mi sembra quasi che l’abbiano realizzato come una sorta di contenuto televisivo usa e getta», dice, «e invece si è trasformato nel canone dei film di Natale. Ho imparato così tanta musica da Burl Ives che mi sono detto: “Wow, questo è il mio momento per trasmettere un po’ di musica folk a qualcun altro”».

Il pupazzo di neve

1982

«Questo è un film d’animazione che amo molto», dice Reilly. Il cortometraggio del 1982 è «quasi privo di dialoghi», spiega. «Parla di un pupazzo di neve volante che viaggia con un bambino, lo porta al Polo Nord e gli mostra cosa succede a Natale quando tutti i pupazzi di neve si riuniscono. C’è un bellissimo brano di musica classica vocale che lo accompagna. È davvero bello».

Il mago di Oz

1939

Reilly non limita le sue visioni delle vacanze di Natale a film strettamente in tema. «Sono un po’ anziano ormai, ma quando ero bambino Il mago di Oz si poteva vedere solo una volta all’anno», dice. «Lo trasmettevano in Tv intorno al giorno del Ringraziamento o a Natale. Quindi c’era questa sensazione di rituale e qualcosa di così senza tempo in quel film. E c’è qualcosa che riguarda le Feste: perché durante le Feste vuoi solo cose belle». Reilly dice che cerca sempre di vedere Il mago di Oz nel periodo natalizio e che, pur non avendo ancora avuto la possibilità di vedere Wicked, non vede l’ora di farlo.

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

2004

Un’altra scelta non tradizionale per le vacanze? I film di Harry Potter, in particolare questo terzo capitolo, che guarda caso è diretto da Cuarón. «Per qualche motivo vengo risucchiato da questi film», dice Reilly a proposito della saga. La cosa ha senso: sciarpe colorate, magia nell’aria, castelli innevati e burrobirra calda. Gli consentiamo anche questa scelta.

La vita è meravigliosa

1946

Reilly non può fare a meno di nominare il classico natalizio di tutti i tempi. «È difficile staccarsi da questo film, è perfetto», dice. La sua esperienza con il film, tuttavia, è insolita: prima ha visto It Happened One Christmas, un remake Tv del 1977 con l’attrice Marlo Thomas, che interpreta una tal Mary Bailey invece del George Bailey dell’originale. «Ho pensato: “Wow, che storia fantastica!”», racconta Reilly. «All’inizio pensavo che La vita è meravigliosa fosse un film per la Tv con Marlo Thomas. Più tardi ho scoperto la versione di Jimmy Stewart, che quando ero piccolo non era così popolare come lo è ora. Credo che sia diventato il mio film di Natale preferito».

Hardrock, Coco and Joe

1951

Per l’ultima “tappa” di questa selezione nostalgica, Reilly nomina qualcosa di molto più dark. «C’è un’altra cosa che, quando sono cresciuto a Chicago, tutti noi non vedevamo l’ora di vedere», dice. «È un piccolo cortometraggio in bianco e nero intitolato Hardrock, Coco and Joe. Parla di questi tre elfi e dei loro sforzi per aiutare Babbo Natale. Ci piaceva moltissimo. “Io sono Hardrock, io sono Coco, io sono Joe”», canta, aggiungendo: «Joe era il bersaglio preferito delle battute di tutti».

Con il suo tocco musicale e il suo cuore genuino, An Almost Christmas Story è all’altezza delle influenze che Reilly ha citato. Il cortometraggio e il suo show Mister Romantic hanno obiettivi simili: «Generare empatia nelle persone e farle riflettere sull’amore», spiega l’attore. «Non potevo prevedere l’esito di questo film, ma ho scoperto che è un ottimo momento per parlare di come prendersi cura dei più fragili e dare alle persone un po’ di speranza per il futuro».

E se state cercando il vero significato del Natale, non potete fare (e guardare) di meglio.

Da Rolling Stone US

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