I primi applausi li ha sentiti da piccolo nella banda musicale del paese, quando era vestito “come un poliziotto”. Il primo incontro con Matteo Garrone invece è stato una sorpresa: “Mi aspettavo un 60enne con i capelli bianchi e la barba, invece era giovane e atletico: abbiamo mangiato un piatto di pasta al pomodoro, che è la sua preferita”. Marcello Fonte ci ha raccontato un po’ delle sue prime volte: quando si è rivisto sullo schermo – “Ero piccolo, un tappo, non è che ora sono tanto cresciuto eh “– e il primo red carpet di sua madre – “L’ho portata ai David di Donatello e cercavano più lei di me”. Ma anche quella foto con Leonardo DiCaprio, a Cinecittà sul set di Gangs of New York, e la prima volta che ha capito che con il cinema poteva vivere: “Ho sempre campato con l’arte di arrangiarmi, inventavo i lavori più stravaganti, improvvisavo tutto, anche quello che non sapevo fare. Recitavo per vivere: se serviva un idraulico io diventavo un idraulico”.
Fonte è tra i protagonisti di Aspromonte – La terra degli ultimi di Mimmo Calopresti, calabrese come lui. Nel film, al cinema dal 21 novembre Marcello è “il poeta” del paesino in cui, negli anni ’50, va ad insegnare la maestra Valeria Bruni Tedeschi. “Il mio personaggio è ispirato a un signore che Mimmo conosceva, Ciccio Italia. Il poeta, che poi è lo scemo del paese. Quello fuori luogo, che dice cose che non stanno nella norma. E allora, se fai così, o sei scemo o sei pazzo. Oppure sei un poeta, appunto, ma non vieni considerato tale. Devi lasciare il tuo paese, e allora sì che ti riconoscono come artista”, ci aveva raccontato nella nostra cover story.