Un cortocircuito. Ecco come si potrebbe definire l’incontro tra il cantautore Brunori Sas e la stand up comedian Michela Giraud (sì, quella di Educazione Cinica). Strana coppia dalle enormi potenzialità comiche, protagonista di L’insostenibile esigenza dei social, una sorta di training Brunori versus Giraud con l’obiettivo di trasformare l’artista calabrese in un influencer provetto tra hashtag e retweet. Il risultato? Esilarante, come si è visto nel teaser fuori da qualche giorno.
Del resto, non è la prima volta che Brunori e Giraud deviano dal percorso “classico” delle loro carriere: se il primo ha composto la colonna sonora di Odio l’estate, il nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, la seconda si è data alla fiction interpretando Aurelia, la sorella di Alberto Sordi in un biopic per la tv: «Quando mi hanno detto che ero stata scelta ho pianto. Molti mi vedono come quella che dice le parolacce, ma spero che capiscano che sono un’attrice che spazia». Una delle digressioni del dinamico duo (tanto per fare una citazione batmaniana) è questo nuovo cortometraggio tutto da ridere, nato dopo un incontro nel backstage dello show di Rai 3 La Tv delle ragazze: «Un mio amico, cugino alla lontana di Dario, mi ha chiesto di dirgli che rimorchia tantissimo perché dice di essere suo parente», spiega l’attrice. «Ho preso la cosa come gancio, ci abbiamo riso su, ma poi non l’ho più sentito per un anno, fino quando è arrivato il corteggiamento». Di lì a poco il primo tête-à-tête ufficiale. «Dario mi fa: “Michela, qua mi dicono che io non so’ usa’ i social”. Gli ho detto: “Amore mio, è vero!”. Già in quell’occasione abbiamo improvvisato le gag. Parlavamo, prendevo appunti e, dopo aver costruito l’impianto, abbiamo studiato in maniera quasi svizzera tutte le azioni».
Dimenticate, quindi, il Brunori Sas ironico ma un po’ ingessato. Nel video il cantautore «si mette tanto in gioco. E io non gli ho risparmiato nulla: trovamelo un cantante che si fa dire “C’hai quarant’anni portati de mmerda”. Non è da tutti». La stand up comedian – più volte paragonata allo stile di Amy Shumer – non disdegnerebbe altri sketch in collaborazione col music business: «Ho una passione morbosa per Manuel Agnelli, poi J-Ax con cui ho lavorato per Sorci Verdi su Rai2, Tiziano Ferro, Levante, che è una ragazza carinissima. E Ghemon, un amico». Nel frattempo, mentre Brunori annuncia il sold out della data milanese del tour dell’ultimo album Cip!, la Giraud gira l’Italia con il suo show (23 gennaio a Napoli), pensando nel frattempo al nuovo spettacolo Almeno non ho precedenti penali (23 febbraio Milano, 16 marzo Roma), un «racconto sulla condizione di noi trentenni, non collocati all’interno di nulla: o sei un enfant prodige come Rovazzi oppure ci stanno i millenials d’assalto che stanno sempre iperconnessi. I nati nell’87 si piangono addosso con le canzoni indie, i film, i meme e, fondamentalmente, godono nel farlo, senza trovare una soluzione». Giraud non la manda a dire a chi esprime commenti sessisti perché “fa ridere come un uomo”, ma ha idee ben chiare sulla polemica di stretta attualità che ha investito Amadeus: «L’unico modo per uscire da questo groviglio di polemiche è prendere me come valletta! Prendi me, Ama!».