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Olivier Assayas: «La disinformazione di oggi nasce con la Guerra Fredda»


Il regista di ‘Wasp Network’, una storia di spie ambientata a L’Avana negli anni ‘90, racconta le difficoltà nel girare a Cuba e perché è ancora necessario parlare della Guerra Fredda

Nel 2010, il regista francese Olivier Assayas conquistò la critica cinematografica con Carlos, film dedicato alla storia dell’ascesa e della caduta di Ilich Ramírez Sánchez, rivoluzionario marxista venezuelano. Nove anni dopo, il cineasta cerca di ripetersi con Wasp Network (in concorso a Venezia 76), una storia di spie, infiltrati e tradimenti ambientata negli anni ’90 tra Miami e L’Avana. «Ho scelto di fare questo film perché la situazione a Cuba non è cambiata per niente», dice il regista dal Lido, «e sono convinto che la Guerra Fredda sia il modello di tutte le guerre moderne e della disinformazione contemporanea. In un certo senso Wasp Network è anche un commento sulla politica moderna».

Girare a Cuba, però, non è stato semplice, e sia Assayas che la troupe sono finiti sotto la sorveglianza del regime. «Se non ci avessero dato l’autorizzazione questo film non si sarebbe potuto fare. Il fatto che sia successo, e non è stato un processo facile, mi ha fatto capire come a Cuba si riescano fare cose che in altri Paesi e in altri film sono impossibili, mentre altre molto più banali diventano un problema». Potete vedere l’intervista in cima all’articolo.

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