«Ricevo messaggi anche alle tre di notte e rispondo sempre perché ci tengo che stiano bene». Siamo nel backstage del Teatro Repower di Milano e, seduta con le gambe incrociate su una poltrona in camerino, Ambra Angiolini racconta così il suo rapporto con i ragazzi che ha scelto di portare ai live di X Factor. È visibilmente stanca perché, di fatto, lei e gli altri giudici lavorano 24 ore su 24: lo show, prodotto da Fremantle per Sky, va ben oltre quello che vediamo in tv, la fabbrica dei sogni non si ferma mai.
Poche ore prima, durante la conferenza stampa di presentazione della nuova edizione di X Factor, la showrunner Eliana Guerra aveva sottolineato proprio la dimensione artigianale della produzione, portata avanti da decine, centinaia di figure professionali – elettricisti, falegnami, carpentieri, make-up artist, coreografi, producer… – che, mattone dopo mattone, tirano su il programma giunto ora alla fase dei live, ogni giovedì sera su Sky e in streaming su NOW.
Ed è proprio Ambra Angiolini a parlare di mestiere per spiegare l’essenza dello show: «In un momento difficile come questo, cerchiamo di portare serenità al pubblico, cercando di far capire a chi sta a casa che per questi ragazzi la musica è un lavoro: questo potrebbe diventare il loro mestiere». Un mestiere da sogno.
Ne sa qualcosa Francesca Michielin, che X Factor l’ha vinto nel 2011 e ora si ritrova sullo stesso palco da presentatrice. «È davvero una fabbrica dei sogni, con un team operativo al servizio dei talenti», dice avvolta nel cappuccio della felpa, libera dalle giacche oversize che l’hanno caratterizzata durante i bootcamp. «Poi è ovvio che è un programma televisivo con le sue liturgie, i meccanismi per cui gli eliminati se ne tornano a casa, ma è uno show fatto con grande umanità, si capisce subito che questi ragazzi non sono trattati come carne da macello».
E Francesca Michielin cita subito alcuni degli artisti in gara, ripercorrendo la sua storia a X Factor: «Mi rivedo un po’ in Joélle e Linda. Joélle perché è veneta come me ed è timida, si vede che non è un’arrivista ed è qui per godersi la musica. E Linda sa sublimare la sua fragilità sul palco, inoltre ha portato un pezzo di Damien Rice, che non è cosa da tutti». Ecco, le cover saranno le grandi protagoniste delle prime tre puntate dei live. Prima l’interpretazione di canzoni altrui e poi, senza fretta, gli inediti.
Dietro le quinte per lo shooting della cover story di Rolling Stone, Francesca Michielin riprende un discorso fatto dal duo Santi Francesi durante l’incontro con la stampa: «Loro hanno detto una cosa che io stessa mi sono ripetuta più volte: qui hai la possibilità di lavorare con la crème de la crème dei produttori, dei direttori di palco, dei musicisti, tutti al tuo servizio, per tutta la settimana, per farti fare l’esibizione della vita». Ancora, la fabbrica dei sogni in funzione 24/7, almeno dall’inizio alla fine di X Factor.
Tra un’intervista e una foto promozionale, mentre un gruppo di ballerini prova le coreografie per la serata d’esordio e i sarti cuciono addosso ai talent gli abiti di scena, Dargen D’Amico passa in corridoio ridendo e tira una pacca sul culo a Rkomi. «Dargen per me è un eroe», ci confida Mirko/Rkomi, cresciuto a pane e Sacre Scuole. Sono loro gli altri due nuovi ingressi dell’anno, e sono sicuramente i più rilassati e divertiti dalla situazione. In posa davanti al fotografo di Rolling Stone, Rkomi si arrampica sui tubi dietro al palco e gioca dall’alto con il resto del cast alla ricerca dello scatto perfetto.
«Artisticamente parlando è una delle cose più belle della mia vita», spiega Mirko. «Se ci metti il cuore, questo programma dà molto di più ai giudici che ai ragazzi in gara. Sento la grande voglia di tramandare quello che ho imparato ed essere riempito da energie giovani che avevo dimenticato. Passo la notte pensando a quello che posso restituire loro». Ecco un altro che non dorme, come Ambra.
Oltre a Francesca Michielin, quest’anno c’è un altro grande ritorno: Fedez, il veterano. Per lui è la sesta stagione da giudice di X Factor, dalla prima nel 2014 uscì vincitore con Lorenzo Fragola. Dunque ha tanto da insegnare sia ai colleghi che agli artisti in gara. Per quanto riguarda i giudici e le dinamiche di gioco, Fedez spiega che «avendo alle spalle cinque edizioni, conosco bene i meccanismi. Spero sempre che gli altri caschino nei giochi della gara, io so che a volte è meglio esimersi, fare un passo indietro. Da giovane ci cascavo con tutte le scarpe e questo faceva bene allo show, ma… conoscendomi, so che ci cascherò di nuovo!».
Sempre serissimo, in completo giacca-pantaloni-canotta, Fedez racconta il peso della voce X Factor nel suo curriculum, prendano appunti i concorrenti: «I talent sono complementari a una carriera: è un tassello di un percorso lungo, e per questo X Factor fa parte della mia carriera umana, artistica, professionale. E credo valga anche per Francesca Michielin o per i Måneskin».
«Quello che vuole vincere più di tutti è sicuramente Federico», dice ridendo Dargen D’Amico, l’altro nuovo ingresso in giuria, «e quando si scatena le prova tutte». Occhi perennemente celati dietro gli occhiali da sole, Dargen spiega così la scelta estetica che non lascia trasparire emozioni: «Io sono un compagno di squadra: i ragazzi non devono far scaturire in me l’emozione, ma devo essere io a percepire quali sono gli step per muovere questa stessa emozione nel pubblico». Un compagno di squadra pronto a difendere i suoi durante i live: «Se dovessero commettere degli errori, sarò il primo a farlo notare. Ma se dovessero finire sotto il fuoco incrociato degli altri giudici per motivi inesistenti, mi vedrete scattare».
Lasciamo a Francesca Michielin un sereno giudizio sui giudici di questa edizione: «C’è tra loro un’alta stima reciproca e sono tutti intenzionati a lavorare sui talenti. Può capitare che un giudice pensi di essere la star del programma, ma loro quattro sono tutte persone risolte nella propria carriera professionale quindi riescono a passare ai ragazzi la loro passione».
E allora ricapitoliamo i roster di X Factor 16, a ogni navigato giudice il suo giovane team. Con Ambra ci sono Matteo Siffredi, Tropea e Lucrezia Maria Fioritti. Rkomi ha portato ai live Iaco, Santi Francesi e Joèlle. Fedez va all’arrembaggio con Dadà, Omini e Linda Riverditi. E nella squadra di Dargen D’Amico ce le canteranno di santa ragione Beatrice Quinta, Disco Club Paradiso e Matteo Orsi.
La selezione è stata dura, durissima. Un addetto ai lavori spiega che, per una scelta di Dargen tradotta in pochi minuti televisivi, ci è voluta in realtà una sofferta mezz’ora, con il pubblico in trepidante attesa. Qualcuno ha azzardato previsioni, alcuni nomi sono già dati per favoriti dalla stampa, ovviamente i giudici hanno i loro preferiti, tanto nei loro roster quanto tra quelli della concorrenza. Ma evitiamo di fare toto-vincitori, anche perché, come ha sinteticamente risposto Fedez, «porta sfiga».
C’è l’indie pop, c’è il cantautorato sofisticato, ci sarà spazio per la sperimentazione e il comeback delle band, tra gruppi con sassofonisti di balera-memoria e ruspanti power trio chitarra-basso-batteria. Quel che è certo è che nessun rapper puro ha trovato spazio in uno show dove tre giudici su quattro arrivano da quel mondo. È Rkomi a spiegare quest’assenza con un esempio concreto: «Durante le esibizioni è arrivato un free-styler bravissimo che non ho preso perché chi si presenta a X Factor deve avere la consapevolezza che questo non è il 2 the Beat, che io amo, ma un’altra cosa. Devi avere sia una dote di scrittura che visione».
E dunque, secondo i giudici di X Factor, in cosa consiste questo “fattore ics”, qual è la qualità che un artista emergente, al di là di quelli in gara, deve dimostrare di avere per conquistare il posto fisso nella fabbrica dei sogni? «Mi hanno detto: “Scegli chi non sa cantare”», scherza Ambra, «ma io scelgo gente in cui riconosco il talento. L’X Factor non è solo quante note abbracci o suoni su una chitarra, ma cosa ci metti dentro. Qui non siamo su Instagram o TikTok, nessun filtro ti permette di bluffare».
Per Dargen invece «si tratta della capacità di creare una connessione con chi ti guarda e chi ti ascolta, al netto dell’ambiente e della situazione in cui ti trovi e dei mezzi a disposizione». E se per Rkomi è «un mix di cose fighe e meno fighe, mixate alla reazione che hai a queste caratteristiche», per Fedez l’X Factor è più pragmaticamente «la capacità di stupire nell’arco di una cazzo di cover, sembra banale ma è così».
E quest’anno si parte proprio con le cover, al centro delle prime tre serate durante le quali ci saranno come super-ospiti Elisa e Dardust all’esordio e poi Yungblud nella terza. Dopo aver macinato un bel po’ di brani altrui, toccherà poi agli inediti. Va detto che, tra i giudici, il 50% è ben felice di procedere in questa direzione e il restante 50% preferisce di gran lunga concentrarsi sugli inediti, che sono poi quelli che faranno davvero la differenza nella carriera dei concorrenti di X Factor 2022.
Ma per la padrona di casa, la presentatrice Francesca Michielin che questo talent show l’ha vinto, cosa significa avere l’X Factor? «Puoi anche frequentare per dieci anni il Conservatorio, ma se non emozioni le persone non vai da nessuna parte. Fare musica non è un concorso alle poste, fare musica è proprio avere l’X Factor».
*** Credits ***
Fotografo: Alessandro Treves
RS Art Director: Alex Calcatelli per LeftLoft
RS Producer: Maria Rosaria Cautilli