Non poteva non esserci anche la pandemia, tra i temi affrontati dai corti selezionati per la prima edizione di MAX3MIN, il festival – di cui Rolling Stone è media partner – dedicato a film di massimo tre minuti. Isolamento, lockdown, quarantena sono diventate parole chiave delle nostre vite, e anche del cinema che verrà. O che è già qui, come questo.
Tanti gli sguardi che scelgono il documentario, come genere per raccontare un anno di Covid. Come Pictures from a Day dell’israeliano Dolev Amitai, che racconta il divorzio dei genitori, costretti però a continuare a vivere sotto lo stesso tetto quando esplode l’epidemia. Sullo stesso filone famigliare gioca il brasiliano Fábio Tanaka, autore di Mrs. Mother. L’autore, che sceglie un rigoroso bianco e nero, deve convincere la madre a restare chiusa in casa per evitare il possibile contagio, e la narrazione diventa immedesimazione.
Su corde molto toccanti si muove Hi Dad della polacca Karolina Baranowska: un unico piano sequenza su condomini notturni illuminati solo dalle luci delle finestre e, in sottofondo, la telefonata di una ragazza al padre, imperniata su una domanda semplice ma cruciale. Fino a un finale davvero commovente, che ci riguarda tutti. Mentre Temporal del brasiliano Dani Drumond riesce a condensare in appena un minuto (!) immagini e sensazioni della nostra routine al tempo della pandemia, con uno stile anche visivamente molto “carioca”.
La pandemia può essere letta anche in chiave comedy. Vedi l’italiano Threesome di Nyko Piscopo, su un “triangolo no” (nel senso che forse sarà impossibile) fra una coppia gay e un “intruso” durante il lockdown; e il francese Carmen at the Parlour Opera House di Gérome Barry, che, in mancanza di teatri aperti, s’immagina di assistere alla Carmen di Bizet seduto nel salotto di casa di fronte al giradischi (ma con indosso uno smoking, come se fosse in un vero palco dell’Opéra).
I 100 corti selezionati da MAX3MIN sono suddivisi in gruppi di 10 per tutta la durata del festival, fino alla cerimonia in diretta streaming del 21 marzo, dove la giuria internazionale composta dal regista Tony Kaye, la montatrice Elisa Bonora, la fumettista e plastic artist PowerPaola, il fondatore dei Calibro 35 Enrico Gabrielli e la filmmaker Martina Pastori assegnerà il Premio al Miglior Film.