Come Madonna nessuna mai. Anche al cinema. Tra titoli di culto (Who’s That Girl), incredibili flop (Dick Tracy), indie d’autore (Blue in the Face di Paul Auster e Wayne Wang, Girl 6 – Sesso in linea di Spike Lee, più un episodio di Four Rooms), prove drammatiche coraggiose (Sai che c’è di nuovo?) e “scult” che però hanno fatto, a loro modo, la storia (Travolti dal destino dell’allora marito Guy Ritchie: e quale se no?), Lady Ciccone non è passata inosservata, ma è stata quasi sempre snobbata dall’establishment del cinema. E non contiamo le sue opere da regista, a cominciare dal debutto esplosivo con Sacro e profano. Festeggiamo il suo compleanno con questi 5 film obbligatori.
Cercasi Susan disperatamente di Susan Seidelman (1985)
Chi è la misteriosa (e “missing”) Susan dell’annuncio che Roberta (Rosanna Arquette) legge sul giornale? Una Madonna agli esordi musicali (o quasi) e cinematografici (è il suo terzo film). Ma già una magnifica presenza sullo schermo, grazie anche al look. Tra croci, collane, capelli ossigenati e canotte, non c’è ragazza dell’epoca che non l’abbia imitata almeno una volta. La hit Into the Groove fa il resto. A star is born.
A letto con Madonna di Alek Keshishian (1991)
Ottavo titolo, primo (vero) scandalo. Più che un vero e proprio film, è un esperimento – presentato addirittura al Festival di Cannes – sospeso tra documentario e memoir e capace di anticipare lo storytelling social di oggi. Pubblico e privato vanno sempre insieme, come la diva del pop ci ha insegnato fin dall’inizio. Simulazione di sesso orale, una nomination ai Razzie e tanti amanti (o amori solo immaginati) nel ruolo di se stessi: Sean Penn, Warren Beatty, Antonio Banderas. Obbligo e verità: una pietra miliare.
Ombre e nebbia di Woody Allen (1991)
Forse non tutti ricordano che – tra Mia Farrow, John Cusack, Jodie Foster, Kathy Bates e Woody stesso – c’è anche lei. Nel capolavoro “espressionista” (e dimenticato) di Allen sulla persecuzione degli ebrei ambientato in una Mitteleuropa immaginifica, Madonna è Marie, tenera trapezista del circo che ha una storia d’amore con Paul il clown (John Malkovich). Il più intellò dei suoi film: da vedere (o rivedere) subito.
Ragazze vincenti di Penny Marshall (1992)
Se musicalmente è sempre più primadonna (e ci mancherebbe pure), all’inizio degli anni ’90 Madonna almeno al cinema accetta di farsi da parte. In questo delizioso film corale a sfondo sportivo diretto dalla compianta Penny Marshall, è una delle tante girls della più famosa squadra di baseball femminile d’America (per la “storia vera”, guardate il documentario Un amore segreto su Netflix). E, affiancata da Geena Davis e Tom Hanks, piazza pure una hit: This Is Used to Be My Playground. Partita vinta.
Evita di Alan Parker (1996)
Con il ruolo della vita (strappato a colleghe come Meryl Streep e Michelle Pfeiffer), Madonna si riprende la scena. E trasforma questo “vanity project” nell’occasione per diventare un’attrice totale. L’immedesimazione con Lady Perón è sbalorditiva, i numeri musicali memorabili (vedi la performance sulle note di Rainbow High, una delle canzoni meno note del musical di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice), il trionfo assicurato: riesce a zittire anche i (pochi) detrattori. Ma, dopo la vittoria del Golden Globe, la nomination agli Oscar non è arrivata: vergogna!