«Non dovrei parlare di questa cosa con te. Questa cosa che stiamo facendo non doveva succedere», dice Ben Harper all’inizio del documentario di Spike TV I Am Heath Ledger. «Alcune persone sono troppo grandi per lo spazio che il mondo riesce a concedergli».
Ben Harper, un amico dell’attore morto nel 2008 a causa di una accidentale overdose di farmaci, è solo una delle persone che hanno partecipato al documentario. Familiari, amici e colleghi hanno partecipato al racconto del talento e della ricerca d’avventura che hanno sempre caratterizzato la vita di Heath Ledger.
Il film, che ha debuttato al Tribeca Film Festival lo scorso mese, è commovente e ricco di materiale inedito: oltre alle interviste ad amici e familiari, infatti, sono presenti numerosi video girati dallo stesso Ledger (guardando il film è facile notare come andasse sempre in giro con una telecamera a portata di mano).
I Am Heath Ledger non è né la solita collezione di facce commosse nè un elenco dei successi della sua carriera: il documentario guarda oltre Ledger-la-star-di-Hollywood e cerca di raccontare la vita di un giovane che voleva solo esplorare la sua creatività, in tutte le forme possibili. I registi Derek Murray e Adrian Buitenhuis hanno dedicato alle altre passioni dell’attore – la musica, la regia – lo stesso screentime concesso alla sua carriera, regalandoci un ritratto completo di una star curiosa e piena di talento. Ecco le 10 cose più interessanti che abbiamo scoperto guardandolo:
1. Il Carnevale di Venezia ha ispirato i primi anni della sua carriera
Prima dell’audizione per 10 Cose che odio di te, la fidanzata dell’epoca, Lisa Zane, portò Ledger a vedere il Carnevale di Venezia. La coppia indossò costumi e girò moltissimi video in 8mm; questo viaggio, secondo l’amico di Ledger Matt Amato, lo ha fatto diventare un attore. Ledger, una volta tornato in patria, ha ottenuto il ruolo di protagonista nella teen-comedy che lo rese famoso a Hollywood.
2. Pensava di aver fallito lo screen test per Il Patriota
Ledger si è fermato nel mezzo dello screen test della pellicola: «Scusate, vi sto facendo perdere tempo». Era convinto di aver perso il ruolo, invece sarà proprio lui a interpretare Gabriel Martin, uno dei figli di Mel Gibson. Intimidito dalla possibilità di recitare accanto a uno dei suoi idoli, Ledger ha avuto quella che il suo agente chiama «una crisi di autostima… Heath aveva questi momenti di terrore, ha rischiato di abbandonare praticamente tutti i film a cui ha partecipato». Questa insicurezza lo ha torturato per tutta la sua carriera.
3. Amava il Burning Man Festival
Nel 1999 Ledger e i suoi amici sono andati al Burning Man: l’attore si è subito innamorato del festival che si tiene ogni anno in Nevada. «Penso che fosse il suo posto preferito in assoluto», ha detto Matt Amato. Anche Trevor DiCarlo, un altro dei suoi amici più stretti, è d’accordo: «C’era tutta questa gente nuda e musica dance tutto il giorno… era davvero il posto giusto per noi».
4. Odiava promuovere i suoi film
Tutta la campagna pubblicitaria de Il destino di un cavaliere era organizzata intorno a Ledger, un’idea che lo innervosiva molto. «Lo vedevo diventare sempre più nervoso, intervista dopo intervista», ha detto il suo agente Steve Alexander. «Era sempre meno a suo agio, per fortuna dopo un po’ ha ammesso di avere bisogno di un po’ di spazio per se stesso». Ledger cercava il successo, ma ne era allo stesso tempo terrorizzato. «Vendere il film era la parte del suo lavoro che lo metteva più in difficoltà», ha detto Alexander.
5. Era ossessionato da Nick Drake
«Parlava sempre di Nick Drake, un musicista che amava molto. Voleva raccontare la sua storia», ha detto Djimon Jounsou, che ha recitato accanto a Ledger nel film Le quattro piume. Ledger parlava spesso delle immagini che avrebbe accostato alle canzoni del cantautore. «Era fissato con Nick Drake», ha aggiunto Harper. «Aveva tutti i dischi, le interviste, era totalmente immerso nel suo mondo». Secondo i suoi amici Ledger empatizzava con il musicista – che è scomparso a 26 anni -, diceva sempre di avere molto da fare e poco tempo per farlo.
6. Ha chiesto a Ben Harper di scrivere una ninnananna per sua figlia
Ledger ha fondato un’etichetta discografica – Masses Music – con il suo amico e musicista Ben Harper. Un giorno Harper si è trovato di fronte un regalo particolare: il pianoforte di Ledger. L’aveva suonato durante la nottata precedente e l’attore aveva deciso di regalarglielo. «Questo pianoforte è destinato a stare con te», gli ha detto. Qualche settimana dopo Ledger gli ha chiesto di scrivere una ninnananna per la figlia Matilda. «Nessuno mi aveva chiesto di fare una cosa così preziosa», ha detto Harper. Il pezzo, Happy Everafter in Your Eyes, è stato poi inserito nell’album Both Sides of the Gun.
7. Era un eccezionale giocatore di scacchi
Heath Ledger giocava a scacchi ogni giorno, sia dal vivo che online. «Mi dava sempre l’impressione di essere in vantaggio di cinque mosse», ha detto il padre Kim. «Era difficile batterlo anche quando aveva 10 anni». Ledger sperava di poter debuttare come regista con l’adattamento di The Queen’s Gambit, un romanzo del 1983 che racconta la storia di una ragazza prodigio degli scacchi e dei suoi problemi con la droga e con l’alcool. «Lui capiva quella storia meglio di chiunque altro, voleva usare gli scacchi come metafora della vita della ragazza», ha detto il regista Ed Lachman.
8. Il suo Joker si leccava sempre le labbra: era un modo per non far cadere le protesi del trucco
Per interpretare il Joker Ledger si è chiuso in una stanza per sei settimane: voleva perfezionare la voce, la postura e il timbro vocale del suo personaggio (anche il trucco pallido è stato un’idea dell’attore). La protesi che indossava sulla bocca, però, si muoveva molto e l’unico modo per tenerla ferma era leccarsi le labbra. Il tic è diventato una delle caratteristiche più famose del personaggio.
9. La sua morte ha ispirato Perth dei Bon Iver
Il giorno della morte di Ledger, Matt Amato stava girando il videoclip di The Wolves dei Bon Iver. «Non si trattava più di girare un videoclip. Dovevamo stare vicino a Matt mentre soffriva per la perdita dell’amico, è stata una veglia di tre giorni», ha detto il cantante Justin Vernon. Amato, in quei giorni, ha raccontato moltissime storie su Ledger, storie che hanno ispirato Perth, il primo brano dell’album del 2011 Bon Iver, Bon Iver.
10. Non riusciva a ignorare i suoi problemi
Ledger era cronicamente incapace di lasciarsi andare alla fine di ogni giornata, tanto da dover assumere farmaci per riuscire a prendere sonno. L’attore, durante le riprese di Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo, si è preso una brutta febbre che l’ha esaurito. «In quei giorni mi diceva: “Sto facendo davvero fatica, non riesco a stendermi alla fine di ogni giornata senza pensare a un sacco di cose”», ha detto Alexander.