“Come fai ad avere avere degli amici?” o “Come fai a evitare di diventare una ragazza da tabloid?”. Queste sono solo alcune delle «domande estremamente inappropriate» che sono state rivolte a Dakota Fanning quando era solo una bambina. L’attrice, che ha iniziato la sua carriera all’età di 6 anni ed è entrata nella A-list hollywoodiana con le sue interpretazioni in Man on Fire – Il fuoco della vendetta, Io sono Sam, La guerra dei mondi e non solo, ne ha parlato recentemente in una conversazione con The Cut.
«Ricordo che nelle interviste ai tempi i giornalisti mi chiedevano: “Come fai a evitare di diventare una ragazza da tabloid?” o “Come fai ad avere avere degli amici? Come, eh?”», ha detto Fanning. «Provo molta compassione per le persone che sono diventate un monito. Se la società e i media non avessero fatto la loro parte, chi lo sa?».
L’attrice ha parlato di quando sia complicato diventare famosi da piccoli, sottolineando che è stata in grado di evitare la tossicità che sopportano così tanti giovani artisti. «Non penso che sia necessariamente connesso al cento per cento all’essere in questo business; ci sono anche altri fattori. Semplicemente non ci sono caduta e non conosco le ragioni esatte, tranne che la mia famiglia è composta da persone molto gentili, amorevoli e protettive».
Fanning è stata recentemente nominata agli Emmy per il suo ruolo da non protagonista in Ripley ed è apparsa in un’altra miniserie di successo di Netflix, The Perfect Couple insieme a Nicole Kidman. Nell’intervista con The Cut, Fanning ha attribuito a sua madre il merito di averla portata a Hollywood in giovane età e di averle insegnato «come trattare le altre persone e anche come trattare me stessa».
«Era con me ogni secondo», ha spiegato. «Sono stata sempre trattata con rispetto. Non ho mai sentito frasi del tipo “Porta dentro la bambina!”, Non lavoravo con persone che mi trattavano in quel modo: ero rispettata come attrice e considerata alla pari, per quanto si può essere a quella età».