Anche l’attore Aaron Paul ha parlato dei guadagni degli attori di Hollywood dai servizi di streaming e dagli studios. Parlando della sua serie più famosa, Breaking Bad, l’attore ha dichiarato che Netflix non gli paga nessuna quota delle entrate che la piattaforma riceve dagli streaming della serie.
«Non ricevo niente da Netflix per Breaking Bad .È pazzesco» ha detto Paul a The Independent . «E giusto che i servizi di streaming sappiano che se finora se la sono cavata senza pagare le persone, beh ora è il momento di fare i conti»·
Un topic, quello dei salari degli attori e degli scrittori, che è al centro dello sciopero in corso (e che ha portato anche grossi eventi come la Mostra del Cinema di Venezia a non avere celeb sul red carpet, salvo qualche eccezione).
Prima dell’avvento dello streaming, gli attori venivano pagati anche dalle repliche dei loro show. Oggi invece, con l’audience non dichiarato, è cambiato tutto.
Insieme ad Aaron anche un altro volto della serie, Bryan Cranston, che lo scorso luglio ha si era rivolto al capo della Disney, Bob Iger, in un discorso pubblico a NY: «Abbiamo un messaggio per il sig. Iger: lo so che lei vede le cose da un punto di vista diverso. Non ci aspettiamo che lei capisca chi siamo. Ma le chiediamo di ascoltarci quando diciamo che non ci lasceremo portare via i nostri posti di lavoro per darli a dei robot. Non le permetteremo di portare via il nostro diritto di lavorare e guadagnarci da vivere. E infine, soprattutto, non le permetteremo di portarci via la dignità».
Qui invece un video di pochi giorni fa, quando i cast di Breaking Bad e Better Call Saul si sono ritrovati per protestare davanti ai Sony Studios di Culver City, California.
Rhea Seehorn and cast & crew from Better Call Saul & Breaking Bad picketing today ✊ pic.twitter.com/ItngJsuj3b
— 𝙧𝙝𝙚𝙖 𝙨𝙚𝙚𝙝𝙤𝙧𝙣 𝙛𝙖𝙣 (@rheangelseehorn) August 30, 2023