Rolling Stone Italia

Abbiamo rivisto ‘Titanic’ 20 anni dopo

E ci siamo divertiti a fare gli haters

Foto: 20th Century Fox

Sul frammento di nave c’era spazio anche per Jack, ormai lo abbiamo appurato con vari esperimenti scientifici. Anzi, lo abbiamo fatto diventare un meme. Sì, perché se vent’anni fa, sulla scena in cui lui muore congelato, i rubinetti si aprivano che manco le cascate del Niagara, adesso parte il: “Ommioddio Rose, egoista del cavolo, muovi quel culo e fai spazio a ‘sto povero ragazzo”.

Ma niente, a lei non passa neppure per l’anticamera del cervello di far salire l’amore della sua vita sulla tavola. E se il divino Leo, bello e benedetto, non è mai sceso tra i mortali a commentare la cosa, Kate Winslet è una di noi, e lo ha detto chiaro e tondo in un’intervista con Jimmy Kimmel che c’era posto pure per lui.

Ma quando hai 14 anni e guardi Titanic al cinema non ci fai caso perché sei troppo impegnata a sospirare alla vista del primissimo piano dell’occhio azzurro Di Caprio, mentre il fidanzatino di turno approfitta del momento per far scattare il limone duro. Già, 14 anni, che dev’essere all’incirca l’età che aveva la ragazzina che si è impossessata di James Cameron, scrivendo la storia e i dialoghi al posto suo. Più o meno quello che è accaduto durante il discorso di accettazione dell’Oscar del regista, quando Jack Dawson dev’essere entrato nel suo corpo, facendogli dire: “Sono il re del mondo!”. Worst speech ever.

Non vogliamo fare gli haters a tutti i costi ma sicuramente riguardando il film 20 anni dopo (e conoscendolo ormai praticamente a memoria), viene spontaneo divertirsi un po’, canzonando quello che è il blockbuster dei blockbuster, il secondo titolo che ha incassato di più nella storia del cinema (il primo è Avatar, sempre di Cameron), il trionfo del romanticismo, una delle pellicole più amate (ma anche più odiate) di sempre. 

A fronte di chi adora questo lungometraggio infatti, come l’enfant prodige del cinema Xavier Dolan che l’ha definito “Il capolavoro dell’intrattenimento moderno”, ci sono anche quelli che scuoterebbero Cameron urlando: “Cavolo, James, tu sei quello che ci ha regalato Aliens e Terminator 2: Judgement Day, te lo ricordi?!”. E allora abbiamo provato a rivedere Titanic mettendoci nei loro panni.

Tutto inizia in un sottomarino, con Billy Paxton che anziché rinvenire la mega collana che sta cercando, trova un disegno con un paio di tette in bella vista. Una vecchia signora riconosce il suo davanzale al telegiornale e inizia a raccontare la sua storia. Scopriamo che da giovane era Kate Winslet, a.k.a. Rose che, non volendo sposare l’arrogante Billy Zane come deciso dai suoi, tenta di suicidarsi, quando a salvarla si materializza il belloccio senza una lira-ma con un ciuffo che t’innamora (14 anni, James, again), il Leonardo nazionale.

Ora, spiegateci perché concettualmente Titanic è la più grande storia d’amore mai raccontata e invece Twilight spazzatura (non che non siamo d’accordo su questo): ragazza triste più emarginato figaccione che arriva a sconvolgerle la vita?! Ehilà?! Ma questo è un’altro discorso.

Dicevamo, Rose fa conoscere Jack ai suoi e al fidanzato che, per ringraziarlo, lo invitano a cena, dove viene insultato per bene. Praticamente solo Molly Brown, e cioè “Misery non deve morire” Kathy Bates tiene per lui. Subito dopo, in un vero e proprio atto di ribellione da adolescente (ecco che torna teen-Cameron), Miss “essere ricca è una maledizione” Rose va alla festa con i poracci della terza classe e si diverte che la metà basta.

E poi… poi c’è il momento Celine Dion al tramonto. Jack chiede a Rose “Ti fidi di me?”. Chiaramente chiunque penserebbe: “No, perché sarai pure bello come il sole, ma sei sempre un poraccio e non mi puoi mantenere”, e invece lei risponde: “Sì, mi fido di te”, allarga le braccia, apre gli occhi ed esclama “Sto volando!” sulle note di My heart will go on. Prima del bacio dei baci, votato il migliore di tutti i tempi. Peccato che la stessa Kate Winslet, sempre una di noi, diversi anni dopo abbia rivelato che sentire quella canzone “la faceva vomitare”. Sorry, Celine. Segue il già citato disegno delle tette e il bang bang nella macchina.

Nel frattempo il primo ufficiale della nave, che è impegnato a tapparsi le orecchie per non sentire i gorgheggi della Dion, non riesce ad evitare lo schianto con l’iceberg. E il resto è storia: la nave si spezza a metà (effetti speciali, effetti speciali), Jack corre trascinandosi Rose in giro come fosse un sacco di patate, “Se salti, tu salto anch’io”. Ma alla fine caro Jack, sulla tavola ci sta solo Rose. E tu congeli.

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