“Questo non è solo un film per me, è la mia vita. Ho iniziato a raccontare la mia storia personale senza avere un piano, solo filmando le proteste in Siria sul mio cellulare, come facevano tanti attivisti”, scrive Waad Al-Kateab. Solo che, a differenza di altri, lei poi ne ha fatto un documentario, Alla mia piccola Sama, la lettera d’amore di una giovane madre a sua figlia. “Non avrei mai immaginato dove mi avrebbe portato il mio viaggio. Vivevamo un mix di emozioni: felicità, perdita, amore – e l’orrore dei crimini commessi dal regime di Assad contro innocenti che neanche potevamo immaginare”.
Il film racconta la storia della regista attraverso gli anni della rivolta di Aleppo, in Siria, quando si innamora, si sposa e dà alla luce Sama, il tutto mentre intorno esplode il conflitto: “Mi sono ritrovata a cercare di bilanciare diversi ruoli: Waad madre, attivista, giornalista, cittadina e regista (…) La nostra lotta per la giustizia è rilevante oggi, come lo era quando è iniziata rivoluzione”.
Alla mia piccola Sama è una storia personale che diventa manifesto della resistenza: Michael Moore l’ha definito “uno dei documentari più potenti e importanti di sempre”. Il film, che sarà in sala dal 13 febbraio con il patrocino di Amnesty International Italia, ha vinto agli EFA ed è stato nominato agli Oscar come miglior documentario.