Sono stati annunciati due documentari dedicati a Luigi Mangione, il 26enne italoamericano arrestato per l’omicidio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare. E non si aspettava altro, visto che anche Hollywood, oltre a social e opinione pubblica generale, sembra aver perso la testa per lui.
Il primo progetto sarà prodotto da Anonymous Content e dalla Jigsaw Prods. di Alex Gibney, il regista premio Oscar per Taxi to the Dark Side (2007) e autore di altri titoli premiatissimi come Freakonomics (2010), We Steal Secrets: The Story of WikiLeaks (2013), Going Clear – Scientology e la prigione della fede (2015) e la miniserie The Looming Tower (2018). Attualmente sta lavorando anche a un documentario su Elon Musk e a un altro basato sul recente memoir Coltello di Salman Rushdie.
Il secondo progetto sarà invece sviluppato da Stephen Robert Morse, che ha prodotto per Netflix il documentario su Amanda Knox, oltre ad aver diretto quest’anno How to Rob a Bank. Il suo lavoro mira a rappresentare tutti i punti di vista di questa storia.
“Questo caso è complesso e solleva importanti questioni sulla cultura dei vigilantes, sui costi devastanti di un sistema sanitario privatizzato e sull’inevitabilità della violenza quando un cambiamento pacifico è considerato impossibile”, ha dichiarato Morse. “Il mio obiettivo è quello di mettere in scena un’analisi equilibrata dell’assassinio di Brian Thompson, mostrando tutti i lati della storia e rispettando la profonda perdita di vite umane e il suo impatto su tutte le persone coinvolte. Ogni storia è multidimensionale, e io credo nel trattare tutti i partecipanti con rispetto ed equità. Questo approccio è sempre stato al centro dei miei progetti”.
E ovviamente sui social impazza il toto-casting di un’immaginaria (almeno per ora) versione fiction della vicenda di Mangione. Molti hanno già stabilito che dovrebbe essere Dave Franco, fratello di James, ad interpretarlo in un eventuale biopic, ma c’è anche chi ha fatto il nome di Timothée Chalamet, Aaron Taylor-Johnson e Penn Badgley. Ma tutti sono unanimi sul nome del regista e sceneggiatore di questa storia: Ryan Murphy.