Dopo il successo internazionale di Assassinio sull’Orient Express (oltre 350 milioni di dollari d’incasso globale), Kenneth Branagh era pronto a tornare a Natale 2020 con il “seguito” Assassinio sul Nilo, in cui veste ancora i panni di Hercule Poirot oltre che il ruolo di regista. Ma ci si è messa di mezzo la pandemia e ora… Armie Hammer.
L’attore, al centro dello scandalo di cui tutta Hollywood (e non solo) sta parlando, è tra i protagonisti – insieme a Gal Gadot, Annette Bening, Letitia Wright, Russell Brand, Rose Leslie e Tom Bateman – del nuovo film tratto dal celebre giallo di Agatha Christie. Dopo il blocco causa pandemia, la data d’uscita prevista era nel 2021, mentre adesso il titolo è stato rinviato al febbraio del 2022.
C’è chi sospetta che l’ulteriore rinvio sia dovuto proprio alla presenza di Hammer nel cast. E che la Disney, che distribuirà il film, stia pensando di “rigirare” le sue scene. Il suo ruolo è «rilevante al punto che può essere considerato il protagonista maschile», riporta Variety. «Ma lo Studio non starebbe attualmente pensando di rigirare le sue scene o di sostituirlo con un altro attore». Cosa che era avvenuta, per fare un esempio molto noto, con Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott, da cui era stato “cancellato” Kevin Spacey, poi sostituito sullo schermo da Christopher Plummer.
Mancando però ancora quasi un anno alla data d’uscita del film di Kenneth Branagh, secondo molti tutto può ancora succedere. Anche in base a come proseguirà il caso Hammer. Al momento, l’attore è già stato licenziato dai set di Shotgun Wedding, commedia romantica con J.Lo (al suo posto ci sarà Josh Duhamel), di The Offer, miniserie sulla lavorazione del Padrino, e di Billion Dollar Spy, thriller sulla Guerra Fredda con Mads Mikkelsen. Se dovesse saltare anche Assassinio sul Nilo, sarebbe forse il colpo finale sulla carriera dell’attore.