Dirigere The Brutalist non avrebbe fruttato a Brady Corbet un centesimo, almeno per ora. Questo è quanto ha dichiarato il regista del film, già vincitore di numerosi premi e candidato agli Oscar di marzo per Miglior colonna sonora originale, Miglior film, Miglior regia, Miglior attore protagonista (Adrien Brody), Migliore attrice non protagonista (Felicity Jones), Miglior attore non protagonista (Guy Pearce), Miglior sceneggiatura originale, Miglior fotografia, Miglior montaggio e Miglior scenografia.
Ai microfoni del podcast WTF with Marc Maron (nell’ultima puntata uscita ieri), Corbet ha dichiarato che lui e la moglie, la sua partner creativa Mona Fastvold, con cui ha co-firmato la sceneggiatura, hanno incassato «zero dollari» da The Brutalist e dal lungometraggio precedente del regista, Vox Lux, del 2018. «Ho diretto tre spot pubblicitari in Portogallo, ed è stata la prima volta che ho visto soldi in anni».
Corbet ha poi specificato che non stava parlando per metafore: «Proprio zero. Abbiamo dovuto arrabattarci con un vecchio pagamento di tre anni fa». Il regista ha poi allargato il discorso, tirando dentro l’intera industria creativa di Hollywood: «Ho parlato a tanti registi i cui film sono stati nominati quest’anno, non riescono a pagare l’affitto. È questo che intendo, questo è il problema».
Aggiungendo poi che dover promuovere il proprio lavoro per così tanti mesi impedisce sia ai registi che agli attori di lavorare ad altri progetti. Solo che, nel frattempo, non si percepisce paga per il tempo dedicato alla promozione. «Il nostro film ha avuto la sua premiere a settembre. È sei mesi che andiamo in giro. E non ho guadagnato nulla perché non ho avuto tempo di lavorare. Non posso nemmeno scrivere per altri».