Il ritmo folle con cui Scorsese ha raccontato Quei bravi ragazzi non se lo scorda nessuno. Pensate a quando avete visto il film per la prima volta, che anni erano?
La sua prima mondiale è stata nel 1990 al Festival di Venezia dove si portò a casa il Leone d’Argento per il migliore regista. E da allora quel senso di fortissima adrenalina, unito al disprezzo per le crudeltà che i Goodfellas spontaneamente innescavano nello spettatore con la stessa spontaneità con cui ammazzavano un cameriere irritante, rimane persistente nella memoria. Uccidere era l’unica soluzione per rimanere vivi in un mondo dove la violenza nelle strade era il padrone numero 1.
I “bravi ragazzi” compiono 25 anni e il loro secondo padre Martin Scorsese (il primo è Nicholas Pileggi autore del bestseller Il Delitto Paga Bene) ci regala una versione rimasterizzata, prima di averla supervisionata meticolosamente, con oltre tre ore di contenuti speciali. C’è anche il documentario inedito The Wise Guys of Scorsese’s Films, con le interviste a Robert De Niro, Leonardo Di Caprio, Harvey Keitel, Ray Liotta e molti altri, che raccontano cosa significhi essere diretti dal regista italo americano.
Presentato in chiusura al Tribeca Film Festival di New York alla presenza di De Niro, Ray Liotta e Paul Sorvino (Scorsese è in Taiwan a girare), il film continua ad essere considerato come il migliore di sempre sulla criminalità organizzata e Jimmy “The Gent” Conway insieme al mafioso Tommy DeVito (Joe Pesci), due tra i più folli gangster.
La buona notizia per l’Italia è che la versione rimasterizzata del film di Scorsese sarà l’evento di chiusura, il prossimo 10 maggio, del XVII Future Film Festival di Bologna. Bisogna pur partire dalla storia per andare oltre.