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Cannes 2024: ‘Anora’ di Sean Baker è Palma d’oro, premiati anche Jesse Plemons per Lanthimos e Selena Gomez

È il primo regista americano a trionfare dal 2011, quando Malick vinse con 'The Tree of Life'. È il suo terzo film che debutta sulla Croisette dopo 'The Florida Project'e 'Red Rocket'. Niente da fare per Coppola e Sorrentino

Foto: Searchlight Pictures

La Palma d’oro di Cannes 2024 è andata a Sean Baker per Anora, rom-com che racconta la turbolenta storia d’amore tra una ballerina (Mikey Madison) e il figlio ricchissimo di un oligarca russo (interpretato da Mark Eydelshteyn). Baker è il primo regista americano ad aggiudicarsi il primo premio del Festival da quando Terrence Malick ha vinto la Palma per The Tree of Life nel 2011, e Anora è il suo terzo film a debuttare a Cannes dopo The Florida Project e Red Rocket.

Presentata dalla star di Dix pour cent Camille Cottin, la cerimonia di premiazione del Festival di Cannes 2024 ha consegnato i riconoscimenti decisi dalla giuria presieduta da Greta Gerwig e composta da Juan Antonio Bayona, Ebru Ceylan, Pierfrancesco Favino, Lily Gladstone, Hirokazu Kore’eda, Nadine Labaki, Eva Green e Omar Sy.

La categoria migliore attrice è stata “allargata” per celebrare quella che Lily Gladstone ha chiamato “l’armonia della sorellanza” in Emilia Pérez. Diretto da Jacques Audiard, che aveva già vinto la Palma d’oro per Dheepan – Una nuova vita, il musical ambientato in Messico su un boss del cartello che scompare per diventare donna vede protagoniste Zoe Saldaña, Selena Gomez e l’attrice trans Karla Sofía Gascón.

Il premio come miglior attore è andato invece a Jesse Plemons, che incarna tre ruoli – un uomo d’affari sottomesso, un agente di polizia in lutto e un membro di una setta bisessuale – in Kinds of Kindness, la satira grottesca di Yorgos Lanthimos.

Payal Kapadia ha vinto il Grand Prix per All We Imagine as Light, il primo film indiano selezionato in competizione dopo trent’anni; l’ultimo, Swaham di Shaji Karun, era in concorso nel 1994 con Pulp Fiction. Il film si concentra sui rapporti fra tre donne di Mumbai di età e classi diverse.

Il regista portoghese Miguel Gomes ha vinto il premio alla regia per Grand Tour, che fonde riprese in bianco e nero e a colori, rievocazioni d’epoca e scorci antropologici contemporanei, per raccontare la storia ambientata agli inizi del XX secolo di un funzionario pubblico britannico che tenta di fuggire dalla fidanzata saltando da un Paese asiatico all’altro.

La giuria ha poi creato un premio speciale – accolto con un’entusiasta standing ovation – per il regista iraniano Mohammad Rasoulof, che ha partecipato al Festival di Cannes correndo un grande rischio personale, sfuggendo a una pena detentiva di otto anni per aver realizzato il dramma politico The Seed of the Sacred Fig, film di tre ore che esamina il recente movimento Women, Life, Freedom attraverso una famiglia della classe media le cui due figlie mettono in dubbio il ruolo del padre nel regime.

Quarantacinque anni dopo aver vinto lui stesso la Palma d’oro con Apocalypse Now, Francis Ford Coppola ha consegnato una Palma d’oro onoraria all’amico George Lucas, che ha chiamato il suo “fratello minore”. Niente da fare per lui, in concorso con Megalopolis, e per Paolo Sorrentino, che invece ha portato in competizione Parthenope.

Come già annunciato ieri, Roberto Minervini ha portato a casa il riconoscimento come miglior regista di Un certain regard per I dannati ex aequo con On Becoming a Guinea Fowl di Rungano Nyoni.

Ecco la lista dei vincitori:

Palma d’oro al miglior film: Anora di Sean Baker
Grand Prix du jury (Gran premio della giuria): All We Imagine as Light di Payal Kapadia
Prix de la mise en scène al miglior regista: Miguel Gomes per Grand Tour
Prix du jury – Premio della giuria: Emilia Pérez di Jacques Audiard
Prix d’interprétation masculine al miglior attore: Jesse Plemons per Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos
Prix d’interprétation féminine alla migliore attrice: Adriana Paz, Zoe Saldaña, Selena Gomez, Karla Sofía Gascón per Emilia Pérez di Jacques Audiard
Prix Spécial: The Seed of the Sacred Fig di Mohammad Rasoulof
Prix du scénario alla migliore sceneggiatura: Coralie Fargeat per The Substance
Camera d’or: Armand di Halfdan Ullman Tondel
Menzione speciale Camera d’or: Mongrel di Chiang Wei Liang e You Qiao Yin
Palma d’oro al miglior cortometraggio: The Man Who Could Not Remain Silent di Nebojša Slijepčević
Menzione speciale cortometraggi: Bad for a Moment di Daniel Soares

Un certain regard
Un certain regard Prix: Black Dog di Guan Hu
Prix du jury – Premio della giuria: The Story of Souleymane di Boris Lojkine
Prix de la mise en scène al miglior regista: (ex aequo) I dannati di Roberto Minervini; On Becoming a Guinea Fowl di Rungano Nyoni
Migliori attori: Anasuya Sengupta per The Shameless; Abou Sangaré per The Story of Souleymane
Youth Prize: Louise Courvoisier per Holy Cow! (Vingt dieux)
Menzione speciale: Norah di Tawfik Alzaidi

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