È una storia vecchia come la Peak Tv. Quando uno serie genera anche soltanto un po’ dell’attenzione che ha attirato Adolescence, la domanda ricorrente diventa: ci sarà una seconda stagione? E anche se la show è stato stato originariamente sviluppato come un progetto unico, è improbabile che Netflix non abbia già contattato Stephen Graham e soci per un sequel, scrive Variety. Nell’intervista concessa alla Bibbia del cinema, Graham e la moglie Hannah Walters (con la qualche ha fondato anche una casa di produzione, Matriarch) parlano di possibilità, anche se sottolineano che non c’è assolutamente nulla di ufficiale.
“Forse, vediamo come sono i numeri”, dice Graham con un sorrisetto (perché i numeri sono, ovviamente, fuori scala). “Ma sì, c’è la possibilità di sviluppare un’altra storia”.
Mentre Walters afferma che lavorerebbe più che volentieri con Netflix di nuovo e “sempre”, riconosce anche che “è difficile” pensare un seguito per qualcosa che ha avuto un impatto così inaspettato e incredibile.
“Sicuramente un prequel di Adolescence non ci sarà”, dice. “Ma c’è così tanto valore e fatica nei piani sequenza e nell’investire di nuovo nella natura umana, magari concentrandosi su qualcos’altro. Ma sì, tutto sembra andare bene… tutti sono felici, possiamo dire così?”.
Walters aggiunge anche che, mentre Matriarch ha un accordo di sviluppo con la Warp Films con sede nel Regno Unito, che hanno coinvolto su Adolescence, non c’è ancora stata una conversazione sull’istituzione di una partnership più formale con Netflix, che sembrerebbe un altro ovvio passo successivo, e ben battuto (lo streamer ha ingaggiato il creatore di Baby Reindeer Richard Gadd con un accordo di first look mesi dopo la messa in onda del suo show): “Quando vorranno parlarne, la mia porta è sempre aperta”, spiega. “Realisticamente questo è il modo in cui spesso vanno le cose, ma vedremo”.