Pronti per seguire con Rolling la Mostra del Cinema di Venezia? Da un video di culto a un’icona, da un crime-musical in salsa neomelodica al racconto (anche musicale) di una generazione, fino ad un grande compositore giapponese: ecco la nostra mini-guida ai cinque film musicali del festival.
Nico, 1988
La storia di Nico dopo Nico. «Di lei di solito si parla solo in funzione degli uomini con cui è stata da giovane: Brian Jones, Jim Morrison, Bob Dylan, Alain Delon, Iggy Pop» ha spiegato la regista Susanna Nicchiarelli «Una volta in un’intervista lessi che “a 34 anni Nico era una donna finita”. Falso. Dopo l’esperienza con i Velvet Underground diventa una grande musicista». Nico, 1988 è il film d’apertura della sezione Orizzonti: un road-movie dedicato agli ultimi anni di Christa Päffgen. Musa di Warhol, cantante dei Velvet Underground e bellezza leggendaria, la “sacerdotessa delle tenebre” vive una seconda esistenza dopo la storia che tutti conoscono, quando inizia la sua carriera da solista: «Ho voluto raccontare la sua parabola al contrario: la perdita del consenso e il cambiamento della sua immagine, hanno significato la conquista della libertà». Nei panni di Nico c’è la danese Trine Dyrholm, Orso d’argento per la migliore attrice a Berlino nel 2016 con La comune di Thomas Vinterberg.
Thriller in 3D
«Non abbiamo solo restaurato Thriller, l’abbiamo potenziato». Bastano le parole di John Landis, un regista di culto, per presentare un corto di culto, Michael Jackson era un fan di Un lupo mannaro americano a Londra e aveva chiamato Landis per collaborare al progetto nel 1983. Oggi, a distanza di 34 anni, proprio Landis presenta a Venezia la conversione in 3D di uno dei più grandi video musicali mai realizzati. «Abbiamo approfittato degli incredibili passi avanti della tecnologia per dare una nuova dimensione all’audio e alle immagini, portando tutto ad un altro livello. Anche se Thriller è stato girato in maniera tradizionale, ho potuto usare il 3D in maniera creativa» ha spiegato Landis «Vi avverto, rimarrete piuttosto sorpresi e scioccati da quello che vedrete sullo schermo». Non vi basta? Insieme al restauro del video verrà proiettato anche il Making of, disponibile solo in VHS tra il 1983 e il 1990 e non più recuperabile in nessun formato dopo quegli anni.
Ammore e Malavita
«Onorati, emozionati ma anche molto spaventati. Speriamo però che Venezia ci accetti come siamo visto che non possediamo camicie adatte!». I Manetti Bros avevano commentato in puro stile Manetti Bros la notizia che il loro film sarebbe passato in concorso alla Mostra del Cinema. E ora vedremo che camicia hanno scelto per sfilare sul red carpet insieme ai protagonisti del loro Ammore e Malavita: Giampaolo Morelli (Lollo Love!), Serena Rossi, Carlo Buccirosso, Claudia Gerini e Raiz degli Almamegretta. Dopo Song’e Napule i registi romani sono tornati nella città partenopea per dirigere questo crime-musical in salsa neomelodica tra amore e pallottole. Le musiche sono di Pivio e Aldo De Scalzi, i testi di Nelson, le coreografie di Luca Tommassini.
My generation
La Swinging London raccontata da un mito come Michael Caine, che ci guida attraverso la rivoluzione culturale che ha sconvolto il mondo negli anni ’60. Come? Con il suo talento da racconta-storie, il suo umorismo british e l’esperienza di chi quel momento l’ha vissuto sulla pelle: “Per la prima volta nella storia la giovane classe lavoratrice si è alzata in piedi, si è fatta valere e ha detto: siamo qui, questa è la nostra società e non ce ne andremo”. Un viaggio dentro i mitici Sixties grazie a filmati d’archivio e alla partecipazione di Paul McCartney, Keith Richards, Mary Quant, Twiggy, Marianne Faithfull e altre icone. E la musica ovviamente, tanta musica.
Ryuichi Sakamoto: Coda
Sakamoto torna a Venezia, dopo che era stato nella giuria della Mostra nel 2013, per presentare un documentario che è un vero e proprio omaggio al grande compositore giapponese, un ritratto che permette di fare il punto sulla sua musica, sul suo lavoro nel mondo del cinema e sul suo particolare rapporto con la natura. Il maestro ha esordito sul grande schermo sia sul set che alle musiche grazie a Merry Christmas Mr. Lawrence con David Bowie e ha poi ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui un premio Oscar per la colonna sonora de L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, e ultimamente ha scritto lo score di Revenant – Redivivo. Dalla fine degli anni ’90 inoltre ha iniziato a concentrarsi su problemi sociali e ambientali, passaggio che è diventato evidente anche nel suo lavoro. Sakamoto ha detto di essersi messo «completamente a nudo» in questo film.