«Come inizia una collaborazione con un grande musicista come Thom Yorke? Comincia con uno scambio di mail: gli ho mandato il copione», racconta Daniele Luchetti. «Poi, a un certo punto, mentre giravo mi è arrivato a sorpresa un brano con scritto: “Forse possiamo capire se riusciamo a fare questo film insieme”».
Dopo Suspiria di Luca Guadagnino, il frontman dei Radiohead e degli Smile si è infatti misurato con una nuova colonna sonora: quella di Confidenza (al cinema dal 24 aprile), tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone e diretto appunto da Luchetti.
Adattato da Francesco Piccolo e dallo stesso regista per il grande schermo, il lungometraggio è il ritratto del maschio contemporaneo, un uomo in fuga dalle sue debolezze che può soltanto sperare di essere, finalmente, smascherato. Di cosa si vergogna di più Pietro (Elio Germano), del segreto inconfessabile che racconta a Teresa (Federica Rosellini), la donna che dice di amare, o della sua intera esistenza, costruita per sembrare migliore di quello che è?
«Confidenza tortura il suo personaggio, perché spreca la sua unica vita di uomo per vivere nella paura dell’amore e nell’amore per la paura. Lo pedina nello spavento e nello spavento gli augura di chiudere la sua parabola», spiega Luchetti. «Con il cast (che comprende anche Vittoria Puccini, Pilar Fogliati e Isabella Ferrari, ndr) abbiamo lavorato costantemente alla ricerca di sottotesti distorti, per dare il senso di uno squilibrio perenne, un bilanciamento magnetico che non è mai esattamente dentro la scena, ma fuori, spostato altrove».
«Anche Thom Yorke ha capito subito che il film aveva bisogno di una colonna sonora che dopo, scherzosamente, abbiamo definito “sbagliata”», racconta il regista. «Cercavamo qualcosa che creasse tensione e allo stesso tempo rendesse quasi ridicole le paure del personaggio. Abbiamo passato del tempo assieme visionando il materiale girato, i singoli ciak. Svelavo quali erano le indicazioni che avevo dato agli attori – sempre oblique o opposte rispetto alla storia – e a questo lui si agganciava con le sue proposte musicali, sorprendendomi sempre per inventiva e andando sempre oltre i miei desideri. Il lavoro che ha fatto poi, supervisionando il mix delle musiche nel film assieme a Sam Petts-Davies, tagliando e cucendo certosinamente ogni suono, mi ha fatto capire quanto l’ispirazione abbia poi bisogno della pazienza artigianale per arrivare alla giustezza del risultato».
Le riprese del backstage sono di Elena Bouryka, il montaggio di Elio Di Pace.