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Cosa c’entrano Ashton Kutcher e Mila Kunis con il processo per stupro di Danny Masterson?

La coppia è finita nella bufera quando è emerso che i due hanno mandato delle lettere personali al giudice del processo in supporto all'amico e collega (condannato a 30 anni di prigione). Ora hanno pubblicato un video di scuse

Foto: Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic

Ashton Kutcher e Mila Kunis sono finiti nella bufera social per aver scritto delle lettere a supporto del loro amico ed ex collega nella serie That 70’s Show Danny Masterson durante il processo per stupro per il quale è stato dichiarato colpevole. Masterson – come vi abbiamo raccontato qui – dovrà scontare 30 anni di prigione per aver stuprato due donne legate al movimento di Scientology (di cui lo stesso Masterson ne faceva parte) tra il 2001 e il 2003.

Nella giornata di ieri è emerso che la coppia (così come hanno fatto altre 50 persone) ha mandato due differenti lettere personali in supporto della persona di Masterson. Kutcher lo ha definito «uno straordinario e onesto amico» mentre Kunis ha parlato della sua «innata bontà e genuina natura» definendolo «un amico incredibile, un confidente e, soprattutto, un incredibile figura fraterna per me, un modello da seguire». Kutcher si è soffermato anche sulla sentenza: «Spero che la mia testimonianza sul suo carattere venga presa in considerazione durante la sentenza. Non credo che lui sia un rischio per la società e penso che far crescere sua figlia senza un padre presente sarebbe un’ingiustizia».

Nelle 24 ore successive a quando la giornalista Meghann Cuniff ha reso pubbliche le lettere, i due sono stati nell’occhio del ciclone e si sono così trovati costretti a pubblicare un video sui propri social per chiarire – e scusarsi – del loro gesto. «Siamo consapevoli del dolore che abbiamo causato con le nostre lettere di supporto a Masterson», esordisce Kutcher nel post, «Noi siamo dalla parte delle vittime, è quello che abbiamo sempre fatto attivamente e continueremo a fare in futuro», aggiunge Kunis. La coppia ha così spiegato che è stata la famiglia di Masterson a chiedere il loro supporto: «Ci hanno chiesto di scrivere delle lettere per raccontare una persona che conosciamo da 25 anni così che il giudice potesse prendere in considerazione tutto il necessario per la sentenza».

Kutcher ha inoltre precisato che non era loro intento mettere in discussione il sistema giudiziario o la decisione presa dalla giuria. «Le lettere erano destinate al giudice e non volevano minare le testimonianze delle vittime e riportare a galla i loro traumi. Non abbiamo mai voluto questo e chiediamo scusa nel caso fosse successo». La conclusione è affidata a Mila Kunis: «I nostri cuori vanno a tutte le persone che sono mai state vittime di violenza sessuale, abusi o stupri».

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